
In Val Laon, l’Arca di Fraporte.
di: Salvatore Stringari
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: Anno 2001 circa
Cima: nessuna cima raggiunta
Gruppo Montuoso: Brenta Meridionale
Cartina: kompass 070 Adamello Brenta
Segnavia: s.a.t., 347 – 346
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Quota partenza: 666 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1180 m.s.l.m
Dislivello: m. 514
Tempi di percorrenza*: 2 ore 40 min.
Giro: Circolare Anello
Punti di appoggio: nessuno
Acqua, sorgenti: sì
Località: Stenico metri 666 m.s.l.m
Copertura cellulare: —
Parcheggio/i: sì
Partecipanti: Autore
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
rovistando tra i vecchi file salvati sul mio PC ho trovato questa escursione che oggi pubblico. La data è il più possibile vicina alla realtà ma potrebbe anche essere errata come l’anno… tra il 2000 e il 2004! “vi chiedo di verificare la percorribilità dei sentieri tramite i siti CAI e SAT in questo caso il sentiero è censito nel Catasto dei sentieri SAT sito curato molto bene e aggiornato.
L’arca di Fraporte a 1180 m.s.l.m una grotta alta 50 m. larga 42 metri; profonda 60 m. dove sul pavimento sassoso scorre un piccolo rio dall’acqua limpida proveniente da una cascata dentro la grotta.
l’Arca di Fraporte.
raggiungo Ponte Arche e Terme di Comano e prendo la strada provinciale che mi porta a Sténico. Raggiungo la piazza del paese e dopo alcuni metri trovo un parcheggio pubblico, lascio l’auto vicino ad una fontana di pietra. Poco prima ho visto le indicazioni per il sentiero, una tabella S.A.T. e una in legno con la scritta “Arca di Fraporte”. Mi dirigo verso la Casa Comunale e il Teatro. Qui svolto subito a destra e dopo aver percorso alcuni metri trovo altre indicazioni, svolto questa volta verso sinistra incontrando un’altra fontana, mi trovo ora in Via delle Alpi. Continuo per una strada stretta, ripida, che sale dritta di fronte a me, raggiunte le ultime case l’asfalto termina e la strada diventa lastricata di sassi. Percorro questa mulattiera, giungo a una curva verso sinistra e continuo la salita con alla destra i campi e alla mia sinistra il castello di Sténico. Entro ora nel bosco e dopo una decina di metri raggiungo la località “La Croce” dove in uno spiazzo con attorno alcune case trovo un segnavia e un capitello con una croce di cemento in rovina. La carrozzabile – forestale è segnata con un cartello di legno con la scritta “Strada Forestale Plaz” con divieto di transito ai veicoli.

Proseguo su questa strada in alcuni tratti pianeggiante con fondo naturale e altri molto ripidi, lastricati di sassi e con binari di cemento, arrivo all’incrocio con un altro sentiero e la via si fa più piana, dopo un po’ incontro una fontanella dove da un tubo semi-interrato sgorga dell’acqua. Ricomincio a salire e proseguo fino a quando un ruscello mi taglia la strada, attraverso il ponte sul “Rio dei Mulini” e trovo un incrocio con i segnavia della S.A.T.: il sentiero n° 347 a sinistra porta a Malga Plaz, il n° 346 che va a destra porta al Capitello Spina e all’Arca di Fraporte. Affronto quest’ultimo ancora in salita e arrivo a quota 880 metri dove raggiungo un bivio. Uno dei sentieri s’inoltra nel bosco alzandosi, prendo l’altro che continua a destra in piano, dopo una curva sento il mormorio dell’acqua che scorre nel torrente, questo rumore mi sorprende perché fino a poco prima il letto del rio era completamente secco. Oltrepasso il torrente e continuo sul sentiero tra la vegetazione, riprendendo a salire in marcata pendenza, raggiungo la quota 900 metri e qui la salita si fa meno ripida. Giunto ad un altro bivio prendo il sentiero di destra e poco dopo arrivo ad un grande masso, un riparo è stato scavato sotto, ci sono una strana stufa e un tavolo: un “bivacco” di emergenza in caso di pioggia. Proseguo sul sentiero che ora è diventato una trincea. Inizio ad intravedere tra i rami degli alberi una parete di roccia che mi sbarra il cammino. Sono arrivato a quota 1000 metri e mi trovo davanti a un sasso 1 m x 1 m circa che assomiglia a un smisurato dado, ma non sono ancora alla meta. Proseguo a sinistra seguendo per un tratto il letto del torrente poi lo attraverso, il sentiero si arrampica sulle pendici della montagna tra la vegetazione rada avvicinandosi alle pareti delle cime che sempre di più mi circondano, portandomi a credere di essere più in una forra che in una valle. Finalmente intravedo la grotta, la roccia incombe e sembra avvolgermi sempre di più, all’improvviso sono sotto l’Arca di Fraporte a 1147 m.s.l.m., una caverna naturale alta 50 metri e larga 42, profonda 60 metri. Sul pavimento sassoso scorre un piccolo rio di acqua limpida.
oggi mentre la riscrivo e correggo anche con l’aiuto di Paola non ricordo se ho effettuato il rientro per lo stesso sentiero, o facendo un giro ad anello, ma si ha anche questa possibilità.
Autore/i: Salvatore Stringari
Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione testo di Paola G.
© Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi