156 a Cima Nassere


Cima Nassere © Copyright By Salvatore Stringari

Cima Nassere 2253 m.s.l.m. 

di Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin 

Scheda Tecnica Riassuntiva 

Data: 06-07-2014 

Cima: Nassere 2253 m. 
Gruppo Montuoso: Catena del Lagorai Cima d’Asta 
Cartina: kompass  Foglio 626 La kompass 626, si trova in vendita una versione aggiornata! 
Segnavia: 326 CAI-SAT L.35, L.31, L.31 bis 
Quota partenza: 1468 m.s.l.m 
Quota da raggiunta: 2253 m.s.l.m
Dislivello: m. 780 
Tipologia sentiero e difficolta*: Sentiero Alpinistico: (E.E.) – o sentiero Escursionistico per Esperti (E.E) Sentiero che si sviluppa in zone impervie e con passaggi che richiedono all’escursionista una buona conoscenza della montagna, tecnica di base e un equipaggiamento adeguato. Corrisponde generalmente a un itinerario di traversata nella montagna medio alta e può presentare dei tratti attrezzati. 
Tempi di percorrenza*: 6 ore comprese le pause e le foto 
Giro: Anello 
Punti di appoggio: Rifugio Carlettini, Crucolo, Rifugio Malga Conseria. 
Acqua, sorgenti: presenza costante ovunque 
Località: Valsugana Tesino Tedon, val Campelle, 
Parcheggio: oltre il Rifugio Carlettini fino a Ponte Conseria a pagamento (3.50 €). 
Partecipanti: Paola, Edoardo, Salvatore 

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

oggi raggiungiamo Scurelle, per la Valsugana e seguiamo indicazioni per Rif. Crucolo, Rifugio Carlettini, Val Campelle, località Tedon. Ponte Conseria. Qui parcheggiamo l’auto al costo di € 3.50

a Cima Nassere

Parcheggiata l’auto a ponte Conseria ci incamminiamo e attraversiamo il ponte sul rivo Conseria prendiamo il sentiero 326 che inizialmente sale ripido, portandoci velocemente in quota, fino a raggiungere i prati del rifugio malga Conseria a 1821 metri. Anche la nebbia ci raggiunge altrettanto velocemente. Proseguiamo verso l’ex cimitero di guerra come riporta la cartina topografica, avvolti dalla nebbia fitta. Imbocchiamo dapprima la forestale e poi per tracce arriviamo alla croce posta in ricordo del cimitero di guerra; da qui parte il sentiero L.35 che in piano ci conduce alle “Buse delle Calgiere” e proseguendo al bivacco Cengello, con panoramica sul Monte Cengello. Qui facciamo una pausa nel piccolo e accogliente bivacco. Da segnalare ovunque le belle fioriture di genziane, orchidee, timo, rododendri e altri tipi di fiori. Ci rimettiamo in marcia e poco distante ci appare il lago, luccicante, in cui si rispecchia il monte; lo specchio d’acqua è ancora attorniato dalla neve, che lentamente si sta sciogliendo. Superato il lago si entra quasi in un altro mondo, le pendici del monte Cengello chiamate Giaroni del Cengello sono un fantastico anfiteatro attorniato da cime più o meno innevate. Abbiamo ora davanti la nostra meta. Cerchiamo un punto dove salire, individuiamo una piccola sella e puntiamo al centro di questa: è facile, ci sono delle tracce e la neve si è sciolta da poco, sbuchiamo proprio sul sentiero, una mulattiera che poco dopo termina alle pendici della cima Nassere. Saliamo per facili tracce tra trincee e baraccamenti della guerra oramai implosi ma ancora ben visibili, però la nebbia sale ancora una volta veloce e questa volta le nuvole che ci passano sopra sono cariche di pioggia ma oramai siamo in cima. Poco dopo si rasserena e riusciamo a godere di un bel panorama. Altra breve pausa, sotto la croce, a 2252 metri. 

Cima Nassere © Copyright By Salvatore Stringari

La discesa: percorriamo la cresta del “Croz di Conseria” incontriamo altre opere della guerra e quello che resta di un “villaggio”, baraccamenti e ancora trincee e brevi gallerie che forse una volta collegavano la cima passando per il ventre della montagna. Da qui per tracce scendiamo verso il “Sentiero dei Nomadi” che passa per un canalone devastato dalle valanghe dell’inverno appena terminato, i larici piegati, strappati, alcuni più grossi hanno resistito forse anche perché non erano sulla traiettoria della slavina. Il versante è interamente coperto dai rododendri, anche se non ancora in piena fioritura sono uno spettacolo stupendo. Raggiungiamo il ricovero- bivacco di “malga Nassere” e poco sotto vediamo dei cartelli, è qui che prendiamo il sentiero L.31 e poco dopo il sentiero L.31 bis a destra che ci riporta verso “ponte Conseria” 6 ore dopo la partenza.

Il Lagorai mi ammalia sempre e questa escursione proposta dall’amico Edoardo mi ha davvero affascinato. Avevo, alcuni anni fa, iniziato a percorrere i sentieri della catena del Lagorai Gruppo Rava in solitaria e mi ero promesso di fare la Trans-Lagorai ma fin ora non ci sono riuscito. Chissà in futuro!  Stupenda e meravigliosa madre natura in questi luoghi ancora selvaggi e solitari con i suoi torrenti, laghi, alberi, zirmoi, larici, imponenti e grandi creature, non ho visto caprioli cervi marmotte… forse spaventati da questo lungo inverno? Complessivamente questa escursione non presenta grosse difficoltà, l’unico impegno è lo sviluppo (attorno ai 15 km) nonostante il dislivello sia poco. Ciao buona montagna a tutti. Il mio grazie a Edoardo B.

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Gardin
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