650 Da Kamaovrunt ai piedi dell’Oscivart


da Kamaovrunt il brenta sullo sfondo © Copyright By Salvatore Stringari

da Kamaovrunt ai piedi dell’Oscivart

di Salvatore Stringari

Scheda Tecnica Riassuntiva

Data: 17-10-2021

Cima: Oscivart 2228
Gruppo Montuoso: Lagorai
Cartina: Tabacco foglio 062 Altopiano di Pinè Valli di Cembra e dei Mocheni
Segnavia: Tracce e sentieri CAI e provinciali
Tipologia sentiero e difficoltà*: nella prima parte Sentiero Turistico – (T) o turistico, Itinerario di ambito locale su carrarecce, mulattiere o evidenti sentieri. Si sviluppa nelle immediate vicinanze di paesi, località turistiche, vie di comunicazione e riveste particolare interesse per passeggiate facili di tipo culturale o turistico – ricreativo (nella scala di difficoltà CAI è classificato T – itinerario escursionistico – turistico). Sentiero Escursionistico nella seconda parte – (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Tempi di percorrenza*: in giornata
Quota partenza: 1287 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1992m.s.l.m (m. 2228 Oscivart)
Dislivello: 705 m.
Giro: A/R
Acqua, sorgenti: non rilevate, portarsi acqua
Località: Kamaovrunt m. 1287
Punti di appoggio: Camper – Van Spitz
Copertura cellulare: parziale
Parcheggio/i: sì (nessuna area sosta)
Tappe del percorso: Kamaovrunt, Van Spitz, Stoa’na, (Stoana) Traccia Bivio 1992 m. rientro stesso percorso
Partecipanti: Autore

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

il 16 ottobre dopo la vista nel primo pomeriggio al Forte Colle delle Benne con il mio camper raggiungo Kamaovrunt, questa sera sono in compagnia di un gruppo di colleghi e ceniamo all’Aquila Nera, osteria con piatti tipici, dove gustiamo un’ottima cena, dall’ antipasto all’ ammazzacaffè. Non mi dilungo, andateci perché vale i 30 euro a testa. Solo una cosa, se vi piacciono le lumache qui le fanno ottime come pure i canederli, la selvaggina poi è da leccarsi i baffi.

Cima Oscivart

Il 17 ottobre 2021 mi sveglio tardi e non ho molta voglia di muovermi, fuori fa freddo e in camper sto bene al caldo dentro il sacco a pelo. Ma dopo colazione voglio assolutamente fare qualcosa! Dove posso andare in questa valle che a memoria non ho mai frequentato? Sono solo e con poca iniziativa, ma devo e soprattutto voglio camminare, ultimamente sto accumulando parecchie escursioni incompiute.
Vedo alcune auto che si infilano nelle varie stradine alcune lasciano l’auto nel parcheggio dove sono parcheggiato anche io. Decido di avviarmi a piedi verso il rifugio Van Spitz e poi da lì deciderò dove andare. Il tempo è bellissimo, il sole scioglie la brina notturna anche negli anfratti più freddi dove batte solo per alcune ore.

Van Spitz © Copyright By Salvatore Stringari

Arrivato al Van Spitz, un rifugio a 1493 m. (raggiungibile anche in auto), proseguo per la stradina asfaltata che porta a Stoa’na. Ad un primo bivio che indica un possibile rientro a Kamaovrunt lo lascio e sempre sulla strada principale proseguo fino ad un secondo bivio dovere trovo cartelli tipo CAI che segnano l’Ippovia Trentino Orientale che non è censita nei sentieri CAI/SAT. E’ indicata anche la Bassa Panarotta, arrivo a “Hinterbolt” 1685 metri. Vedo intorno la devastazione compiuta da Vaia, la tempesta dell’ottobre 2019, i tronchi sono accatastati a lato del piazzale, in compenso ho un panorama da urlo sulle Dolomiti di Brenta e il gruppo della Presanella, Adamello e Caré Alto che forse non avrei avuto il piacere di vedere se le grandi piante fossero state ancora al loro posto.

Hinterbolt 1685 m. panoramica sul gruppo del Brenta, Adamello, Presanella. © Copyright By Salvatore Stringari

Proseguo sulla stradina forestale e giungo al bivio “Campi” dove salgo a sinistra per una traccia segnata con un palo verniciato con i colori del C.A.I/S.A.T. Seguo i segnali giungendo ad una fontana scavata in uno sasso di granito quadrato e proseguo giungendo a “Auserpletz”, salgo ancora per la stradina che porta a “Stoana”, a questo punto abbandono l’intenzione di raggiungere “La Bassa” altri cartelli mi incuriosiscono, salgo verso il Fravort. Il ripido sentiero mi porta ad attraversare prati che un tempo erano usati per la fienagione, oggi sono invasi in gran parte dagli abeti e larici scampati a Vaia, in questo mese di ottobre i colori di questa piante sono meravigliosi. Salgo e dopo un po’ raggiungo un ampio prato sotto la Cima del Oscivart, ma a causa dei miei dolori e del poco tempo ancora a disposizione mi fermo, ritenendo che oramai non potrò raggiungere questa cima. Faccio una breve pausa, mangio il panino e bevo il the, mi godo il fresco e il panorama che è meraviglioso. Alcune persone scendono dalla cima e scambio due parole, chiedo informazioni perché non conosco bene questa zona, mi dicono che la cima sarebbe raggiungibile in 40-50 minuti, forse un’ora per me, ma le mie gambe e soprattutto la mia schiena non ne vogliono sapere di proseguire…

ai piedi dell’Oscivart © Copyright By Salvatore Stringari

Faccio il rientro a ritroso sullo stesso percorso dell’andata e poco sotto “Hinterbolt” incontro un collega e una sua amica che stanno salendo con un cucciolo di cane lupo, ci scambiamo alcune chiacchiere, loro proseguono verso “Hinterbolt”, io scendo verso il rifugio Van Spitz. Mi fermo spesso a fotografare il Brenta e a osservare il panorama intorno, mentre sono intento a fare foto mi raggiungono di nuovo i due amici con il cane e insieme raggiungiamo il ristorante Van Spitz dove beviamo due giri di buone e fresche birre gentilmente offerte da loro, io avevo dimenticato il portafoglio in camper!

Hinterbolt panoramica © Copyright By Salvatore Stringari

Si offrono anche di riaccompagnarmi a Kamaovrunt dove ho parcheggiato, risparmiandomi questo ultimo tratto di strada a piedi. Grazie a Ivano e a Maria Elena! Eccovi raccontate le mie due giornate trascorse tra forti della Prima Guerra e cime che non sono riuscito a raggiungere, ma che mi segno come prossimi progetti. Il mio fine settimana termina e rientro lentamente a casa.

Autore/i: Salvatore Stringari con la collaborazione di Paola Marini Gardin.
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
© Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

2 pensieri riguardo “650 Da Kamaovrunt ai piedi dell’Oscivart

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