
Forte di Bard
di: Salvatore Stringari
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 29-08-2022
Città: Bard
Provincia: Valle d’Aosta
Regione: Valle d’Aosta
Tipologia viaggio: turistico, storico, musei, Città e Borghi in camper,
Punti di appoggio: locali, in zona, o con il camper,
Copertura cellulare: sì anche internet
Aree di Sosta o Parcheggio/i: si parcheggio vicino al forte non rilevata area sosta per camper
Partecipanti: autore e due amici
Il Viaggio in dettaglio:
dopo il viaggio in Francia mi sono permesso due giorni di riposo, però ho un altro desiderio da esaudire! E’ da tempo che vorrei visitare il Forte di Bard e quale momento migliore potevo trovare se non questo, al ritorno dal Verdon mi trovo in Piemonte, più meno vicino.
Il Fiume Verdon, la Costa Azzurra, l’Alta Provenza, la Valle del Ubaye, i suoi fiumi, le città tranquille e spensierate, sono alle spalle, abbiamo fatto rientro in Italia dalla parte Torinese e siamo a Valle San Nicolao, in provincia di Biella, a casa del compagno della mia amica, io sosto con il camper nel vicino parcheggio sterrato ma insieme andremo a visitare il Forte di Bard.

Il viaggio a Bard e il suo forte un po’ di storia
Il forte di Bard è un ampio complesso fortificato, fatto riedificare nel XIX secolo da Casa Savoia sulla rocca che sovrasta il borgo di Bard, in Valle d’Aosta. E’ un itinerario a cielo aperto, fruibile da tutti grandi e piccini lungo la strada pedonale lato nord, ideata per far meglio conoscere il territorio circostante e la fortezza.
Il percorso che è anche molto panoramico, illustra al visitatore il contesto e le caratteristiche del sito e dei più immediati dintorni.
Attraverso l’osservazione tramite una serie di mirini installati lungo il percorso lo guardo si focalizza sull’ambiente circostante; la valle principale e stata modellata dal ghiacciaio balteo, la Valle di Champorcher, la Corma di Machaby con la sua parete levigata, il percorso della Dora Baltea, le cascate e gli affluenti laterali con la presenza dei detriti lasciati dal ghiacciaio e dal fiume a testimonianza dell’antico ghiacciaio che attraversava questa valle.

I pannelli illustrativi non tralasciano informazioni relative all’intervento umano: dalla piana coltivata di Arnad, ai vigneti terrazzati, alla rete viaria, ai centri abitati. Il percorso naturalistico è basato sulle peculiarità geologiche, vegetazionali e faunistiche, con attenzione alle rocce, in parte presenti nel basamento del Forte stesso; le specie botaniche tra cui le querce e i boschi misti di latifoglie, specie minori quali felci, edere e piante rupicole. E il suo ecosistema animale, con i piccoli abitatori del sito.
Il 29 agosto andiamo in Valle d’Aosta per la visita al complesso museale del Forte di Bard. Arriviamo abbastanza presto le biglietterie sono aperte da pochi minuti e entriamo subito per la visita.
Il forte di Bard
Si trova in posizione dominante costruito su una roccia affiorante che sovrasta il bellissimo borgo di Bard da cui il forte prende il nome. Dedicato oggi anche a spazi espositivi per diverse mostre, il costo del biglietto va da minimo 8,00 € a un massimo di 75€ se si vogliono visitare tutte le mostre e le esposizioni presenti, da aggiungere la visita guidata, sul sito si trovano altre numerose e utili informazioni: https://www.fortedibard.it/tariffe/
È per me una gioia essere qui oggi a visitare questo forte per rinnovare e capire la storia del Forte di Bard, una delle fortificazioni più belle forti giunti fino a noi, rimasto pressoché intatto dal momento della sua costruzione e che rappresenta uno dei migliori esempi di fortezza di sbarramento di primo Ottocento.

Per l’accesso al Forte possiamo servirci di una strada esterna sul lato sud, che permette di accedere al cortile dell’Opera di Gola e alla Promenade con terrazza panoramica sul lato ovest, da una strada interna che, con stretti tornanti sorretti da possenti muraglioni, risale il pendio opposto rivolto a nord e consente di accedere all’Opera Carlo Alberto e all’area delle Scuderie. Tutti i percorsi sono pedonali. Per chi ha poca voglia di camminare, la sommità della rocca è facilmente raggiungibile grazie ad ascensori panoramici che dal Borgo di Bard, ai piedi del Forte, consentono l’accesso ai vari livelli della fortezza. Iniziamo la visita con l’ingresso nella piazzaforte che è costituita da tre principali corpi di fabbrica, posti a diversi livelli, tra i 400 e i 467 metri, dal più basso, l’Opera Ferdinando, a quello mediano, l’Opera Vittorio, e al più alto, l’Opera Carlo Alberto per un totale di 283 locali.
L’Opera Ferdinando si presenta a forma di tenaglia ed è costituita da due corpi di fabbrica, l’Opera Ferdinando Inferiore e l’Opera Ferdinando Superiore all’interno del quale è ubicato il Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere.

L’Opera Mortai, collocata alle sue spalle, e l’attigua Polveriera ospitano i locali destinati ai laboratori didattici e sono adibiti anche a mostre temporanee. A circa metà della rocca raggiungiamo l’Opera Vittorio. Al culmine del rilievo, raggiungiamo invece la più imponente delle tre opere formata da una cinta su cui si appoggiano tutti i fabbricati e che racchiude al suo interno l’Opera di Gola, con il relativo cortile, posta a difesa del lato sud, e l’Opera Carlo Alberto con il grande cortile quadrangolare della Piazza d’Armi, circondato da un ampio porticato. Il primo piano dell’Opera ospita il Museo delle Alpi. Al pianterreno, lungo il Deambulatorio che si affaccia sulla grande Piazza d’Armi, si affacciano gli spazi dedicati alle mostre temporanee Cannoniere, Cantine, Corpo di Guardia, dedicati alle varie mostre anche questi locali. All’interno dell’Opera Carlo Alberto si trovano anche le Prigioni, 24 celle di detenzione disposte lungo quattro sezioni. Visitiamo anche le anguste celle dove venivano rinchiusi i prigionieri, notiamo che hanno dimensioni molto ridotte, circa un metro e trenta per due metri. Le informazioni esposte ci dicono che nel corso dell’Ottocento arrivarono ad ospitare decine di prigionieri, per poi essere trasformate in magazzini viveri della fortezza. Anche questo spazio ospita un percorso dedicato alla storia della fortezza. Usciamo dal forte e facciamo una passeggiata per il Borgo di Bard, molto carino e ben curato. Ritorniamo al camper e lentamente facciamo rientro verso Biella ormai si è fatto mezzogiorno e ci fermiamo per preparare un buon piatto di spaghetti aglio, olio e peperoncino e un generoso bicchiere di vino rosso a testa in un parcheggio poco distante dal forte, discosto dalla strada principale, un’area verde che ci consente di godere del silenzio e poter rifocillarci in pace.

Riprendiamo il viaggio di rientro, ma lungo la strada decidiamo per una deviazione al Lago Viverone, per fare una passeggiata in riva al bellissimo lago e anche per prendere un gelato.

Il Lago di Viverone
È uno specchio d’acqua dolce che è inserito in un paesaggio caratterizzato dalla Serra d’Ivrea, la più imponente morena glaciale d’Europa. Il Lago di Viverone ha una superficie di cinque chilometri quadrati, è il terzo lago per grandezza del Piemonte. Raggiungere il lago è particolarmente, facile grazie alla viabilità ordinaria e autostradale, l’autostrada A5 proveniente dalla Valle d’Aosta e la A4 Torino-Venezia, lo rende facilmente raggiungibile da parte dei flussi turistici, sulle sue sponde si trovano diverse, direi numerose strutture per l’accoglienza, grazie alla presenza di molti campeggi, villaggi turistici, alberghi e strutture balneari. Solo una parte del lago è circondata dalle strade, per fortuna la sua parte sud-occidentale è selvaggia e naturale (altro mio progetto per una visita futura…), un luogo ricco di vegetazione e di avifauna che si può raggiungere solo a piedi o in barca. Inoltre nel Lago di Viverone si trova un antichissimo insediamento preistorico subacqueo, inserito dall’Unesco nel 2011 nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità, è anche il punto di incontro tra percorsi storico-devozionali come la Via Francigena e il Cammino di San Carlo. Se posso permettermi aggiungo solo che lungo il nostro percorso abbiamo trovato alcuni animali morti sulla riva e notato molta incuria e sporcizia oltre a diverse piccole barche abbandonate, semiaffondate e marcite.
Nonostante questi inconvenienti, che non fanno onore al luogo, è stata una bellissima giornata trascorsa in compagnia di due amici squisiti.
Autore/i: Salvatore Stringari
Correzione integrazione testo di: Paola Marini Gardin.
Rispetta la montagna! lasciale i suoi fiori, porta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
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non potevi descrivere meglio il forte di Bard 👍👍👏👏👏👏 che ho visitato molte volte, ci sono sempre mostre molto interessanti al suo interno. Anche il borgo è molto carino, di solito ogni volta che passo da lì faccio sia uno che l’altro. Invece il Lago di Viverone l’ho sempre visto da distante ma non sono mai sceso a fotografarlo, magari un giorno farò anche quello..😉😊😊😊👍👍
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Anche a me piacerebbe visitarlo. Grazie per questo post che ha risvegliato dolci ricordi in me. Un abbraccio Sal e buona giornata
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lo conosci già, ci sei stata? vorrei ritornare in valle d’Aosta prima o poi, un abbraccio e una buona giornata a te Sabri, Sal
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In realtà no. I miei dolci ricordi mi portano col pensiero al Forte. Ma non ero io ad essere lì. Ti ringrazio!
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Ok! nessun problema! ho pensato, visto che avevi dei ricordi, che c’eri già stata … 😊
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No no. Non ancora 😊
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Bellerrimo!
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Ciao Paola Grazie
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E’ bellissimo vivere l’ebbrezza della natura insieme a te…
Buona serata e cose buone Sal
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Complimenti Sal per questo articolo così accurato e ricchissimo di particolari dettagli e di riferimenti storici! Woww.
Grazie infinite, un caro saluto 👋🏻
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Grazie Valeria per essere passata nel blog, un caro saluto a te
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