
Ponte pedonale della Val Noana
di: Salvatore Stringari e Paola Gardin
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 11-08-2019
Cima: nessuna
Gruppo Montuoso: Piz de Sagron – Cimonega
Cartina: Tabacco foglio 023 Alpi Feltrine Le Vètte Cimònega
Segnavia: SAT CAI E 726
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Quota partenza: 1185 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1039 m.s.l.m
Dislivello: 146 m.
Tempi di percorrenza*: in giornata se giro completo
Giro: A/R o anello
Punti di appoggio: Rifugio Caltena – Rifugio Fonteghi
Acqua, sorgenti: non rilevate
Località: Poit 1185 m
Copertura cellulare: sì parziale
Parcheggio/i: pochi posti a Poit
Partecipanti: Autori
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
anche se non in ordine cronologico vi raccontiamo la nostra breve escursione alla passerella della Val Noana…
oggi faremo una breve e tranquilla passeggiata, nel pomeriggio partiamo da Belluno e ci dirigiamo verso il Primiero, alla rotatoria di Mezzano prendiamo la ripida e stretta strada asfaltata che porta ai Prati di San Giovanni. Parcheggiamo a Poit (crocevia) in un prato a 1185 m.s.l.m. Dopo esserci guardati intorno troviamo un piccolo cartello che ci indica la stradina per la passerella. Erroneamente detto Ponte Tibetano
al ponte pedonale della Val Noana
da Poit seguiamo a piedi la stradina di sinistra, (quella che va a destra scende verso i Prati di San Giovanni), dopo un breve tratto in salita siamo sui verdi pascoli dove sorgono alcune casere, percorriamo la mulattiera con un bel panorama sul lago di Noana e le Vette Feltrine. Poi lasciamo il tratto pianeggiante per scendere per tornanti fino al torrente e al ponte su funi sospeso sulla Val de Riva. Incontriamo parecchi escursionisti curiosi, come noi, di conoscere questa nuova passerella, famiglie con bambini e passeggini, il ponte è anche raggiungibile dalla parte opposta alla nostra, cioè dal Rifugio Fonteghi in Val Noana, che però tralasciamo perché già conosciamo quei luoghi. Il “ponte” è sospeso a 30 metri di altezza sopra il rio Giasinozza, è lungo 70 metri e collega l’altopiano di Caltena, San Giovanni con la Val Noana. Questa passerella, ora così facile da raggiungere, un tempo era un passaggio obbligato e pericoloso per chi, partendo dai masi della Val Noana, doveva passare guadi e ponti precari per raggiungere Mezzano o Imer. Poco prima della passerella, sotto la parete di roccia, il luogo è chiamato “Anconeta”, è posta una statuina della Madonna, un ex-voto: “Il pomeriggio del 13 luglio 1903 passano per questa via un asino e una donna, in grazia, accompagnata dal marito.

Erano partiti da Agoi di Bianchi e diretti a Mezzano per l’imminente nascita del loro bimbo. Proprio in questo punto Margherita diede alla luce il suo piccolo Giovanni Battista. In seguito fu appesa alla roccia l’immagine della Madonna per grazia ricevuta”. Noi che possiamo passare tranquillamente la forra avanti e indietro sul ponte, dopo le fotografie ritorniamo a Poit e in auto prendiamo la stradina in discesa che porta, passando per San Giovanni, verso Falasorni arrivando fino alle ultime casere. Qui finisce anche la strada asfaltata, in un esiguo spazio vicino a un crocevia con un crocefisso abbandoniamo ancora una volta l’auto e percorrendo una delle mulattiere raggiungiamo un maso in mezzo ai prati verdi da dove possiamo ammirare il panorama sul monte Pavione.

Torniamo indietro, un’altra fermata, questa volta per visitare la Chiesetta di San Giovanni, posta su un piccolo rilievo panoramico che domina il vasto altopiano erboso con i masi sparsi in mezzo ai pascoli e il contorno dei boschi di abete. Risaliamo a Poit, dove seguiamo, su strada asfaltata, le segnalazioni per il Rifugio Caltena, m. 1265. Anche questo posto è molto bello, tanti bei boschi e prati curati, oltre al Rifugio ci sono alcune abitazioni e casere, non mancano le indicazioni per numerosi sentieri. Ci segniamo quello per il Passo Cereda, che ci attira particolarmente. Poiché ormai è tardi, ci fermiamo per la cena, servita sotto un gazebo all’aperto, con un bel tramonto sul Pavione e le Vette Feltrine. Si è fatta l’ora del ritorno, riprendiamo l’auto e raggiunto il crocevia a Poit invece di prendere la strada dell’andata scendiamo per la stradina asfaltata, sempre stretta e ripida, che ci porta a Transacqua e facciamo ritorno dal Primiero a Belluno.
la passerella (ponte pedonale) è stata costruita nel 2018, è in acciaio e ha queste misure: lunghezza m. 73,3 altezza massima 30 metri, funi portanti n. 4 del diametro di 45 millimetri, carico di rottura delle funi 2089 kN; la piccola Chiesa che abbiamo visitato è dedicata a San Giovanni Battista e a San Giovanni Evangelista (così non si fa torto a nessuno!) e risale al 1512. L’altipiano dove sorgono i masi dei Prati San Giovanni è privo di corsi d’acqua, ogni casera ha ancora un pozzo – cisterna nel prato da cui attingere l’acqua.
Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
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Correzione testo di Paola G.
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