651 Casera Bidoch

Casera Bidòch
Sfornioi e Bosconero da Molin © Copyright By Paola Marini Gardin. | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Casera Bidòch

di: Paola Marini Gardin

Scheda Tecnica Riassuntiva

Data: 07-11-2021

Cima: nessuna
Gruppo Montuoso: Dolomiti di Zoldo
Cartina: Tabacco foglio 025 Dolomiti di Zoldo Cadorine e Agordine
Segnavia: segnaletica locale
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Quota partenza: 1177 m.s.l.m
Quota da raggiungere: circa 1400 m.s.l.m
Dislivello: m. 223
Tempi di percorrenza*: 4 ore
Giro: anello
Punti di appoggio: Casera Bidòch
Acqua, sorgenti: fontana a Casera Bidòch e nelle frazioni
Località: Gavàz, Dont di Zoldo
Copertura cellulare:
Parcheggio/i:
Tappe del percorso: Gavaz, Casera Bidòch, termine stradina forestale e ritorno alla Casera, Molin, Gavaz.
Partecipanti: Giuliano, Carmen, Silvano, Daniela, Lucia, Ornella, Roberto, Paola Z., Rita e l’autrice.

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

Oggi Giuliano ci propone un itinerario semplice e poco conosciuto, ma molto panoramico, Casera Bidòch, ex malga da alpeggio restaurata anni fa e ora adibita a bivacco.
Da Belluno ci dirigiamo verso Longarone, qui voltiamo a sinistra per la Val di Zoldo, passiamo Forno di Zoldo e a Dont prendiamo la strada che sale al Passo Duran e porta nell’Agordino, ma ci fermiamo dopo pochi chilometri, alla frazione di Gavàz, m 1177.

Parcheggiamo in uno spiazzo vicino alla fontana, è mattina e fa piuttosto freddo, però abbiamo subito una magnifica vista sulle pareti della Moiazza, innevate e illuminate dal sole. Troviamo i cartelli con le indicazioni e scendiamo per la stradina forestale in discesa verso il torrente Moiazza che passiamo sopra un ponte, poi incominciamo a salire a sinistra. La stradina sale a tornanti in mezzo ai bei boschi, giunti al bivio in località Pian de Roaza vediamo che è possibile arrivare alla Casera per due direzioni, a sinistra andando per “Via Col de Pantan”, a destra continuando per la forestale. Noi trascuriamo la deviazione e le scorciatoie successive e restiamo sulla comoda stradina che sale a destra, arrivando in circa un’ora a Casera Bidoch, m. 1379, che sorge a mezza costa sotto la cima nord del San Sebastiano.
Facciamo un’ispezione nei dintorni della costruzione, posta in mezzo all’ex pascolo circondato da abeti e larici, i molti tagli di piante testimoniano che il luogo è stato disboscato recentemente, ne guadagna il grande faggio monumentale che risalta al centro della radura, imbiancata dalla brina. Tra la casera e la lunga stalla (un po’ diroccata) scorre un vivace ruscello, accanto c’è la fontana che il gelo ha ornato con ricami di ghiaccio.

Casera Bidòch
Casera Bidòch © Copyright By Paola Marini Gardin. | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Il posto è molto tranquillo e gode di un superbo panorama sul Pelmo e sull’anfiteatro di cime dolomitiche che sovrastano il Van de la Moiazza, non mancano una panca con tavolo e il barbecue con tettoia, d’estate deve essere piacevole fermarsi qui fuori, ma adesso non è stagione!
Andiamo all’interno, ci sono diversi locali separati e molto spartani: una stanzetta con panche, una stanza centrale dotata di focolare, cucina economica, tavolo e panche, un’altra stanza spoglia, con una scala a pioli che conduce ad un soppalco.

Casera Bidòch
il Pelmo da Casera Bidòch © Copyright By Paola Marini Gardin. | La Traccia, Escursioni e Viaggi

E’ ancora presto per fermarci e così proseguiamo per la stradina, seguendo il segnavia “Alta Via 1 variante zoldana”: pensiamo ci porti ad incrociare, qualche centinaio di metri più in alto, il sentiero CAI 536 che dal Passo Duran porta alla Baita Angelini. Saliamo per un pezzo in direzione delle propaggini del San Sebastiano, arriviamo fino dove la forestale si interrompe di botto, una traccia senza alcuna indicazione o segno sugli alberi prosegue nel bosco, ma a questo punto decidiamo di tornare indietro.
Tornati alla casera ci accomodiamo nella stanza di mezzo, Roberto accende con perizia il fuoco e facciamo la nostra pausa “pranzo al sacco” attorno al focolare, che in verità non dispensa molto caldo, però a noi basta essere allegramente in compagnia.

Casera Bidòch
Guado del torrente Ru de le Roe © Copyright By Paola Marini Gardin. | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Per il ritorno imbocchiamo la stessa stradina di andata, ma al primo tornante prendiamo la sterrata che si stacca verso nord-ovest (cartello “Molin”) e che presto scende e si innesta in un ripido sentiero che cala nel bosco. Guadiamo un piccolo ruscello (Ru delle Sàttene), continuiamo più in piano sul sentiero che si interrompe sulla sponda del vasto letto dirupato di un torrente (Ru delle Roe), passati acqua, sassi e ghiaie troviamo sull’altra sponda una stradina che ci conduce alla frazione di Molin, m. 1200 circa, dopo aver attraversato su un ponte il torrente Moiazza.

Casera Bidòch
la Moiazza vista da Gavaz © Copyright By Paola Marini Gardin. | La Traccia, Escursioni e Viaggi

L’abitato con i vecchi fienili, i prati, la fontana, è molto ben tenuto, forse varrebbe la pena di salire fino alla chiesa posta più in alto, in mezzo alle case, ma dopo aver ammirato la vista sulle cime degli Sfornioi e del Bosconero e dato un ’ultimo sguardo ai boschi che abbiamo appena lasciato, sovrastati dal San Sebastiano, preferiamo scendere per la strada ritornando a Gavaz e alle auto.
Ci salutiamo qui, ma a Dont i più golosi fra noi (io fra questi) fanno una sosta alla storica Gelateria Bar Pelmo (Piazza Santa Caterina, 1) per gustare un gelato artigianale, una tappa che vale sempre la pena di fare al rientro da un’escursione o dalle piste da sci!

Autore/i: Paola Marini Gardin
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento qui sotto?
Pubblicato da Salvatore Stringari
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