
Cima Roccapiana
di: Salvatore Stringari e Paola Gardin
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 06-05-2018
Cima: Roccapiana
Gruppo Montuoso: Paganella
Cartina: Tabacco foglio 067 Altopiano della Paganella L. di Tovel – C. Brenta – Trento
Segnavia: S.A.T CAI 507, 518, 500,
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Quota partenza: 886 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1873 m.s.l.m
Dislivello: 987 m.
Tempi di percorrenza*: in giornata
Giro: Anello
Punti di appoggio: Malga Kraun
Acqua, sorgenti: No
Località: Monte di Mezzocorona
Copertura cellulare: parziale
Parcheggio/i: sì funivia Mezzocorona stazione a valle
Partecipanti: Salvatore e Paola
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
partiti dal Monte di Mezzocorona e raggiunta Malga Kraun ci concediamo una sosta (a base di canederli e birra) e subito dopo decidiamo di arrivare a Cima Roccapiana.
Non è la prima volta che Salvatore prende in considerazione queste montagne, ma a parte la ferrata del Burrone ripetuta insieme a Paola e la malga Kraun raggiunta da solo qualche anno fa non conosciamo bene queste montagne. Quindi esplorazione.
da Malga Kraun a Cima Roccapiana
lasciamo l’accogliente Malga Kraun (1222 m) e prendendo il sentiero 518 iniziamo a salire il ripido costone orientale che digrada dalla cima, oggi fa molto caldo e saliamo faticosamente in una bella faggeta che poi lascia il posto a delle rade e maestose conifere. Il sentiero seppur ben segnalato in alcuni tratti incrocia delle tracce in disuso come quella che incontriamo a 1295 metri di quota e che per un attimo ci confonde, ma poi proseguiamo e andiamo a destra sula traccia sempre più nitida. Superiamo una piazzola per l’atterraggio dell’elicottero e passando in mezzo ai mughi finalmente raggiungiamo Cima Roccapiana (m. 1873) e la Croce di Vetta. Ci preoccupa un temporale che si sta avvicinando però, per nostra fortuna, dopo aver tuonato per un po’ alle nostre spalle cambia direzione. Difficile raccontarvi l’ampio panorama che si gode dalla cima e che spazia in tutte le direzioni senza confini se non profili di altre montagne, di altri sogni e progetti. Tutto intorno a noi si dispiegano le Dolomiti Orientali, il Gruppo del Brenta e dell’Ortles-Cevedale, le catene dell’Alto Adige, sotto i nostri piedi si stende quasi tutta la Val di Non e anche quella dell’Adige.

Firmiamo il libro di vetta e prendiamo la via del rientro: ci incamminiamo per il sentiero Alpinistico Attrezzato delle Cime numero 500 SAT/CAI inizialmente in mezzo ai mughi, più o meno seguendo l’ampia dorsale, poi digradando in traverso verso Malga Bodrina (1550 m), che lasciamo alla nostra destra. Ci inoltriamo nel bosco ai limiti dei bei pascoli scendendo abbastanza rapidamente fino ad un canalino un po’ esposto ma facile da attraversare. Da qui con una breve salita passiamo per un tratto attrezzato con fune metallica che non comporta per noi nessuna difficoltà, bella la vista dall’alto del paese di Mezzolombardo. Poi il sentiero digrada ancora, scendiamo fino ad una panoramica piazzola per l’elicottero, riprendiamo a scendere e dopo un altro po’ superiamo un tratto franoso, la 2° parte attrezzata del sentiero consistente in alcune scalette, ci vuole piede fermo nel superare un tratto roccioso.

Raggiungiamo il Baito di Aiseli (m.1416) posto in una bella radura prativa in mezzo al bosco e un bivio: a destra al Monte di Mezzocorona in h.1.45 per il Bait dei Manzi e Burrone Giovanelli sentiero 506, a sinistra la stessa meta in h. 1.15 sentiero 500. Scegliamo quest’ultimo. Dovevamo immaginarlo: più veloce, più ripido! Scendiamo lungamente per il sentiero, certamente periodicamente sistemato ma costantemente devastato dagli agenti atmosferici saltando sassi e rami, svoltando a zig-zag, calandoci tra le pareti calcaree e franose fino a raggiungere il bosco. Guadagniamo il bivio incontrato stamattina andando verso Malga Kraun in località Plon, (1000 m) e da qui riprendendo il sentiero 506 raggiungiamo con calma per la bella forestale il Monte di Mezzocorona e la piccola e ardita funivia che ci riporta a valle.
Siamo stanchi ma questo lungo itinerario ad anello ci ha regalato magnifici panorami a 360 gradi su…tanta roba, come dice il nostro amico Gino da Via.
(315 Monte di Mezzocorona e Rifugio Malga Kraun)
Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Gardin
Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione testo di Paola G.
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Davvero un bel ” giro” e un grazie al temporale che ha deciso di bagnare altrove..
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Per fortuna ha cambiato strada
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