
Forte Colle delle Benne
di: Salvatore Stringari
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 16-10-2021
Cima: Colle delle Benne
Gruppo Montuoso: Lagorai Panarotta
Cartina: nessuna
Segnavia: Turistico
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Turistico
– (T) o turistico, Itinerario di ambito locale su carrarecce, mulattiere o evidenti sentieri. Si sviluppa nelle immediate vicinanze di paesi, località turistiche, vie di comunicazione e riveste particolare interesse per passeggiate facili di tipo culturale o turistico – ricreativo (nella scala di difficoltà CAI è classificato T – itinerario escursionistico – turistico).
Tempi di percorrenza*: 1 e 15 minuti
Quota partenza: 440 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 660 m.s.l.m
Dislivello: 220 m.
Giro: A/R oppure con altri sentieri Anello
Acqua, sorgenti: no
Località: Levico
Punti di appoggio: no
Copertura cellulare: sì
Parcheggio/i: sì
Tappe del percorso: Levico, Colle delle Benne, Levico
Partecipanti: Autore
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
il Forte Colle delle Benne è un sito storico-culturale aperto dal 2014 dai membri dell’omonima associazione. Visite guidate, attività culturali, mostre, spettacoli e molto altro sono ospitati al suo interno e sui suoi prati. La visita è a pagamento. Il forte è oggi circondato da un bellissimo parco verde. E’ raggiungibile per una comoda stradina sterrata che parte dalla provinciale 228 (località Visintainer) oppure dal centro di Levico Terme.
Forte Benne
Oggi pomeriggio raggiungo Levico per una passeggiata tranquilla, ho sentito parlare di questo Forte e cercato notizie in internet, alla mattina sono stato impegnato con il lavoro, ma dopo pranzo vado alla ricerca. Da Trento raggiungo Pergine, prendo la strada per la Panarotta e poi la provinciale 228, circa a metà del Lago di Levico imbocco una stradina forestale sulla sinistra, parcheggio nello spiazzo (pochi posti) e trovo le indicazioni. Salgo per la comoda strada sterrata seguendo i numerosi cartelli, giungo ad un bivio e giro a destra, sempre per stradina arrivo al forte che si trova su un panoramico e soleggiato dosso.

Entro per la visita che riesco a fare in circa 30 minuti senza guida, perché oggi chiudono prima dell’orario. Ritorno al camper e mi porto in Val dei Mocheni, alla frazione di Kamauz: questa sera ho una cena con colleghi di lavoro all’Aquila Nera, un ristorante – rifugio- agriturismo che consiglio per l’ospitalità e la cucina. Domenica farò una passeggiata nei dintorni fino ai piedi del Fravort, ma ve la racconterò in un altro articolo, seguitemi…

Riassunto della Storia del Forte, tratto dalla cartellonistica in loco.
Anno di Costruzione 1884 – 1890, era dotato di 4 cannoni da 12 cm M80 in casamatta corrazzata, 2 obici da 10 cm M05 in cupole blindate, 10 mitragliatrici 4 12 cm, aveva la presenza di 5 ufficiali e 197 soldati in tempo di guerra, 4 ufficiali e 133 soldati in tempo di pace. Il forte austroungarico Colle delle Benne è posto in cima all’omonimo colle con vista sull’abitato di Levico, sul lago e sul gemello forte Tenna, posto di fronte, con il quale costituiva lo sbarramento che chiudeva a tenaglia la Valsugana e svolgeva il compito di Avamposto della Fortezza di Trento, costituito da una serie di altre strutture fortificate.

È una costruzione in casamatta di conci squadrati in pietra scistosa di porfido e granito, circondato da un fossato su tutto i lati nonché da ampie fasce di reticolati. Ritenuto inadeguato allo scoppio del conflitto mondiale nel 1915 venne disarmato e usato come osservatorio e deposito. I cannoni furono collocati nelle immediate vicinanze, mentre i due obici vennero installati in una batteria in caverna sul Busa Grande. Intorno al forte, posto a 660 metri di quota, vi era una linea di trincee che risaliva fino alla Busa Granda, m. 1500, vicino a Vetriolo. I lavori di ristrutturazione, cominciati nel 2009, sono finiti nel 2014. Il Forte è visitabile, con visita guidata su prenotazione, presso l’APT Valsugana tel. 0461 727700.
Autore/i: Salvatore Stringari
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Correzione integrazione testo di Paola Marini Gardin.
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Quanti tesori del passato custodiscono le nostre montagne!!!!!
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Ciao Vitty sì sono tantissimi tesori tanti ancora di nascosti ho letto qualche giorno fa che in alta montagna ora non ricordo dove esattamente… ma il ritiro del ghiacciaio ha restituito delle baracche con ancora all’interno tutti gli oggetti… grazie per il commento.
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Oh, come mi piacerebbe poterle visitare!!!! Grazie per questa bella risposta! 🙂
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Se trovo l’articolo…
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Non hai idea di quanto sia per me piacevole conoscere grazie al tuo blog luoghi nuovi.
Ogni volta un bel viaggio!!
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sono felice di portarti, con i miei racconti, in luoghi nuovi
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