
Anello delle Malghe, Monte Avena
di: Paola Marini Gardin
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 12-01-2022
Cima: Monte Avena (Col Campòn)
Gruppo Montuoso: Vette Feltrine
Cartina: Tabacco foglio 023 Alpi Feltrine Le Vette Cimonega
Segnavia: cartelli lungo il percorso
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico Turistico (T) o turistico, Itinerario di ambito locale su carrarecce, mulattiere o evidenti sentieri. Si sviluppa nelle immediate vicinanze di paesi, località turistiche, vie di comunicazione e riveste particolare interesse per passeggiate facili di tipo culturale o turistico – ricreativo (nella scala di difficoltà CAI è classificato T – itinerario escursionistico – turistico).
Quota partenza: 1250 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1454 m.s.l.m
Dislivello: m. 204 (m.350 con i saliscendi, circa 8 km.)
Tempi di percorrenza*: 4 ore comprese le soste, 2h 50m nette)
Giro: anello
Punti di appoggio: Malghe, Agriturismi in stagione (verificare apertura)
Acqua, sorgenti: No Portare Acqua
Località: Passo Croce D’Aune
Copertura cellulare: sì parziale
Parcheggio/i: sì al Passo Croce d’Aune e a Casera dei Boschi
Tappe del percorso: Casera dei Boschi, Casera Campet, Col Campòn, Casera Montagnola, Casera dei Boschi
Partecipanti: Silvano, Carmen, Amy e l’autrice
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
oggi abbiamo intenzione di compiere una passeggiata rilassante, senza rinunciare alla bellezza dei panorami della nostra magnifica terra. Raggiunta la cittadina di Feltre ci dirigiamo a Pedavena, proseguiamo per la strada a tornanti che ci porta al Passo Croce d’Aune e qui prendiamo a sinistra per il Monte Avena e le Malghe.
Parcheggiamo nell’ampio piazzale davanti all’Agriturismo Casera dei Boschi, m.1250, dove troviamo, all’incrocio con la strada che prosegue in discesa verso gli impianti di risalita, un cartellone e numerose tabelle segnaletiche. A noi interessa l’Anello delle Malghe del Monte Avena, che in parte avevo percorso diversi anni fa, ben indicato con i segnavia azzurri e bianchi.
Imbocchiamo la strada, completamente innevata, in direzione delle malghe Campèt e Campòn, per fare l’anello in senso orario. E’ una magnifica giornata e subito ci fermiamo per ammirare verso nord i monti Pavione, Vette Grandi, Col di Luna, dalle inconfondibili forme piramidali che a me sembrano quasi gonfiarsi, come il padiglione di un circo, sopra le rocce strapiombanti. Spostiamo lo sguardo alla Busa di Monsampian, sulla destra si scorge anche il rifugio Dal Piaz, meta o inizio di tante escursioni sulle Vette Feltrine. Alle pendici si apre la vallata bellunese-feltrina percorsa dal Piave, con i paesi e le campagne coperte di neve, sullo sfondo le Dolomiti dell’Alpago e più vicino a noi le Prealpi, dal Visentìn al Tomatico, al gruppo del Cesen, al Grappa…i profili si perdono azzurrini sullo sfondo celeste.

Saliamo per il dolce pendio attorniati dal bosco di abeti, attraversiamo rapidi la pista da sci, percorsa da solitari e fortunati sciatori e continuiamo la panoramica camminata allo scoperto, passando vicino alla stradina che si stacca sulla destra e porta a Malga Campèt, che non raggiungiamo.
Arriviamo al campo di volo libero, tagliamo per traccia nella neve e raggiungiamo il punto di decollo con la bandiera segnavento, ci immaginiamo l’ebbrezza di staccarci dal suolo e volteggiare liberi nel cielo azzurrissimo, alti sopra i monti, il mondo sotto i nostri piedi… Nel 2017 il Campòn di Avena ha ospitato un campionato mondiale di parapendio che ha attirato centinaia di appassionati da tutto il mondo, purtroppo questo sport non fa per me, ho provato il volo con il parapendio dal Monte Dolada, un’esperienza bellissima, ma alla terza giravolta ho rigettato anche la cena della sera prima.

Proseguiamo in direzione di Malga Campòn, altro Agriturismo (oggi però sono tutti chiusi) e giungiamo sulla vasta “cima” del Monte Avena, m.1454, in effetti è un immenso pascolo, non per niente chiamato “Campòn d’Avena”. Abbiamo una vista a 360 gradi, non solo le Vette Feltrine e le Prealpi, ecco a nord ovest il Monte Coppolo con le sue tre cime, sotto si stende il paese di Lamon e a sinistra l’abitato di Arina, sullo sfondo il gruppo innevato del Lagorai con Cima d’Asta, ma non dimentichiamo verso sud il Massiccio del Grappa e qui davanti a noi il Lago del Corlo…torniamo verso ovest e riconosciamo la cima più alta dell’Altopiano di Asiago, Cima XII e poi l’Ortigara e il Portule e tanta, tantissima altra roba (cit. Gino Da Vià).
Questo luogo, ora meta di passeggiate, è stato frequentato dall’Homo Sapiens tra i 30 e i 40.000 anni fa, cacciatori che cercavano la preziosa selce per fabbricare armi e utensili, scavi archeologici hanno stabilito che qui si trovava una delle più grandi miniere di selce a cielo aperto d’Europa, conosciuta già dai loro predecessori, gli uomini di Neanderthal.
Le piste sulla neve sono ben battute, ci aggiriamo un po’ attorno per saziarci gli occhi, chissà come trascuriamo di arrivare alla sottostante Croce di Avena, forse perché, anche se è ancora presto, abbiamo individuato accanto a un capanno dietro alla malga, un buon posto per fermarci e saziare anche lo stomaco. Pausa con the e panini al sole che illumina il Campòn, siamo grati e soddisfatti.

Dopo la pausa riprendiamo il percorso, c’è chi chiude l’anello tagliando per i prati coperti di neve verso Malga Campèt per poi scendere a lato della pista da sci fino a Casera dei Bosch, noi faremo un itinerario più ampio, seguendo i cartelli che ci portano a nord, in direzione di Faller. Scendiamo per il solco tracciato nella neve, il silenzio è magnifico, la neve perfetta, arriviamo a Casera Montagnola, restaurata ma con lavori ancora in corso. Lasciamo a sinistra il sentiero che scende al paese di Faller e voltiamo a destra, in leggera salita, seguendo le indicazioni dell’anello delle Malghe per Casera dei Boschi. Camminiamo per un pezzo in costa, sul versante settentrionale all’ombra, in mezzo ai boschi di abete risparmiati da Vaia, alcune grandi cataste di tronchi però testimoniano che nel 2018 la tempesta ha fatto danni anche qui. Proseguiamo sulla forestale innevata, riguadagnando la vista verso le Vette e il sottostante paesino di Aune, poi dopo qualche curva ci immettiamo sulla strada asfaltata, un centinaio di metri sotto il punto di partenza.
Non ci resta che raggiungere l’auto e scendere verso la pianura, non manchiamo però una sosta alla storica Birreria Pedavena per un “goto” di birra del Centenario, io ci aggiungo un dolcetto: una fettina di squisita torta con crema alla birra accoppiata a una coppetta di “birramisù”, una favola.
Autore/i: Paola Marini Gardin
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento qui sotto?
Pubblicato da Salvatore Stringari
© Copyright By Paola Marini Gardin. | La Traccia, Escursioni e Viaggi
il tuo blog è molto ben fatto, io di solito faccio escursioni solo d’estate, tranne qua in Liguria, dove anche d’inverno il clima è mite e non si trova neve lungo il percorso. Sono da sempre un grande amante della montagna, che molto spesso racconto anche nel mio blog. Ti seguirò, e se un giorno avrò voglia di fare un’escursione estiva da quelle parti darò un’occhiata al tuo blog. 👍👏👏👏👏👏👏👏😊
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Grazie, del momento sono fuori nei prossimi giorni rispondo… con il cellulare faccio fatica
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Ti ringrazio per il complimento passo appena posso a leggere le tue escursioni e se un inverno avrò voglia di mare e montagna Liguria e se hai bisogno chiedi pure…
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….è bello conoscere questi meravigliosi luoghi, tramite le tue avventurose escursioni
Buona settimana e un saluto
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ti ringrazio Silvia sono felice che ti piacciano. Buona Settimana a te.
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Un po’ di gelo, penso ci farebbe piacere con questa calura pazzesca. Un saluto Sal.
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