712 Bivacco Alessio Toffolon


Pian Formosa e l’agriturismo © Copyright By Salvatore Stringari

Bivacco Alessio Toffolon 

di Paola Marini Gardin con la partecipazione di Salvatore Stringari

Data: 01-09-2022 

Scheda Tecnica Riassuntiva 

Cima: nessuna  
Gruppo Montuoso: Col Nudo-Cavallo  
Cartina: Tabacco foglio 012 Alpago Cansiglio Piancavallo 
Segnavia: C.A.I 979 
Tipologia sentiero e difficoltà: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).  
Quota partenza: 1204 m.s.l.m 
Quota da raggiungere: 2018 m.s.l.m 
Dislivello: m. 814 
Tempi di percorrenza: in giornata 
Giro: A/R 
Punti di appoggio: Casera Pian Formosa (verificare apertura), Bivacco Toffolon 
Acqua, sorgenti: non rilevate, portare acqua 
Località: Chies d’Alpago (BL) 
Copertura cellulare: sì 
Parcheggio/i: sì a Pian Formosa
Tappe del percorso: Casera Pian Formosa, sentiero 979, Bivacco Toffolon, Forcella Antandèr, ritorno.
Partecipanti: Salvatore e l’autrice

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento. 

L’escursione in dettaglio:

Nonostante le previsioni per oggi non siano molto buone, decidiamo di fare un’escursione sui monti dell’Alpago. Partiamo da Belluno alla volta di Chies d’Alpago e raggiungiamo per strada asfaltata Casera Pian Formosa, m. 1204, una vecchia malga trasformata in Agriturismo, la troviamo chiusa e solitaria in mezzo a una bellissima conca erbosa, vicino a degli enormi faggi.

Bivacco Alessio Toffolon

Parcheggiamo nell’ampio spiazzo e cominciamo a salire lungo la carrareccia, giriamo dietro alle ex stalle e imbocchiamo la traccia, segnalata dal cartello “Bivacco Toffolon” che sale abbastanza ripida nel bosco.

Busa Antander © Copyright By Salvatore Stringari

Arriviamo a Pian de le Mandre, m.1275, continuiamo a salire imboccando il sentiero 979 che si inerpica per lo scarico di un ghiaione e arriviamo a Col Antandèr, m. 1360, nonostante si sia alzata una nebbiolina insidiosa intravediamo in basso Casera Antandèr e più vicino a noi il grande faggio secolare che abbiamo intenzione di toccare al ritorno. Dopo aver risalito una dorsale prativa e un rado bosco di larici, comincia il bello, un percorso a zig zag tutto in salita ai piedi di alte pareti rocciose a destra, alla nostra sinistra un immenso ghiaione, che sembra non finire mai.

verso bivacco Toffolon e il ghiaione © Copyright By Salvatore Stringari

Ma alla fine ci lasciamo il ghiaione alle spalle, raggiungiamo un vallone superiore a circa 1500 metri di quota, una bellissima conca ancora verde con le ultime fioriture autunnali, tempestata da grandi massi che ci sembrano piovuti dal cielo. Qui incrociamo l’unica persona che incontreremo oggi, una donna che scende abbastanza di fretta, forse più consapevole di noi del maltempo in arrivo. Il sentiero è sempre ripido, ma meno faticoso, saliamo tra roccette e brevi tratti erbosi, a giudicare dalle tane in estate dovrebbero esserci le marmotte, ma ora non sentiamo nemmeno un fischio. Il paesaggio è stupendo, selvaggio, integro e di una bellezza primordiale. Dietro di noi, tra le nuvole che si spostano rapidamente, un altro panorama affascinante, l’anfiteatro dell’Alpago, il Lago di Santa Croce, la piana Bellunese tra le Prealpi e le cime dello Schiara… man mano che ci alziamo la prospettiva cambia, mutano i colori, le vedute, lo stesso cielo. Andiamo avanti sul sentiero che si fa più facile e arriviamo al Bivacco Alessio Toffolon, m. 1990, un classico “scatolone rosso” caro a noi vecchi alpinisti, posto poco sotto la sella erbosa tra il monte Antandèr e il monte Mèsser. Il bivacco, di proprietà del CAI di Vittorio Veneto, ha nove cuccette e offre una spartana ospitalità, ma prima di fermarci a consumare il nostro pranzo al sacco raggiungiamo Forcella Antandèr a 2018 metri di quota, che si affaccia verso le montagne del Friuli. Purtroppo dello spettacolare panorama sulla Val Cellina, il Lago di Barcis, il Duranno e il Cridola con tutto il resto di cime friulane e cadorine, le nebbie non ci concedono che qualche spiraglio, subito coperto da altre velature.

Bivacco Alessio Toffolon © Copyright By Salvatore Stringari

Peccato, ci dovremo tornare! Sulla forcella i cartelli segnano diverse altre mete a distanza di ore, Rifugio Semenza, Forcella Grava, Ferrata Costacurta, Forcella Fedarola… infatti qui passa il sentiero CAI 928, Alta Via n. 7, che si snoda a duemila metri di altitudine per circa 36 km, dal Rifugio Dolomieu al Dolada a Tambre, un percorso impegnativo, a tratti attrezzato, sul filo di cresta del Gruppo del Col Nudo-Cavallo. Rinunciamo alla più vicina cima del Mèsser, m.2230, raggiungibile in circa 40 minuti, col tempo insicuro non sarebbe prudente affrontare un tratto più impegnativo e esposto che non conosciamo. Ritornati al Bivacco, facciamo la nostra breve sosta pranzo e poi indossate le mantelline scendiamo sotto la prevista pioggerellina sottile per lo stresso percorso, un po’ per sentiero, un po’ per ghiaione, fino a Col Antandér.

e il panorama sulla Val belluna © Copyright By Salvatore Stringari

Arriviamo fino al Faggio Monumentale (vedi articolo 682 Busa Antandèr su questo blog) che si trova poco sopra Casera Antandèr, costeggiando un pascolo recintato e ben sorvegliato da cani pastore, dove pascolano pecore, capre e qualche asino. Da qui ritorniamo al punto di partenza non per il sentiero fatto stamattina ma per stradina, prima di raggiungere l’auto il bosco ci regala una bella sorpresa, sette bei porcini freschi e sani, spuntati in uno scampolo di prato a lato strada.

Bellissima escursione che varrà la pena di ripetere con un tempo migliore, per oggi la concludiamo recandoci in auto a Casera Pal dove ci gustiamo una buona birra e l’ottima “torta della nonna”.

Autore/i: Paola Marini Gardin con la partecipazione di Salvatore Stringari
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
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