191 Eremo di San Mauro




di Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin, 

Eremo di San Mauro

oggi 7 gennaio 2017 facciamo questa facile e divertente escursione. Questa che vi descriviamo in questi giorni di freddo che si fa sentire e va bene perché è inverno, la cosa strana non sta nel freddo ma nel fatto che non ha ancora nevicato.

Siamo partiti senza una precisa idea strada facendo decidiamo per questa escursione, in questa fredda e limpida giornata ci troviamo alle pendici occidentali del Monte Palmar -Tre Pietre. 

Scheda Tecnica Riassuntiva

San Gregorio nelle Alpi

Data: 07-01-2017

Cima: nessuna cima raggiunta
Gruppo Montuoso: Alpi Feltrine 
Cartina: Tabacco foglio 023 Alpi Feltrine Le Vètte Cimònega 
Segnavia: sentiero delle chiesette pedemontane 
Tipologia Escursione e difficoltà:* Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche). 
Quota di partenza: 680 m. s.l.m. 
Quota raggiunta: 1175 m. s.l.m. 
Dislivello: m. 495 
Tempi di percorrenza:* 2 ore in mattinata, giornata 
Giro: A/R 
Punti di appoggio: nessuno 
Acqua, sorgenti: sì 
Località: Campél Alto – San Gregorio nelle Alpi (BL) 
Copertura cellulare: Sì 
Parcheggio/i: Sì in paese 
Partecipanti: autori 

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento. 

L’escursione in dettaglio:

Cergnai, Campèl

sono tante le frazioni del bellunese tutte piccolissime con la loro storia e vita vissuta che viene raccontata dai vecchi muri scoloriti e anneriti dal tempo, affiancati a case nuove e con i colori sgargianti. Noi raggiungiamo la Frazione di Cergnai e successivamente il piccolo agglomerato di Campél, qui troviamo un piccolo e comodo parcheggio, vicino la sede degli alpini (A.N.A.).

Campèl Alto

Saliamo per ripida stradina asfaltata a Campèl Alto passando nei pressi di un maneggio (offre possibilità di giri in calesse o a cavallo) dove Paola ha avuto la sorpresa di ritrovare un’amica che non vedeva da anni. Dopo quest’ultima costruzione la strada diventa sentiero che si inoltra nel bosco, superando testimonianze di vita passata: troviamo alcuni capitelli, un’antica calchéra (forno per la produzione della calce) delle lapidi in memoria di persone precipitate (la prima è una donna) e decedute durante il duro lavoro in montagna, necessario alla sopravvivenza. Troviamo precise indicazioni, non sono quelle classiche del C.A.I. ma di privati o di qualche associazione. Dopo la teleferica al bivio prendiamo a destra il sentiero per la chiesetta, a sinistra si stacca il sentiero per le casere Noie, entrambi segnalati. 

Un altro segnale è posto a circa mille metri di quota nei pressi di una lapide che ricorda un ventenne caduto da un sasso e morto sul colpo.

Eremo San Mauro

La salita si fa sempre più ripida, a tornanti e sempre nel bosco, poi il sentiero diventa roccioso e in seguito cengia, molto sicura e larga, protetta da una staccionata. Altra lapide, stavolta un ex-voto il ringraziamento di un sopravvissuto alla caduta dal precipizio. Un altro tornante e in breve si raggiunge una sorgente d’acqua (oggi ghiacciata) e poi il sentiero sale (altra lapide, più recente) fino al magnifico belvedere dove sorge la chiesetta in onore di San Mauro, monaco nato a Roma nel 512, seguace di san Benedetto. Da qui il Panorama sulla Val Scura sottostante, la Valbelluna e le Prealpi, davanti a noi il monte Pizzòch. Il ricovero accanto all’eremo è aperto, completo di libro di vetta e dà la possibilità di poter cucinare in occasione di feste o ritrovi, questa chiesetta è molto amata dagli abitanti dei paesi sottostanti. Più in basso, dall’altro lato della valle scorgiamo la chiesetta di San Felice, sopra il paese di Roncoi. Dopo aver ammirato il panorama e con questo ricaricato le batterie si ritorna per lo stesso sentiero. 

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
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