
Il Ponte dell’Orco e Col Fortin
di: Salvatore Stringari (con la partecipazione di Paola Marini Gardin)
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 20-03-2022
Cima: Monte Lefre
Gruppo Montuoso: Valsugana Tesino Monte Lefre
Cartina: Tabacco Foglio 058 Valsugana Tesino Lagorai Cima d’asta
Segnavia: SAT 329 mulattiere, sentieri di guerra,
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Tempi di percorrenza*: 4 ore o in giornata
Quota partenza: 480 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 700 m.s.l.m
Dislivello: 220 m.
Giro: anello
Acqua, sorgenti: sì due sul percorso, portarsi acqua
Località: Ivano Fracena, Ospedaletto
Punti di appoggio: nessuno
Copertura cellulare: sì
Parcheggio/i: sì pochi posti alla partenza del sentiero 329
Tappe del percorso: Ivano Fracena, Sentiero 329, Ponte dell’Orco, Madonna della Rocchetta, Ospedaletto, Col Fortin, sentieri locali non censiti, sentiero 329, Ivano Fracena
Partecipanti: Paola G., Silvano e Carmen, Paola Z., Wally, Salvatore.
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
oggi mi aggrego agli amici di Belluno che raggiungo a Ivano Fracena. Parcheggiate le auto e indossati gli scarponi siamo pronti per andare a vedere il Ponte dell’Orco, un arco di roccia naturale ai piedi del Monte Lefre, aggiungeremo alla nostra escursione la visita alle gallerie di Col Fortin. Non è la prima volta che ci rechiamo in questa zona, se volete curiosare abbiamo già descritto in questo blog le escursioni n. 206 Ponte dell’Orco e n. 433 Monte Lefre. Partiamo nei pressi di Ivano Fracena, poco dopo la chiesetta di San Vendemiano e seguiamo il sentiero 329. Al bivio lasciamo a sinistra il sentiero che sale al Monte Lefre e continuiamo a destra sul sentiero che è stato recentemente sistemato, nei punti esposti sono stati aggiunti dei cordini di acciaio di sicurezza. Raggiungiamo il Ponte dell’Orco, io e Paola ci siamo già stati, per gli altri è una sorpresa trovare questo spettacolare, grande arco che appare all’improvviso, nascosto fino all’ultimo momento. Non lo consigliamo a tutti, ma noi non resistiamo alla tentazione di salirci sopra, con prudenza. Dopo le foto di rito scendiamo lungamente per il sentiero che ci porta verso Ospedaletto, sono oramai le 12 e giunti alla Chiesetta della Madonna della Rocchetta ci fermiamo per il pranzo al sacco.

Riprendiamo a camminare arrivando a Ospedaletto, attraversiamo il paese in direzione nord per dirigerci verso Col Fortin. Dopo aver salito una gradinata con scalini di cemento, anche questa di nuova realizzazione, proseguiamo per sentiero e poi traversiamo per un bel tratto in cengia, facile e non esposta, andiamo avanti fino a trovare una prima galleria militare con un unico abitante, un piccolo pipistrello. Da qui scendiamo piuttosto ripidamente fino a raggiungere una bella cascatella che forma una piccola pozza limpida e le gallerie italiane della I^ Guerra.

In questa zona della Valsugana solcata dal fiume Brenta, sui fianchi ripidi dei monti che salgono a nord verso il Monte Lefre e a sud verso l’Altopiano di Asiago, vennero realizzati diversi capisaldi per artiglieria e mitragliatici. Uno di questi è Col Fortin, visitiamo la postazione, una lunga galleria che ospitava quattro pezzi di artiglieria: dai finestroni delle cannoniere dove una volta partiva il fuoco incrociato che appoggiava le trincee situate più in basso, ora possiamo ammirare un bel panorama sulla Valsugana. Usciamo e ripassiamo dalla cascatella, la cui acqua poi precipita accanto a una zona pic nic e alla strada che proviene da Ospedaletto, poi risaliamo per scalette di legno e sentiero verso la galleria in alto (quella col pipistrello, da non disturbare assolutamente).

A questo punto dobbiamo fare rientro alle auto, saliamo per il sentiero in direzione ovest arrivando su una strada dismessa e da qui ancora in salita fino a incrociare il sentiero 329 con il quale ritorniamo al punto di partenza. Finiamo in bellezza recandoci a Bieno (in auto) per festeggiare, in ritardo, il compleanno di Wally con un giro di birre.

Ringrazio Paola e tutti gli amici che mi hanno fatto compagnia in questa escursione.
Nota: alcuni dati del Ponte dell’Orco, altezza dal suolo 50 metri, lunghezza m. 72,5 e larghezza m. 4,5 (calpestabili), la luce dell’arco interno è di 60 metri e lo spessore minimo verticale dell’arcata è di 12.
Autore/i: Salvatore Stringari, Paola Gardin,
Correzione integrazione testo di Paola Marini Gardin.
Rispetta la montagna! lasciale i suoi fiori, porta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
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Un posto bellissimo
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Ciao Simona, si bello e tranquillo. Grazie per il tuo passaggio e saluto..
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Il luogo merita di essere visitato! Aggiungo che si può percorrere l’itinerario ad anello anche in senso inverso, partendo da Ospedaletto, dove si può trovare un parcheggio molto più ampio salendo per la stradina che porta oltre il Santuario della Madonna della Rocchetta.
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Grazie per il p.s. non ci avevo pensato…
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molto interessante anche questa escursione, ben descritta e documentata.. 😊👍👍👍👏👏👏😉
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Splendidi e incredibili scenari, che affascinano a non finire…
Buona domenica , Sal,silvia
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Grazie,buona domenica a te Silvia,sal
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