
Il Fausior
di: Salvatore Stringari
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 05-05-2013
Cima: Fausior
Gruppo Montuoso: Paganella
Cartina: kompass
Segnavia: 603 O (ovest) SAT/CAI
Quota partenza: 941 m.s.l.m.
Quota raggiunta: 1436 m.s.l.m.
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Dislivello: m. 495
Tempi di percorrenza*: 5.00 h.
Giro: Anello
Punti di appoggio: No! solo a Fai.
Acqua, sorgenti: Fai della Paganella, alla fontana bianca, baita Campedel.
Località: Fai della Paganella
Parcheggio/i: sì
Partecipanti: Autore in solitaria
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
in stagione calda portare acqua perché l’itinerario è esposto al sole.
La partenza di questo meraviglioso itinerario è all’inizio del paese di Fai si può anche iniziare al Passo Santel quota 1033 ma dovreste fare in salita il tratto “fontana bianca”– “Santel”, per raggiungere l’auto quando, finito il giro. Il mio consiglio è partire dalla “fontana bianca” nei pressi del distributore ad inizio paese per chi viene da Mezzolombardo Trento per fare in discesa il tratto Passo Santel, Fontana Bianca.
Il Fausior e le sue strade forestali
trovo la segnaletica S.A.T. O-603 una bella strada forestale molto larga e abbastanza ripida. Questa strada sale nel bosco, diventando mulattiera subito dopo il ripetitore e continuando fino ad arrivare alla località Pra Grande 1291 m.s.l.m. dove la forestale si allarga un’altra volta. Poco prima di arrivare incontro un sentiero con traccia molto evidente ma non segnalato.

(Seguire le indicazioni). Raggiungendo cosi la bella radura di “Pra grande” ai lati tre piccole baite, e un’altra defilata in parte al prato penso un bivacco con tavolo per picnic e una croce. Altre indicazioni mi indirizzano nel bosco, ora camminando su un’antica mulattiera, tralasciando la stradina, (cementificata) forestale a servizio dei proprietari delle tre baite in breve raggiungo una successiva forestale taglia fuoco che poco dopo si fa pianeggiante. Qui altra strada forestale, taglia fuoco, dove prima passava la mulattiera visibile in alcuni tratti. Non tutte queste forestali sono segnate sulla cartina perché costruite da poco. Quindi tralasciando una prima stanga proseguo fino a giungere ad un bivio con indicazioni: “Croce di Fai” e “Baita Campedel”. A questo punto, si può decidere e lo consiglio di raggiungere la croce fantastico punto panoramico su Fai e tutta la val d’Adige da Bolzano fino a Avio. Il fiume Adige, lungo serpentone che scorre sul fondo è un nastro d’argento che taglia in due la Val d’Adige. Per raggiungere la croce passo oltre una stanga con vicino le indicazioni. Seguo quindi per un tratto la forestale dove, poco dopo, trovo altre indicazioni, mi invitano a lasciare il sentiero forestale per ritornare a calpestare un’antica mulattiera che mi porta ancora una volta su un’altra forestale taglia fuoco, è un intrecciarsi continuo di strade forestali e sentieri CAI/SAT Qui spariscono le indicazioni, che prima erano vicine e frequenti… segno che da poco è stato modificata la strada e tagliato degli alberi, quindi arrivato sulla forestale prendo verso sinistra la strada leggermente in discesa (e non in salita a destra dove un vecchio segno S.A.T su di un grosso larice …mi invoglierebbe a fare) e in breve un cartello, ed il classico segno biancorosso mi indirizza nuovamente con sicurezza verso la croce e proseguendo in discesa verso la bellissima baita Campedel di proprietà della S.A.T. di Mezzolombardo o Mezzocorona non ricordo… qualcuno mi correggerà.

Qui un altro magnifico prato invita ad una sosta. Tenendo sempre come riferimento il segno S.A.T. O 603 proseguiamo il cammino per il rientro. Altri tratti di strada e di mulattiera ci portano ora al Santel (Fai della Paganella) la strada in forte pendenza scende appunto prima al bivio per la strada forestale Lastion e poi a Santel.
Raggiunta la provinciale nei pressi di una chiesetta percorro per alcuni metri la provinciale, altri cartelli S.A.T. mi portano sul sentiero “Ardito Alberto” una simpatica cengia sopra la provinciale che mi riporta a “Fontana Bianca”. Ora continuo per il bosco passando anche per una rete para massi ma qui le indicazioni sono buone e le seguo senza incontrare difficoltà fino a raggiungere il punto di partenza.
Con questa mia descrizione credo di aver raccontato con discreta precisione l’itinerario percorso, sono tutta via possibili errori e omissioni non volontarie.
Questo percorso non presenta nessuna difficoltà ma in montagna anche il solo cambiamento meteorologico, o la scarsa segnaletica può provocare incidenti a volte anche gravi per escursionisti non preparati e attrezzati, andare sempre accompagnati è la regola principale. Questo è un giro che merita di esser percorso come sopra descritto. Molto panoramico e tranquillo per chi ha a disposizione 5 o 6 ore da trascorrere su questi sentieri ricchi di storia e un glorioso passato. Seppur il dislivello di questa escursione non sia notevole rimane un itinerario poco percorso per la sua posizione, credo. Raggiunta la baita Campedel alcuni soci S.A.T. si sono avvicinati, stavo consultando la cartina e i cartelli S.A.T., chiedendomi se avevo bisogno di aiuto, si sono dimostrati molto gentili e disponibili, mi hanno anche invitato a prendere un caffè, offrendomi poi un dolce e della grappa. Dopo aver scambiato alcune chiacchiere mi congedo da loro ringraziandoli dell’accoglienza, EXCELSIOR!
Segnaletica: S.A.T./CAI mediocre, migliorabile
Autore/i: Salvatore Stringari
Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione e integrazione del testo di Paola Marini Gardin.
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