175 Rifugio Venezia


Rifugio Venezia
Rifugio Venezia © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

al Rifugio Venezia sotto il Pelmo

di: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin

Scheda Tecnica Riassuntiva

Data: 23-07-2016

Cima: Pelmo non raggiunta
Gruppo Montuoso: Pelmo
Cartina: Tabacco foglio 025  Dolomiti di Zoldo Cadorine e Agordine
Segnavia: 472 fino al passo Rutorto poi 471 fino al rifugio
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Quota partenza: 1766 m. s.l.m.
Quota da raggiungere: 1946 m.s.l.m.
Dislivello: m. 180
Tempi di percorrenza*: 5.00 h
Giro: A/R
Punti di appoggio: Rifugio Passo Staulanza, Rifugio Venezia 
Acqua, sorgenti: no, portare acqua  
Località: Passo Staulanza 
Luoghi di interesse:  a Selva di Cadore il Museo Vittorino Cazzetta. 
Parcheggio/i: sì 
Partecipanti: Salvatore e Paola 

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento. 

L’escursione in dettaglio: 

l’escursione che intendiamo fare questa volta fa parte dell’anello Zoldano e Alta via 1°. Partiamo venerdì sera da Belluno alle le 22.00 circa e raggiungiamo il Passo Staulanza a mezzanotte. Andiamo a nanna nel nostro Rifugio, il nostro camper Cipì. Di notte l’aria è fredda, ma per fortuna resta di fuori…Il mattino lasciamo il caldo giaciglio per fare il giro che ci eravamo programmati. Il meteo promette pioggia nel pomeriggio e ci siamo attrezzati con mantelle e copri zaino. 

al Rifugio Venezia sotto il Pelmo 

il tempo non aiuta, è già nuvoloso quando partiamo dal Passo Staulanza e prendiamo il sentiero 472 a destra del grande tabellone di Benvenuto. Il sentiero si alza leggermente nel bosco, l’umidità della sera precedente si percepisce nettamente e si scivola sulla terra umida, anche i sassi sono scivolosi. In qualche tratto ci alziamo rapidamente, saranno pochi anche successivamente i tratti in salita. Questa parte dell’Anello Zoldano è un sentiero molto panoramico e lungo, seppur le difficoltà siano minime l’unico problema per i non allenati potrebbe essere la lunghezza. Arriviamo al bivio che segnala la direzione per le impronte dei dinosauri e in 30 minuti di salita tra sassi e ghiaioni raggiungiamo un masso di circa 40 metri cubi appoggiato su di un ghiaione ai piedi del Pelmetto (Pelmo) con delle impronte abbastanza nitide, le piste dei piccoli dinosauri vissuti qui quando il mare ancora lambiva queste rocce. 

Rifugio Venezia al Pelmo
impronte dinosauri © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Tutto intorno la terra racconta e per quel poco che ne capisco sto ad osservare: colori contrastanti, rosso, verde ferro, bianco calcare, strana madre terra. Si sta avvicinando un gruppo di ragazzi per la visita alle impronte, alcuni si fermano stremati in basso, il sentiero per loro è troppo ripido. Io e Paola scendiamo e riprendiamo il cammino verso la nostra meta, il sentiero è ancora lungo. Anche qui sono segnalati parecchi sentieri che raggiungono questo magnifico posto, infatti il Pelmo è talmente enorme che è raggiungibile da più luoghi delle valli di Zoldo, Cortina, Selva. Il panorama e le torri che da qui si vedono non si presentano come il ben delineato e compatto Pelmo che si staglia da lontano, qui ci si “perde” attorno a questa montagna maestosa, Pelmo e Pelmetto che secondo me è un diminutivo che non gli sta bene osservato dai sui piedi è immenso. Con i suoi 2990 metri il Pelmetto dispiega quasi 1000 metri di pareti e sono quasi 1200 quelle del Pelmo. 

Rifugio Venezia al Pelmo
Rifugio Venezia © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Alle 12 raggiungiamo il rifugio Venezia. Mangiamo in rifugio anche se ci siamo portati i nostri viveri. Questa volta non rimaniamo delusi il servizio è ottimo e anche la cucina è al top. Inizia a piovere e ci prepariamo per il rientro, per fortuna non ci sono pericoli di temporale, il cielo è sì imbronciato ma le nuvole sono alte e non sono minacciose. Rimarrà cosi fino a quando non raggiungiamo il nostro rifugio al Passo Staulanza. La sera poi abbandoniamo la sella del passo Staulanza e ci dirigiamo verso la nostra prossima meta ma questa è la giornata che vi a descriverò in seguito. 

andando oltre il passo Staulanza (per chi proviene dallo Zoldano) si può raggiungere il bel paese di Selva di Cadore e visitare il Museo Vittorino Cazzetta (Museo Selva di Cadore) Si tratta di un Museo Paleontologico, Archeologico e Storico i cui principali reperti sono costituiti da una sepoltura mesolitica completa di corredo funerario ritrovata a Mondeval de Sora e un enorme calco della superficie di un masso caduto dal Monte Pelmetto con impronte di dinosauro. Il Museo è stato recentemente ristrutturato con importanti interventi che hanno riguardato sia la sede ove è ospitato, sia l’allestimento. 

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin 
Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione testo di Paola Marini Gardin.
© Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

4 pensieri riguardo “175 Rifugio Venezia

  1. Il sentiero è bellissimo, mi pare fossero circa 12 km, andata e ritorno, perchè c’erano diversi ambienti: dalle rocce ai piccoli abeti, dalla cascatella al prato. Veramente una bellissima tappa da esplorare perchè quando si arriva lassù e vedi le cime… Io son rimasta incantata da quel rosa stupendo e unico e tutti nel mondo dovrebbero conoscere questo paradiso di pietra 😍😍😍

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