
Anello di Sant’Augusta
di: Paola Marini Gardin
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 15-06-2022
Cima: nessuna
Gruppo Montuoso: Pizzoc
Cartina: tratto iniziale da Maren, Tabacco n. 12 Alpago Cansiglio Piancavallo Valcellina
Segnavia: CAI 980, cartelli locali Alta Via dei Silenzi
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Tempi di percorrenza*: 5/6 ore
Quota partenza: 443 m.s.l.m.
Quota da raggiungere: 940 m.s.l.m
Dislivello: m. 500
Giro: anello, 12 chilometri
Punti di appoggio: due Agriturismi a Maren, ristoro Sant’Augusta, (verificare aperture)
Acqua, sorgenti: fontanelle a Maren, Sant’Augusta e Pradal
Località: Vittorio Veneto
Copertura cellulare: sì
Parcheggio/i: sì a Maren Privato Agriturismo
Tappe del percorso: Maren, sentiero CAI 980, Valscura, Madonna dell’Agnellezza, Costa di Serravalle (Alta-via n. 6), Sant’Augusta, Naorchie, Pradal Centro, Pradal Alto, Agriturismo “Nobiltà d’Asino”, Maren.
Partecipanti: Silvano, Carmen e l’autrice
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
oggi vogliamo fare un percorso ad anello ai piedi del monte Pizzocco, raggiungendo la piccola grotta della Madonna dell’Agnellezza e il Santuario di Sant’Augusta.
Partiamo da Belluno, a Cadola di Ponte nelle Alpi trascuriamo l’autostrada e scendiamo verso Vittorio Veneto dal Passo del Fadalto per la vecchia statale, prima di entrare nella cittadina prendiamo la stradina a sinistra verso la chiesa di Santa Giustina e poi saliamo alla frazione di Maren, m.443.
Il borgo è molto piccolo, chiediamo dove poter lasciare l’auto e gentilmente ci viene indicato il parcheggio dell’agriturismo, oggi chiuso.

Seguiamo il sentiero CAI 980 che parte dalla Chiesetta di Santa Elisabetta, dapprima saliamo per stradina asfaltata, al bivio andiamo a sinistra verso la Valscura, la strada diventa sterrata e si inoltra nel bosco finendo nei pressi delle prese dell’acquedotto, vicino ad alcune case rurali abbandonate. Seguiamo sempre il sentiero CAI 980, lungo il percorso alcuni cartelli artigianali segnano con scritte o con un simpatico graffito “Madonna dell’Agnellezza”. Il percorso è tutto in salita nel bosco che caratterizza la selvaggia Valscura, spiana un poco prima di un bivio dove incrociamo il sentiero dell’Alta Via n.6 (Via dei Silenzi) che proviene da Serravalle e sale al Pizzoc, lo seguiamo verso sinistra raggiungendo la grotta dopo circa un paio d’ore dalla partenza, quota m. 940. Il sentiero “CAI 980 Alta Via 6” continua ripidissimo verso il Pizzoc, noi ci fermiamo qui e facciamo una piccola pausa davanti alla statua della Madonna. Dal versante sud salgono altri sentieri che partono da Sonego e altri paesi sottostanti.

Ora per continuare verso Sant’Augusta torniamo indietro di circa duecento metri fino al bivio e prendiamo a sinistra (Alta Via 6) continuando per il bel sentiero che corre lungamente nel bosco, passiamo per un ex cava da cui abbiamo una bella vista sulla pianura, la foschia però ci impedisce di spingere lo sguardo fino alla laguna di Venezia. Passato mezzogiorno cerchiamo vanamente un posto per sederci e mangiare un panino, il bel bosco non ci offre granché: preferiamo continuare per la costa di Serravalle che sembra non finire mai, immersi in bellissimi boschi di faggi, grandi castagni, betulle ancora in veste invernale, ma rallegrati dal sottobosco ricco di fioriture primaverili. In qualche tratto abbiamo anche la vista sul lato settentrionale, verso la Val Lapisina con i suoi laghi e il gruppo del Visentin.
Arriviamo ai ruderi di una torre, Turris Nigra, la tradizione vuole sia quel che rimane, oltre a qualche resto di muro di cinta, del Castello di re pagano Matrucco, padre di Sant’Augusta e suo carnefice.

Scendiamo molto ripidamente fino al Santuario, ricco di storia, di leggende e molto bello all’interno, purtroppo oggi è chiuso, come pure il vicino ristoro. Mi dispiace perché la parte più antica della chiesa conserva le reliquie della Santa e le pareti sono affrescate con pitture del XV secolo, possiamo solo vedere il portico in stile gotico con il pozzo al centro, il campanile che in origine doveva essere una torre di fortificazione, la scalinata che scende in direzione di Vittorio Veneto.
Sono orami le 14 e ci accomodiamo in zona pic-nic per il nostro pranzo al sacco, dopo ci aggiriamo nello spiazzo attorno alla chiesa ammirando il paesaggio su Vittorio Veneto, le colline di Fregona, la vasta pianura, il Monte Altare, il Castello del Vescovo, Revine – Lago, sull’autostrada da cui giunge fino a questo luogo di raccoglimento il rumore del traffico.
Da Vittorio veneto parte, accanto al Duomo di Serravalle, un comodo percorso per raggiungere questo antico Santuario da sud, nei secoli è stato meta di numerosi pellegrinaggi ed è molto frequentato anche ai giorni nostri specialmente il 22 agosto, giorno in cui ricorre la festa della Santa.
Riprendiamo il cammino dalla parte opposta, verso nord, trascuriamo la stradina che scende verso Santa Giustina e continuiamo a mezzacosta attraversando ancora boschi di faggi e vecchi castagni. Siamo sul versante che dà sulla Val Lapisina e il Col Visentin e passiamo per i piccoli nuclei di case, Naorchie, Pradal Centro e Pradal Alto, m. 421, semi abbandonati ma con diverse case ben ristrutturate che guardiamo con ammirazione.

Questi piccoli borghi a nord di Vittorio Veneto subirono una dura rappresaglia nazista il 23 agosto 1944, gli abitanti riuscirono a fuggire in tempo, ma quasi tutte le case vennero incendiate e distrutte, cominciò per gli sfollati una lunga stagione di miseria e di emigrazione e le frazioni vennero abbandonate. Continuiamo il nostro cammino e arriviamo a un bellissimo Agriturismo, denominato simpaticamente “Nobiltà d’Asino” gestito da una giovane coppia che sta finendo i lavori in vista della prossima apertura. Da qui ormai manca poca strada, scendiamo leggermente la valle e poi risaliamo fino al primo bivio incontrato stamattina (dove avevamo preso per la Valscura), caliamo brevemente e ritorniamo a Maren.
Abbiamo percorso un anello di circa dodici chilometri, con un dislivello di 500 metri e siamo molto soddisfatti per questa bella giornata.
(aggiungo una postilla: nell’articolo n. 136 (Serravalle Santa Augusta) di questo blog abbiamo raccontato l’escursione a Sant’Augusta con partenza da Vittorio Veneto, fatta il 18/2/2011. Io e Salvatore, accompagnati dalla mia cagnolina Sasha, avevamo tentato di raggiungere la grotta della Madonna dell’Agnellezza, senza però arrivarvi. Vi invito a leggere il resoconto! Paola Gardin)
Nota: Vittorio Veneto è nato dalla fusione tra due antichissimi borghi rivali: Ceneda e Serravalle. Per questo ci sono due santi protettori, San Tiziano a Ceneda e Sant’Augusta a Serravalle, due duomi, due cimiteri. San Tiziano, nato nel 555 d.C. nell’isola di Melidissa (ora Eraclea) fu Vescovo di Oderzo, morì nel 632 d.C. e il suo culto iniziò poco dopo la sua morte.
Sant’Augusta ha una storia avvolta nella leggenda, figlia del re goto Matrucco, sceso in Italia nel 402 d.C., orfana di madre fu iniziata al cristianesimo dalla nutrice. Il padre scoprì la fede della figlia e le fece martirizzare entrambe, accanendosi con particolare ferocia sulla giovanissima Augusta. Nel luogo dove in seguito vennero ritrovate le ossa delle due martiri fu eretta una chiesa e iniziò la devozione alla Santa sulla cui breve vita fiorirono molte leggende. La tradizione vuole che introducendo la testa in un foro praticato dietro al suo altare si possa guarire dall’emicrania e passando tra due strette colonne, sconfiggere il mal di schiena.
Il Santuario di Sant’Augusta si trova in una posizione arroccata sopra l’antico borgo di Serravalle, il percorso inizia con una bella scalinata sormontata dalla statua della Santa, prosegue in salita per stradina lastricata nel bosco passando accanto ad alcune cappelle, passa sotto a un arco e si conclude con un’altra scalinata.
Autore/i: Paola Marini Gardin
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento qui sotto?
Pubblicato da Salvatore Stringari
© Copyright By Paola Marini Gardin. | La Traccia, Escursioni e Viaggi
Bellissimo anello, ciao Sal
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ciao Simona, grazie…
"Mi piace"Piace a 2 people
interessante questa escursione, non l’ho mai fatta, se capiterò da quelle parti rileggerò questo post 😉👍👍👍👍😊
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ciao Max, magari la facciamo assieme non l’ho fatta neanche io…
"Mi piace"Piace a 1 persona
Impossibile annoiarsi su queste montagne, sono stupende e ogni volta sogno di essere lì!!! Grazieeee!!! 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
aggiungo una postilla: nel n. 136 di questo blog abbiamo raccontato l’escursione a Sant’Augusta con partenza da Vittorio Veneto, fatta il 18/2/2011. Io e Salvatore, accompagnati dalla mia cagnolina Sasha, avevamo tentato di raggiungere la grotta della Madonna dell’Agnellezza, senza però arrivarvi. Vi invito a leggere il resoconto! Paola
"Mi piace"Piace a 1 persona
mi scuso con Renzo Biz ho eliminato il commento perché era in risposta ad un altro commento se vuoi rifare la tua segnalazione, gradita, puoi rispondere a questo commento mi scuso ancora…
"Mi piace""Mi piace"
Grazie a Renzo Biz per aver segnalato un errore, il monte che ho nominato è il Pizzoc e non il quasi omonimo Pizzocco.
"Mi piace"Piace a 1 persona