473 Castelluccio di Norcia e Norcia


Castelluccio di Norcia
Castelluccio di Norcia © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Castelluccio di Norcia e Norcia

di: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin

Data: 05-09-2019

Scheda Tecnica Riassuntiva

Città: Castelluccio di Norcia
Provincia: Perugia
Regione: Umbria
Tipologia: In viaggio
Punti di appoggio: Camper
Località: Norcia, Umbria
Copertura cellulare:
Aree di Sosta o Parcheggio/: no aree di sosta si parcheggi
Partecipanti: Autori

in Viaggio:

il viaggio riprende… lasciamo il Lago di Campotosto la mattina del 5 settembre e ritorniamo ad Amatrice per prendere la strada verso Castelluccio di Norcia. Il viaggio è piuttosto lungo e dobbiamo fare qualche rinuncia: non possiamo andare ad Accumoli, del resto un cartello ci avvisa che la strada è interrotta.

Castelluccio di Norcia,

Raggiungiamo Arquata del Tronto, ci casca il cuore vedendo solo macerie, l’unica opera salva è una bella fontana-lavatoio, lì vicino è stato posto uno struggente ricordo per una bambina morta a causa del terremoto. Fotografiamo solo la fontana. Proseguiamo in direzione di Norcia per poi voltare verso Castelluccio e cominciamo a salire e salire per i tornanti che niente hanno da invidiare ai nostri passi alpini. Il panorama che vediamo salendo, l’immensa pianura che ci lasciamo alle spalle e che si estende sotto di noi è bellissimo, ma lo spettacolo che si apre davanti ai nostri occhi una volta raggiunta la sella è indescrivibile. Castelluccio sorge in cima a un colle, isolato sull’altopiano vastissimo, coronato dalle alte sagome dei Monti Sibillini, un paesaggio fiabesco che ci incanta, anche se non siamo in primavera, quando la fioritura di papaveri, margherite e fiordalisi trasforma i prati in una immensa tavolozza colorata. Il paese si trova sull’Appennino Umbro-Marchigiano, a circa 28 km da Norcia, a 1.452 metri di quota. L’altopiano circostante, i Piani di Castelluccio (Pian Grande, Pian Piccolo e Pian Perduto), è tra i più vasti dell’Italia Centrale e fanno parte del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Altri turisti, molti gli stranieri, sono fermi come noi ad ammirare il panorama, dopo un po’ ci decidiamo a scendere nella piana dove pascolano mandrie di cavalli da equitazione, persone con il cestino cercano forse funghi o tartufi e, grazie al vento, si esercitano numerosi amanti del parapendio. Saliamo in paese e…la magia scompare. Il piccolo borgo che da lontano sembrava intatto è stato completamente devastato dal sisma, macerie, ruderi e la solita “zona rossa” transennata. Le piccole attività artigianali, agricole e commerciali resistono, ospitate nei prefabbricati. Compriamo alcuni prodotti tipici e poi ci fermiamo a mangiare in uno dei ristoranti che offrono ottimi prodotti del posto. Ci sediamo all’aperto, di fronte a noi la catena dei Monti Sibillini, il Monte Vettore, Cima del Redentore, la più alta dell’Umbria con i suoi 2448 metri, chissà che spettacolo avremmo dalla sua cresta!

e Norcia,

Ma non possiamo fermarci, il viaggio e ancora lungo e nel pomeriggio lasciamo Castelluccio e i suoi pochi, coraggiosi abitanti e andiamo a Norcia, rifacendo tutta la panoramica strada. Norcia sorge a 600 metri di quota, al limite settentrionale dell’altopiano di Santa Scolastica, la grande pianura (di origine tettonica) che avevamo ammirato salendo per i tornanti verso Castelluccio. Siamo al centro dell’Appennino umbro-marchigiano e sempre nel comprensorio del parco nazionale dei Monti Sibillini. È una cittadina completamente circondata dalle mura medioevali, parcheggiamo appena fuori da una delle porte, vicino a un complesso sportivo. Ci avviciniamo percorrendo un viale alberato dove sono state poste le casette prefabbricate che ospitano varie attività commerciali e le offerte gastronomiche locali (tartufi, formaggi, zafferano, lenticchie, porcini, salumi ecc.). Norcia, colpita nel corso dei secoli da innumerevoli sismi che hanno cancellato importantissimi monumenti, ci appare meno disastrata degli altri paesi visitati, eppure è stata danneggiata dal terremoto del 2016 che ha fatto crollare principalmente le antiche chiese. Gli edifici bassi e con i muri perimetrali “a scarpa” sono la testimonianza di un passato toccato dalle catastrofi, in particolare, dopo il sisma del 1859, le normative della legislazione pontificia prevedevano costruzioni basse e a baracca. Un grande cartello che denuncia: “Le persone se ne vanno, le imprese chiudono, i servizi non ripartono, la ricostruzione è ferma, Norcia muore” ci riporta alla cruda realtà già toccata in questi giorni, gli edifici sono stati messi in sicurezza, ma pochi sono i cantieri di ricostruzione. Giriamo per le vie e arriviamo nella piazza principale, dove sorge la Chiesa di San Benedetto (XII secolo) con la stupenda facciata gotica, il rosone, i fregi dei quattro evangelisti, le statue di San Benedetto e della sorella Santa Scolastica. Purtroppo la vediamo solo riprodotta sui teloni del cantiere, la chiesa e il campanile sono crollati, la facciata si è salvata, ma è tutto transennato. Tradizionalmente si crede sia stata costruita sui resti della casa natale di san Benedetto, ma altre fonti ritengono che sia sorta al posto di una basilica di epoca romana. Dall’altro lato della piazza sorgono il Palazzo Comunale (XIII sec.) con Loggia, Scalinata, Torre Campanaria e la Castellina, una costruzione fortificata edificata nel 1554 per volontà di Papa Giulio III e ora sede del Museo Civico e Diocesano. Ripassiamo per le vie, eccoci al Tempietto, un’edicola in pietra, costruita nel 1354, dall’aspetto classico e severo, ma con strane decorazioni e motivi zoomorfi, geometrici, antropomorfi e esoterici, una piccola opera originale e molto ben conservata. I luoghi d’interesse sarebbero molti, ma abbiamo il nostro programma che, anche se non rigido, prevede molti altri luoghi da visitare.

il viaggio Continua 

Lasciamo Norcia, purtroppo con il ricordo di aver assaggiato, in una piccola gelateria del centro, uno dei peggiori gelati mai assaggiati in vita nostra, serviti da un ragazzo quantomeno inesperto e impacciato.
I Piani di Castelluccio sono tre e coprono una superficie di 15 km quadrati, Pian Grande e Pian Piccolo si trovano in provincia di Perugia, l’attiguo Pian Perduto in provincia di Macerata. Le acque piovane e quelle derivanti dallo scioglimento delle nevi si raccolgono nel Pian Grande. Da qui sono convogliate attraverso il Fosso dei Mergani, incisione carsica che si snoda sul terreno per circa 2 km, fino all’inghiottitoio da dove poi defluiscono. Un tempo il piano era occupato da un lago, mentre oggi, quasi ogni mattina, è sommerso da una fitta coltre di nebbia da cui emerge, come un’isola, il paesino di Castelluccio”. Le Leggende dei Monti Sibillini sono tante, una parla di fate dai piedi caprini che, correndo affannate, segnarono per sempre un sentiero sul versante meridionale del Monte Vettore, chiamato ancora oggi “Sentiero delle Fate”. Un’altra riguarda il Lago di Pilato, un piccolo specchio d’acqua a forma di occhiali, a 1940 metri di quota, in mezzo all’ex-circo glaciale del Monte Vettore, dove secondo la tradizione è custodito il corpo di Ponzio Pilato, trascinato lassù su un carro guidato da buoi. Di fronte al Monte Vettore si erge il Monte Sibilla, a 2175 metri di altezza vi è situata una grotta misteriosa, la “Grotta della Sibilla” di cui si raccontano storie terrificanti.

Ma ritorneremo in questo magnifico luogo a scoprire le sue cime e tutte le storie il viaggio continua… Proseguiamo in direzione di Cascia, ve lo racconteremo, SEGUITECI … 

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione testo di Paola Marini Gardin.
© Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

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