636 Sentiero degli alberi giganti


Pizzigoro © Copyright By Salvatore Stringari

Sentiero degli Alberi Giganti

di Salvatore Stringari

Scheda Tecnica Riassuntiva

Data: 31-08-2021

Cima: nessuna
Gruppo Montuoso: Carega Tre Croci
Cartina: Tabacco foglio 056 Piccole Dolomiti Pasubio
Segnavia: 120 CAI
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Tempi di percorrenza*: in giornata
Quota partenza: 986 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1265 m.s.l.m
Dislivello: m. 279
Giro: A/R
Acqua, sorgenti: no
Località: Recoaro Mille
Punti di appoggio: Rifugio Cesare Battisti
Copertura cellulare:
Parcheggio/i:
Tappe del percorso: Recoaro Terme San Quirico, Fongara, Recoaro Mille, Pizzegoro
Partecipanti: autore in solitaria

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

ho girato ancora il Pasubio e le sue cime, ma non ero mai stato in questa parte del Vicentino. Oggi, dopo aver salito la Cima Monte Maggio, vorrei raggiungere in camper Recoaro Mille dove ho in programma per il giorno dopo un’altra escursione. Quando arrivo a Recoaro Terme però è ormai notte e decido di fermarmi nell’unico parcheggio adibito a uso dei camper in via della Resistenza, altrove trovo solo divieti. Quest’area posta sopra la città è panoramica, l’unico inconveniente è dover scendere in paese a piedi il mattino successivo, per pagare la sosta.

Recoaro Mille

Dopo aver sbrigato questa incombenza risalgo al camper e raggiungo il paese di San Quirico svolto sulla destra, salgo i tornanti della stretta strada, supero il parcheggio di Recoaro Mille e proseguo ancora per un km verso Pizzigoro, dove lascio il camper.

alberi giganti © Copyright By Salvatore Stringari

A piedi continuo su strada asfaltata per circa 500 m, ad un bivio non segnalato imbocco sulla sinistra il Sentiero degli Alberi Giganti (n. 120). Proseguo nel bosco in saliscendi ai piedi di Cima Campo Davanti. Il primo gigante vegetale che incontro è “El Linte delle Montagnole” un grande tiglio, albero sacro per le popolazioni germaniche (in tedesco Linde), salgo ancora e dopo poco arrivo a Malga Sebe e al “Fagaro di Malga Sebe di Sopra” (fagaro = faggio), un altro albero secolare. Continuo e arrivo nei pressi della vecchia cava di marmo, salgo ancora nel bosco e raggiungo Malga Anghebe, a lato di una conca verde con due pozze per l’abbeverata. Poco oltre la “Giassara”, un’ingegnosa costruzione tradizionale, la ghiacciaia dove si conservavano le derrate alimentari.

monumento vegetale © Copyright By Salvatore Stringari

Il sentiero diventa pianeggiante e la visuale si fa più ampia, con una bellissima vista sulle Piccole Dolomiti, dal Monte Mesole fino al Gruppo del Carega. Costeggiando i pascoli mi imbatto in una casa, poco distante un cancelletto mi avvisa essere “proprietà privata”, ma il percorso è segnato sentiero CAI, così proseguo, passo vicino a un’altra vecchia “Giassara”, circondata da tigli e frassini e raggiungo Malga Podeme. Mi fermo per una pausa dietro alla malga, sulla sinistra, sotto i “Due Fratelli”, due maestosi faggi secolari. Il tempo peggiora, nuvole nere minacciano pioggia e i tuoni preannunciano un temporale in arrivo, non mi va di rischiare e termino qui la mia esplorazione. Torno sui miei passi e raggiungo Pizzigoro, ma mi riprometto di ritornare in questi luoghi per scoprirne le peculiarità e gli angoli nascosti, il lago color smeraldo (Sea del Risso) altre malghe e altri giganti vegetali. Appena arrivato al camper mi raggiunge un acquazzone, per fortuna ora sono al coperto.

monumento vegetale © Copyright By Salvatore Stringari

Mi ha lasciato un po’ deluso la segnaletica che potrebbe essere migliorata con poco impegno e spesa da parte del CAI, i locali o gli abitudinari che conoscono questi meravigliosi luoghi probabilmente non ne hanno bisogno, ma chi arriva da lontano avrebbe bisogno di maggiori informazioni. Penso ci sarebbe più interesse nello scoprire questi itinerari che sono quasi dimenticati o lasciati a se stessi, chi frequenta questi posti d’inverno forse trova le piste segnate e battute, in estate cercare i percorsi è un po’ più difficile.

Autore/i: Salvatore Stringari con la collaborazione di Paola Marini Gardin.
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
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