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Chiesa di San Andrea
Sant’Andrea (Polpet) © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Chiesa di  Sant’Andrea

di: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin

Scheda Tecnica Riassuntiva

Data: 14-02-2011

Cima: I Castei 
Gruppo Montuoso: Dolomiti Bellunesi
Cartina: Tabacco foglio 024 Prealpi e Dolomiti Bellunesi
Segnavia:
Chiesette Pedemontane e altri
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Tempi di percorrenza*: in giornata
Quota partenza: 402 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 470 m.s.l.m
Dislivello: m. 100
Giro: Anello
Acqua, sorgenti: no
Località: Polpet Ponte nelle Alpi Belluno
Punti di appoggio: no
Copertura cellulare:

Parcheggio/i: sì in Paese o nelle vicinanze 
Tappe del percorso: Ponte nelle Alpi – Polpet Chiesa di Sant’Andrea e Rui di Salere Sentiero Salere Polpet
Partecipanti: autori

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

le Dolomiti Bellunesi e il Gruppo della Schiara ci regalano scorci bellissimi e anche antiche chiese e la chiesa di Sant’Andrea è una di quelle, è del 1400, eretta su ruderi molto più antichi, romani o addirittura pre-romani.
E noi che siamo curiosi oggi vi raccontiamo questa Escursione facile

Sant’Andrea

Punto di partenza da: Ponte nelle Alpi – Polpet indicazioni per strada romana.
Parcheggio: nelle vicinanze o in paese, cartelli indicano il punto di partenza.
Per chi transita da Belluno nei pressi di Ponte nelle Alpi o per chi proviene dal Fadalto è impossibile non notare, 400 metri sopra il paese di Polpet, una chiesetta abbarbicata sul pendio del monte Frusseda che era anche il nome antico di Ponte nelle Alpi (Pieve di Frusseda).
Imboccando il sentiero ben indicato si sale  in una specie di giardino botanico con numerosi cartelli posti dai ragazzi delle scuole, che segnano alberi e arbusti. A nostro giudizio iniziativa lodevole e godibile. Il sentiero si alza gradualmente e con pendenza accentuata ma non difficile.
Dopo pochi minuti ci imbattiamo in una piccola ma accogliente palestra di roccia (e Paola vuole arrampicare ma non avevamo le corde e l’attrezzatura) proseguiamo e raggiungiamo un ripetitore che rovina un po’ il panorama. Troviamo quindi una variante al percorso originale decidiamo di seguirla: in breve si rivela una scelta più dolce rispetto al sentiero diretto, che sembra una trincea verticale. Notiamo sulle rocce affioranti dei segni lasciati dalle scie delle slitte che in passato da qui scendevano, trainate a mano, per trasportare a valle  il legname o il fieno.
Raggiungiamo in circa 45 minuti, compreso il tempo per le foto, la chiesetta edificata su un terrazzamento sorretto da muri di sasso costruiti a secco. Da qui si ha una bellissima veduta sulla val Belluna. Si può notare la grande ansa del fiume Piave, che vuole una leggenda una volta scorresse verso il mare passando per il Fadalto, costeggiando la montagna di Santa Augusta (Santuario), sopra Vittorio Veneto.

Si narra che una volta il fiume Piave insuperbito minacciò Santa Augusta:

“Gusta, Gusta vein do da quela sosca!
e Augusta rispose:
“Pia, Pia fate in là
se no te tire mi el fià”
la traduzione per chi non sa il veneto…
“Augusta, Augusta vieni giù da quella roccia!
Piave, Piave fatti in là altrimenti ti tiro io il fiato.”

e così è stato che la santa ha fatto crollare parte del monte, creando il passo del Fadalto, e la superba Piave (una tempo il Piave era Femmina) dovette cambiare percorso  facendo una grande ansa a doppia u rovescia  (o una s coricata) si diresse verso Belluno.
Visitiamo l’interno della chiesa, purtroppo vandalizzato da orde di imbecilli e ignoranti, …scusate lo sfogo… ma è dovuto nel vedere che  le firme sulle pareti e i dipinti antichissimi che hanno per sempre compromesso anche un possibile restauro, pur non essendo esperti di arte ci piange il cuore.
Notiamo dei cartelli nei pressi che indicano “Castei e Antiès” decidiamo di proseguire sul sentiero e in pochi minuti raggiungiamo una selletta appunto “i Castei” qui , salendo si potrebbe raggiungere “Antiès” e il Serva, ma ci ritorna in mente  il consiglio di una persona incontrata all’inizio del sentiero, che ci aveva descritto con entusiasmo un percorso alternativo, il sentiero delle “Salere”. Vedendo il cartello che lo indica come sentiero “PER ESPERTI”, pur con qualche perplessità decidiamo di percorrerlo per ridiscendere a valle. Il sentiero si presenta subito alquanto ripido, scende dal versante opposto a quello di salita ed è in ombra.
Si rivela un sentiero bello e interessante, in breve raggiungiamo il letto del “Rui delle Salere”.

San Andrea Rio Salere
Rui Salere © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Il sentiero lo costeggia saltando il ruscello ora a destra, ora a sinistra, superiamo delle piccole frane da erosione e ammiriamo cascatelle e piccole marmitte, in alcuni anfratti permane ghiaccio e neve indurita. Giungiamo a dei manufatti per l’acquedotto, poi continuiamo a scendere e dopo una ripida scaletta in cemento il sentiero diventa una stradina che ci porta fuori dalla stretta forra.
Raggiungiamo alcune case e la ciclabile di Polpet e dopo un chilometro circa ci ritroviamo all’auto. Tempo di percorrenza, con cane al seguito, soste e foto, circa due ore.

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione testo di Paola Gardin.
© Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

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