515 Val Madonnetta


Val Madoneta
Val Madoneta © Copyright By Paola Gardin | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Val Madonnetta

di: Paola Gardin

Scheda Tecnica Riassuntiva

Data: 06-03-2020

Cima: nessuna cima raggiunta
Gruppo Montuoso:
Schiara
Cartina: Tabacco foglio 024 Prealpi e Dolomiti Bellunesi
Segnavia: non censito, tracce storiche ripristinate a cura di associazioni private per la promozione del territorio
Tipologia sentiero e difficoltà*: non censito dal CAI, solo per esperti
Quota partenza: 400 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 800 m.s.l.m
Dislivello: 400 m.
Tempi di percorrenza*: due/ tre ore
Difficoltà*: Escursionisti Esperti
Giro: A/R
Punti di appoggio: nessuno
Acqua, sorgenti: no (ruscello)
Località: Candaten SR 203 Km 10
Copertura cellulare: sì parziale
Parcheggio/i: sì sulla stradina sterrata lato Cordevole
Tappe del percorso: SR 203, Covolo, Val de la Madoneta, Covolo e ritorno SR 203
Partecipanti: Gianni, Giuliano D., Giuliano C., Waltraud G., Emy B., Roberto M., Isidoro S., Paolo S., Cecconetto S., Paola G., Ornella.

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

Val Madonnetta

oggi siamo partiti per una destinazione a me sconosciuta, il Covolo della Madonnetta, uno degli antichi, storici sentieri che fin dai tempi più antichi solcavano le nostre montagne, anche le più inospitali. Seguiamo un amico, esperto conoscitore di questi luoghi selvaggi e impervi, che ha ripulito e segnato il sentiero. Da Belluno percorriamo la strada Agordina SR 203 oltrepassiamo i paesi di Mas e Peron e ci fermiamo qualche chilometro prima dell’Ospizio di Candaten, parcheggiamo le auto sulla stradina sterrata a sinistra che va verso il Cordevole, negli spiazzi a destra della strada, sotto le rocce, la sosta è vietata per il pericolo di caduta sassi. Da qui camminiamo in direzione Candaten per un centinaio di metri lungo la strada SR203 fino al punto dove il rio della Madonnetta si getta nel Cordevole. Il ruscello ha sempre acqua in ogni stagione, vicino allo sbocco è presente una cisterna in cemento, serviva a raccogliere l’acqua per poter bagnare la strada e non far alzare la polvere quando la via era ancora sterrata. Oltrepassiamo la strada, il sentiero parte dietro le reti paramassi (cartello in legno “Val Madonnetta Sentiero Storico), dopo un breve percorso quasi parallelo alla strada regionale si alza inesorabilmente ripido, con alcuni passaggi in cui bisogna prestare attenzione, è sicuro ma può fare effetto vedere la strada e il torrente a picco sotto i piedi.

Val Madoneta
Val Madoneta © Copyright By Paola Gardin | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Per scherzare ci diciamo che le reti, in realtà, non servono per parare i massi, ma per raccogliere gli escursionisti in caduta libera. Più in alto incrociamo il sentiero originale, che saliva più diretto, e lo seguiamo. Questo vecchio percorso serviva in tempi remoti per procurare il legname ed è valso per questo scopo e per fare il carbone fino agli anni 60. E’ stato tracciato in questo versante ripido e a tratti scavato nella roccia con molta abilità, a zig zag, in una zona selvaggia e impervia. Non è il solo, incontriamo altre tracce, questi pendii erano percorsi da una ragnatela di sentieri che mettevano in comunicazione i vari luoghi, ben prima che strade e gallerie venissero a facilitare viaggi e trasporti. Salendo, la vista sulla valle del Cordevole, la Piana di Salet e i monti innevati è sempre più ampia e bella. Dopo il tratto erto, il sentiero corre quasi in piano per un pezzo per poi risalire, meno ripido, fino al Covolo della Madonnetta, a circa 800 metri di quota, un piccolo antro (ce ne sono altri intorno di dimensioni ancora minori) dove anticamente doveva esserci una statuetta della Madonna, che ha dato il nome alla stretta valle.

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Vicino al Covolo parte un sentiero che, aggirando lo Scalon verso ovest, porta in alto verso Forcella Costacurta. Dopo una sosta riprendiamo il nostro percorso calandoci in Val della Madonnetta, la traccia è stretta e un po’ esposta ma si percorre bene. Scendiamo verso il ruscello, trascuriamo la traccia che poco prima di questo sale verso destra e si innesta in alto col sentiero che aggira lo Scalon, passiamo oltre il rio e troviamo il ripiano dove era posta una carbonaia, il terreno è ancora nerissimo, residui di carbon fossile sono visibili anche sui muretti. La forra è stretta, sulle rocce vediamo alcuni covoli che potrebbero essere serviti come antichi ripari. Pare impossibile che gli uomini, spinti dalla necessità, abbiano frequentato questi luoghi che ci appaiono così selvaggi, non rimpiangiamo quei tempi. Il sentiero prosegue verso Forcella Costacurta e valica le pale di San Giorgio, sarebbe bello arrivare di là, ma ci vogliono ore…Risaliamo verso il Covolo e cominciamo la discesa, munendoci dei ramponcini che rendono più sicuro il percorso. La giornata è nuvolosa e minaccia pioggia, ma per fortuna ci permette, una volta superati i tratti più ripidi, una breve sosta per mangiare il nostro pranzo al sacco.
Dopo riprendiamo a scendere e torniamo in breve alle nostre auto.

Autore/i: Paola Gardin
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