
Anello del Sassongher da Funtanacia
di: Paola Marini Gardin
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 14-08-2022
Cima: Sassongher
Gruppo Montuoso: Gruppo del Puez
Cartina: Tabacco foglio 07 Alta Badia – Arabba – Marmolada.
Segnavia: 7, 4, 4-A
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico Attrezzato: (E.E.) Sentiero con infissi (funi corrimano e brevi scale) che però non snaturano la continuità del percorso EE – itinerario per Escursionisti Esperti.
Tempi di percorrenza*: in giornata
Quota partenza: 1.455 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 2.670 m.s.l.m
Dislivello: m. 1215 (1300 metri con i saliscendi)
Giro: anello
Punti di appoggio: Funtanacia, Passo Gardena, Col Pradal
Acqua, sorgenti: non rilevate (torrente) portare acqua
Località: Funtanacia
Copertura cellulare: sì
Parcheggio/i: sì a Funtanacia
Tappe del percorso: Funtanacia, sentiero CAI 7, Cima del Sassongher, Col Pradal, CAI 4 e CAI 4-A, CAI 10, Pescosta, ciclabile, Verda, Funtanacia
Partecipanti: Antonietta e l’autrice
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
vi descrivo questa lunga, bellissima escursione ad anello con partenza da Funtanacia (La Villa, Alta Badia) in compagnia dell’amica Antonietta, che mi ha proposto questo giro antiorario: troppo facile salire come la maggioranza della gente in cabinovia da Colfosco oppure dal Passo Gardena, questo itinerario è molto meno frequentato. Partiamo da Belluno, raggiungiamo Corvara e ci dirigiamo verso La Villa, pochi chilometri prima di raggiungerla ci fermiamo nel paese di Funtanacia dove parcheggiamo in uno spiazzo libero a destra della statale, vicino alla fermata degli autobus. Attraversiamo la strada e in direzione La Villa troviamo le indicazioni per il Sassongher, sentiero CAI 7 ore stimate 3,50.
L’inizio, sulla stradina asfaltata in mezzo alle case, è subito in salita e continua molto ripido a tornanti per il sentiero che sale tra i boschi di larici e abeti, con un bel panorama sul fondovalle, sulle cime circostanti e sulla Marmolada. Arriviamo al ghiaione e ci fermiamo di botto: alla nostra sinistra un rumore di sassi che franano! Ma non è una frana, è un piccolo branco di sette camosci che si sta spostando su un’alta cengia, senza curarsi dei ciottoli che cadono in basso. Sollevate, seguiamo aguzzando la vista gli ungulati che velocemente raggiungono il ghiaione a distanza di sicurezza da noi bipedi, il capo ci tiene d’occhio mentre gli altri brucano tranquillamente l’erbetta tra i sassi.

Percorriamo tutto il lungo, largo canalone della Val de Juel, a sinistra le alte pareti del Sassongher, a destra quelle della Gardenaccia, severe e ricche di svettanti guglie e pinnacoli rocciosi. Andiamo sempre in salita verso la Forcella del Sassongher, finora abbiamo fatto il percorso in solitaria, godendoci il silenzio (animali a parte) e la bellezza selvaggia del paesaggio. Arriviamo sotto roccia ad un bivio dove incrociamo i primi esseri umani, i cartelli indicano a destra il Rifugio Gherdenacia (ci proponiamo di andarci in futuro, il sentiero corre su una bellissima cengia) e il Rifugio Puez (in tremenda salita, meglio arrivarci da un’altra parte) mentre a sinistra si trova la nostra meta. Proseguiamo sul sentiero CAI 7 e raggiungiamo Forcella Sassongher, m. 2435, a cavallo tra la Val de Juel appena risalita e il Passo Gardena, breve sosta per uno snack e per le foto al panorama. Riprendiamo il cammino per la cima, arriviamo ai tratti attrezzati che non necessitano di imbragatura (comunque prestiamo la dovuta attenzione), ma un gruppo di neofiti che ci precede li sta affrontando con tutto l’armamentario e molta lentezza… li superiamo salendo alla loro sinistra, su per un tratto previsto per la discesa e attrezzato con cordino. Arriviamo alla cima del Sassongher m. 2670, abbastanza affollata, dopo le classiche foto accanto alla croce, dove firmiamo il libro di vetta, ci sistemiamo in un cantuccio per goderci il panorama. Da quassù la visione è magnifica, Civetta, Marmolada, Gruppo del Sella, Odle, perfino Tofane, Pelmo, Antelao e molto altro. Tornate alla Forcella, dopo una breve sosta per il pranzo al sacco scendiamo sempre per il sent. 7 verso il Passo Gardena, prima di raggiungerlo, al bivio scartiamo il sentiero 5 che sale a destra al Rif. Puez e scendiamo a sinistra per il CAI 4 in direzione Colfosco. Alla nostra destra ecco il Pisciadù, dove siamo salite 15 giorni fa, da qui riusciamo a distinguere con lo zoom anche il Rifugio.

Poco dopo un capitello troviamo il cartello che indica il sentiero CAI 4 A – Col Pradat- Corvara e lo seguiamo. Arrivate a Col Pradat, dove vediamo la cabinovia che sale da Colfosco poco più in basso, scendiamo sempre per il CAI 4 A con l’indicazione Pescosta – Corvara per aggirare il massiccio del Sassongher. Scendiamo a lungo per il sentiero della Val de Merscia, raggiungiamo una strada in costruzione dove non troviamo indicazioni, evitiamo però di scendere per questa e individuiamo un sentiero quasi parallelo e poi in discesa, lungo il quale troviamo finalmente i cartelli. Al bivio tralasciamo il 4 A che scende a Corvara e andiamo a sinistra, sent. CAI 10, che corre in mezzo ai boschi, passiamo tra le case e i fienili di Pescosta, proseguiamo in direzione Verda con belle traversate in mezzo a verdi praterie fino a scendere verso la strada statale che attraversiamo per raggiungere la ciclabile, sent. 10 “Verda- La Ila –Stern- La Villa” che scende sul lato destro (orografico) del torrente Rio Gardera.

Facciamo ancora un bel po’ di strada, riattraversiamo su un ponticello il torrente per l’ultima salita verso l’abitato di Verda, attraversiamo ancora bei prati con un magnifico panorama sulle Conturines e torniamo a Funtanacia, soddisfatte per la bellissima giornata trascorsa, l’anello è di circa 17 km, il dislivello totale circa m. 1300, non male per due ragazze degli anni che furono. Io vorrei fermarmi per bere una birra, ma la mia amica (astemia) mi fa aspettare fin dopo Agordo, dove ci fermiamo a la Fabbrica in Pedavena (La Valle Agordina): birra e patatine per me, cappuccino e patatine per Antonietta.
Autore/i: Paola Marini Gardin
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ogni volta che vedo queste montagne ne assaporo la bellezza, i miei pensieri vanno alle moltissime camminate fatte nella mia vita, in estate sono sempre per monti quando non sono in giro per l’Italia ad esplorare borghi, quindi condivido queste emozioni più che mai. Leggendo queste descrizioni è come se fossi lì anch’io…👍👍👍👍👍👍👍👏👏👏👏👏👏😊😉
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sono lì… ti aspettano max… 🙂 …buone passeggiate sui colli liguri…
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Cavoli che spettacolo Sal
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Grazie Paola, una buona giornata
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Si respira tra questi monti. Una meraviglia 🙂
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sì! si respira… 🙂 Grazie
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Fantastiche escursioni!
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sì! … le dolomiti donano emozioni …
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Non ci sono stata, che paesaggi magnifici e complimenti per la tenacia, ne è valsa la pena.
Grazie per averci regalato questa meraviglia, ciao Sal
Buona giornata 🤗
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Grazie Valy, purtroppo io non ci sono stato, questa meraviglia ci viene regalata da Paola e Antonietta … buona giornata anche a te
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