476 Allumiere e Tolfa

Allumiere e Tolfa © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Allumiere e Tolfa

di: Paola Gardin e Salvatore Stringari

Scheda Tecnica Riassuntiva

Data: 7 e 8 settembre 2019

Città: Allumiere, Tolfa
Provincia: Roma, Viterbo
Regione: Lazio
Tipologia: viaggio in Camper
Punti di appoggio: Camper
Copertura cellulare:
Aree di Sosta: no area sosta solo parcheggio ad Allumiere
Partecipanti: Autori

in Viaggio: 

Allumiere e Tolfa

Il viaggio…Sabato 7 settembre lasciamo Bagnaia, verso Allumiere, il nostro viaggio continua per la campagna viterbese, ampi spazi aperti fino all’orizzonte dove si intravedono le montagne della Tolfa verso cui ci dirigiamo: Allumiere, il paese dove è nata mia mamma, si trova proprio lì. Siamo di corsa, passiamo in prossimità di Viterbo, anche se l’ho visita più volte, mi piacerebbe tornarci, ma abbiamo un appuntamento per pranzo e siamo già in ritardo. Strada facendo ci appuntiamo i nomi delle località da visitare in un futuro: Caprarola, Vetralla, Vulci, Lago di Vico, Capranica… Ci fermiamo pochi secondi per fotografare i resti di un acquedotto nei pressi di Monte Romano e poi proseguiamo in direzione di Civitavecchia, da lì conosco la strada che sale al paese. Parlo in prima persona perché per me è sempre una grande emozione tornare in questo luogo e incontrare i miei parenti, purtroppo gli anziani, le zie e gli zii della mia mamma, sono morti da tempo, ma i loro figli e nipoti ci accolgono sempre a braccia aperte. Saliamo per la strada davanti alla “Scuola di Guerra dell’Esercito”, un grande complesso di edifici militari che credevo chiuso e che invece vediamo in attività. Da quota mare, dopo curve e contro-curve, arriviamo ai 522 metri di altezza dove sorge Allumiere, “La Lumiéra” in dialetto locale. Il paese fa parte della città metropolitana di Roma, ma quassù, dall’alto dei monti della Tolfa da cui si vede il mare, niente pare più lontano dalla capitale di questo piccolo borgo “ruspante” di 3.900 abitanti.
La Lumiéra è posta nel cuore dell’Etruria e deve il suo nome alla presenza di miniere di allume di rocca, scoperte nel 1462, che permisero al papato di finanziare la guerra contro i turchi. Anche mio nonno ci lavorò, prima di studiare da autodidatta, prendere la licenza di scuola media ed entrare in banca. Arriviamo in paese, mio cugino Stefano ci viene incontro e lasciamo il camper in un parcheggio vicino al centro. Siamo accolti dalla sua bella famiglia, la moglie, i figli che ho visto piccoli e che ora sono diventati un bel giovanotto e una splendida ragazza. Il pranzo, inutile dirlo, è superbamente imbandito. Se c’è una cosa di cui ci si deve dimenticare giunti qui, è la dieta! C’è abbondanza di tutto e Debora è una eccellente cuoca, l’allegria non manca di sicuro. Per smaltire l’ottimo pranzo, nel pomeriggio passeggiamo per il paese, sulla via principale sono in corso i preparativi per la corsa degli asini di domani, “Il palio dei Somari” e tutte le vie e le case espongono i drappi colorati delle varie contrade. Non ci sono molti monumenti a Allumiere, sulla Piazza della Repubblica si affacciano il Palazzo del Comune, la Chiesa di Santa Maria Assunta, il Museo Civico con i reperti archeologici e minerari: è tutto qui, ma per me ci sono ben altri ricordi, la fontana centrale, ora assediata dalle auto, è la Fontana “Tonna” la fontana tonda dove mia nonna attingeva l’acqua con la brocca che poi issava sulla “capa”, sulla testa e la portava su fino al Poggio dove abitava, in cima al paese. La chiesa è quella in cui mia mamma è stata battezzata, le viuzze erte sono quelle in cui giocava da bambina, in ogni angolo rivedo persone care che non ci sono più, la zia Felicetta, la più giovane delle sorelle di mia nonna, lo zi’ Mondino, le zie Margherita e Maddalena, Gesualdo il fratello di mio nonno con la sua minuscola moglie, Angeletta… per fortuna trovo i vivi, o per strada o per telefono, cugini e figli di cugini della mia mamma, Teresa, Marco, Maria, Pietro… che gioia rivederli.

Allumiere Tolfa
Allumiere e Tolfa Corsa degli asini © Copyright By Paola Gardin | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Saliamo fino al Santuario e all’Eremo della Madonna delle Grazie, oggi e domani è meta di pellegrinaggio, la chiesa sorge sul Monte Roncone e ha una vista panoramica stupenda. Dietro all’edificio sacro c’è il Parco delle Rimembranze, a memoria dei Caduti delle due Guerre Mondiali. Tra le tante persone riconosco un cugino, sono passati tanti anni, ma non mi sbaglio, parliamo come ci fossimo lasciati ieri. Scendiamo, passiamo per il Poggio, ci ritroviamo al crocevia con una cappella e trovo la casa di una delle cugine di mia mamma, Maria. Oggi Salvatore conoscerà una buona parte dei miei parenti e dulcis in fundo… ci attendono i cugini, siamo invitati in una pizzeria dove servono una pizza davvero speciale, tutto è buono qui alla Lumièra.

Domenica 8 settembre:

al mattino Stefano ci porta a fare un tour veloce: incominciamo con la visita al suo podere, “Le Quattro Coppe” vecchia proprietà di famiglia. Caracolliamo giù per una stradina dissestata fino in aperta campagna dove Stefano ha il suo allevamento di lumache da “riposo e da corsa”: da riposo finché stanno lì a mangiare, da corsa quando le cucini e fine corsa per loro quando le metti in bocca.

Per informazioni, “Allevamento Carpe Diem” dei Monti della Tolfa.

Proseguiamo per strade bianche verso la Maremma Laziale passando per la Farnesiana, una grande tenuta il cui centro è costituito da un antico borgo medioevale e una chiesa, sconsacrata, di stile neogotico, bellissima e purtroppo trascurata. Facciamo una breve visita a Tarquinia, salendo sul bastione delle mura, a Tuscania dove visitiamo la Chiesa di Santa Maria Maggiore e poi al Lido di Tarquinia e a Civitavecchia (che meriterebbe una visita a parte) fino alle Terme della Ficoncella, antico luogo termale ora riaperto, tutti assaggi che ci invitano a ritornarci con calma. Purtroppo non è stato possibile andare all’Eremo della SS. Trinità, l’insediamento monastico più antico dei monti della Tolfa e uno dei più antichi della provincia di Roma, il cui primo nucleo risale all’anno 827 d.C. Ero anche curiosa di vedere l’acquedotto ipogeo, detto di Traiano, che dalle colline tolfetane (Cinque Bottini), portava l’acqua fino al centro portuale di Centumcellae, l’attuale Civitavecchia, non è dotato di arcate monumentali fuori terra ma sotterraneo, ero curiosa di vedere se fosse stato valorizzato come merita o se continua a versare in irrimediabile degrado. Sarà per un’altra volta, come pure per il Santuario della Madonna di Cibona, nella frazione di La Bianca, un piccolo e forse il più antico insediamento di Allumiere, posto in mezzo ad un maestoso bosco di faggi.

Allumiere Tolfa
Allumiere e Tolfa © Copyright By Paola Gardin | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Non vi annoio descrivendovi che ri-pranziamo lautamente da Stefano e Debora… poi cerchiamo di smaltire un po’ di calorie recandoci al Palio dei Somari, simpatica corsa di imprevedibili asinelli montati a pelo da coraggiosi e agili fantini. Decidiamo di andare a piedi a Tolfa, antichissimo borgo distante quattro chilometri da Allumiere, le cui origini si perdono nel tempo, come il significato incerto del suo nome. Anche qui è in atto un palio lungo la via principale, gli attori sono però cavalli montati senza sella, arriviamo in tempo per vedere un cavallo disarcionare il fantino e darsela a quattro zampe, il destriero sarà poi rintracciato a chilometri di distanza. Il centro è pieno di gente, non ci è possibile visitare le tante chiese e i palazzi, per vie secondarie raggiungiamo in discesa la parte vecchia della cittadina, molto caratteristica, sormontata dalla Rocca dei Frangipane, un bastione di difesa che protesse per secoli il paese dalle incursioni nemiche e perfino dall’esercito di Napoleone. Saliamo per i vicoletti e poi la salita gradinata fino ai resti, ben conservati, del Castello dei Frangipane, poco prima troviamo una chiesetta, eretta in cima al monte a protezione dell’abitato.

Allumiere Tolfa
Allumiere e Tolfa © Copyright By Paola Gardin | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Da questa rupe scoscesa la Rocca domina Tolfa e tutta la pianura circostante, ci perdiamo ad ammirare i versanti boscosi che scendono verso la piana infinita, i monti azzurrini dietro i quali tra poco tramonterà il sole… si è fatto tardi, ritorniamo verso la città vecchia con le viuzze strette tra le case, diamo solo un’occhiata all’esterno di chiese e palazzi e saliamo fino alla Chiesa di San Francesco, da dove il colpo d’occhio sul paese e la Rocca è fantastico. Raggiungiamo lo stradone e torniamo ad Allumiere. Per la cena siamo invitati a casa di Roberto e Manuela, sorella di Stefano, che ci accolgono insieme con le due bellissime figlie. Inutile dire che anche qui il menù è fantastico, vario e …sostanzioso! Non ci resta che andare a dormire della grossa sul nostro camper.

Il viaggio continua… 477 la Quercia e le Terme Carletti

Curiosità:  proverbi Allumieraschi: “Chi beve a la fontana tonna, gira gira po’ ritorna” – “Chi cantone se fà, tutte le cane lo vanno a piscià” “ Fa da punta e da culo come l’ova toste”;
tratto da Wikipedia: la Scuola di Guerra fu istituita dopo la sconfitta di Custoza del 1866, nella quale era apparso che il coraggio e il valore dei soldati non potevano sopperire alla mancanza di concezione strategica degli alti comandi. Allo scoppio della prima guerra mondiale la scuola fu chiusa, tutti gli allievi furono chiamati a combattere. Luigi Cadorna e Armando Diaz, che comandarono l’esercito italiano, erano stati allievi della scuola. Nel 1920 la scuola fu riaperta, il regime fascista la ribattezzò Istituto Superiore di Guerra. Nel 1942, Seconda Guerra Mondiale, la scuola fu prima trasferita a Salsomaggiore, ma due anni dopo fu chiusa. Fu ricostituita nel 1947 a Civitavecchia, dove fu ospitata in un ampio complesso di edifici. Nel 2003 la sede di Civitavecchia è stata chiusa e la scuola di guerra è stata fusa con la Scuola di Applicazione e Istituto di Studi Militari dell’Esercito di Torino, presso la quale si tengono i Corsi di Stato Maggiore.
(tratto da Wikipedia)

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
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Scritto da Paola Gardin.
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