
Sentieri della Val Nassa e della Val Goccia
di: Salvatore Stringari
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 08-05-2021
Cima: Col Bonato
Gruppo Montuoso: Monte Grappa
Cartina: Tabacco foglio 051 Massiccio del Grappa Bassano Feltre
Segnavia: CAI 929 E. E per Casera Fondi Finestron Col Della Berretta (ex 29) CAI 929 b per Magnola CAI 920 per Fagher Capitel Cismon del Grappa (ex 20)
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Alpinistico
(E.E.) – o sentiero Escursionistico per Esperti (E.E) Sentiero che si sviluppa in zone impervie e con passaggi che richiedono all’escursionista una buona conoscenza della montagna, tecnica di base e un equipaggiamento adeguato. Corrisponde generalmente a un itinerario di traversata nella montagna medio alta e può presentare dei tratti attrezzati.
Tempi di percorrenza*: in giornata partito alle 8.50 rientrato alle 15.30
Quota partenza: 190 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1200 m.s.l.m
Dislivello: m. 1010 (A+B)
Giro: Anello
Acqua, sorgenti: sì ma portarsi acqua
Località: Cismon del Grappa
Punti di appoggio: No bivacchi No Rifugi
Copertura cellulare: Parziale
Parcheggio/i: sì poco alla partenza
Tappe del percorso: Cismon del Grappa, Val Nassa, Val dei Ponti
Partecipanti: autore in solitaria
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
Oggi ho intenzione di percorrere la Val Nassa con il sentiero CAI 929 e fare un giro ad anello scendendo per la Val Goccia con il sentiero CAI 920, questa è la prima volta che vado alla scoperta di questi sentieri alle pendici del Monte Grappa. Parto da Trento e scendendo per la strada statale 47 della Valsugana supero Primolano e raggiungo Cismon del Grappa, un piccolo paese che sorge sul versante sinistro orografico del Canale del Brenta, ai piedi di imponenti pareti di calcare e dolomia. Per me, originario della Val Rendena, di Brenta ne esiste uno solo, il Brenta dolomitico, come pure c’è una sola Val Brenta, sempre dalle mie parti. Preferisco quindi chiamare questo tratto con l’altro nome per cui è conosciuto, Valsugana Vicentina, che designa la stretta valle tra i comuni di Bassano del Grappa e Cismon del Grappa.
Vado oltre il paese e percorro in auto un tratto della vecchia statale dismessa arrivando nei pressi di un sottopasso.
La Val Nassa
Mi fermo 1 Km a sud di Cismon del Grappa, a quota 192 metri, lungo la vecchia strada statale, poco dopo la centrale elettrica, dove c’è possibilità di parcheggio.
Qui inizia il sentiero 929, imbocco il sottopasso della ferrovia in corrispondenza dello sbocco della Val Nassa, salgo a destra e costeggio per un breve tratto la ferrovia Trento – Venezia puntando poi decisamente verso l’imbocco della Val Nassa entrando nel bosco.
“Qui nella prima guerra mondiale si sono scritte lunghe pagine di storia e storie, di contadini e soldati, che cercarono di strappare alla montagna piccoli fazzoletti di terra coltivabile ma anche passaggi nascosti non raggiungibili dal fuoco nemico, per salire al Monte Grappa, mi piace immaginarlo così questo luogo, anche se era occupato dagli austroungarici”.
Poco dopo giro a sinistra continuando nel bosco dove un tempo c’erano prati o orti, come intuisco dai muretti a secco e dalle pietre poste a segnare i confini e la via da percorrere. Il verde viottolo segue l’orlo del torrente che si trova al lato sinistro, proseguendo mi imbatto in un paletto segnaletico che mi indica di andare a sinistra e così arrivo in breve alla strada forestale tagliafuoco e a un cartello che segna la cascata della Val Nassa. La osservo da lontano, seminascosta dalla vegetazione, precipita continuando il suo paziente lavoro di millenni che le ha permesso di scavare la roccia, la sento scorrere con una certa violenza e mi piacerebbe raggiungerla, ma non voglio correre rischi e preferisco andare avanti, il mio viaggio di oggi è ancora lungo, pianto un paletto virtuale per ricordarmi di tornare. Raggiunta la base di uno sperone roccioso alla mia destra risalgo la parete stessa per ripidi gradini, alcuni di cemento e altri intagliati nella roccia.

Arrivo ad un tratto protetto da una catena, una cengia leggermente esposta che passo con attenzione. Supero il salto di un corso d’acqua ora asciutto, solo un piccolo rivolo scende argenteo tra i sassi, arrivo poco dopo a un bivio poco visibile, dove vado a destra. Il sentiero continua esile e a volte esposto sul fianco sinistro orografico della Val Nassa, salgo per ripide serpentine e traversi fino a raggiungere un ottimo punto panoramico sulla Val Brenta, sotto uno sperone. Continuo con un traverso in direzione sud-est, lasciando la Val Nassa e addentrandomi sempre più in Val dei Ponti, passo una cengia, entro nel bosco e continuo a salire, dopo un po’ arrivo ad uno sperone di roccia e superati alcuni gradini di pietra guadagno un’esile ed aerea cengia di 50 metri protetta da una catena, alla mia destra la forra precipita profondissima. Il sentiero diventa più facile e raggiungo un bivio in prossimità di un muro a secco a m. 955.

Da qui ha inizio il sentiero 929 b che raggiunge la località Magnola. Supero il muro a secco andando brevemente a sinistra, subito dopo proseguo alzandomi di quota e arrivo a Casera Fondi. Sono le undici e trenta, mi fermo per una pausa con the e barretta di cioccolato. Riprendo dopo 15 minuti il cammino e salendo per la comoda strada silvo-pastorale, che va in direzione est, attraverso il bosco e giungo ai prati di Magnola e alla strada asfaltata.

Poco distante i cartelli mi indicano altre diverse direzioni da prendere: il Col Beretta, il Grappa, ma per oggi il mio programma prevede il rientro per il sentiero 920 del Capitel, quindi scendo per la strada asfaltata e raggiungo un altro bivio.
il rientro per la Val Cesilla e Val Goccia
Durante la Grande Guerra, questa ardita mulattiera della Val Goccia e la Valcesilla fu arteria di collegamento tra la Valsugana Vicentina e le postazioni in quota, destinata al passaggio delle truppe austro-ungariche per il rifornimento di viveri, acqua e munizioni verso l’area di Col Bonato, sede di più comandi di brigata. Il trasporto avveniva anche attraverso teleferiche costruite appositamente nei mesi dopo Caporetto, per i collegamenti con il fronte oggi non se ne trova traccia.
Dai prati di Magnola, dove ho trovato i cartelli con le varie direzioni, scendo fino al primo tornante e imbocco alla mia sinistra la mulattiera lastricata, sulle pietre vedo i segni, consumati ma ancora visibili, lasciati dalle slitte usate un tempo per portare a valle fieno e legna, oppure per portare rifornimenti al fronte nella Prima Guerra.

Il sentiero 920 mi porterà in Val Goccia e poi a Cismon, seguo la mulattiera fino alla località Fagher m.652 dove inizia, passato il ponticello in cemento, il tratto roccioso di questa ardita strada, costruita anche con l’uso della dinamite. Un torrentello che scorre tranquillo mi accompagnerà al Capitello,

dove faccio il mio pranzo al sacco, stavolta mi sono ricordato di portare un panino. Dopo la pausa scendo ancora per la strada e raggiungo un altro stretto passaggio con tornanti stretti e arrivo in località Santo Stefano, dove si trova una nicchia scavata nella roccia, dedicata al Santo. Continuo e arrivo ad un bivio in località Peron m. 270, un sentiero segnato come “Passeggiata Cismon” scende a destra ma nessun cartello indica l’altra direzione, qui faccio l’errore di scendere a sinistra, sul sentiero segnato bianco-rosso CAI, omettendo così di passare per “la Gusela”, un monolite solitario, e la palestra di roccia che si trova poco prima di entrare in paese, ma mi riservo questo tratto interessante per altre esplorazioni. Raggiungo Cismon e dalla piazza del paese andando verso sud in poco tempo sono di nuovo al punto di partenza. Chiudo questa escursione con una birra al vicino distributore Agip sulla statale 47.
Autore/i: Salvatore Stringari
Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione integrazione testo di Paola Marini Gardin.
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Solamente a guardarli questi posti meravigliosi viene voglia di fare lunghi respiri per assorbire tutto l’ossigeno della montagna!!!! ( ma come stai Salvatore? Hai ripreso le escursioni? )
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Grazie Vittyna, sono meravigliosi vero? abbiamo un mondo da scoprire in Italia. non molto bene pressione alta fatica a muovermi e gonfiore alle gambe… sono triste… ma passerà intanto riposo le escursioni per il momento sospese..
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Non ti abbattere, vedrai che fra non molto, col giusto riposo, ti rimetterai i sesto pronto per nuove meravigliose escursioni!!!! 🙂
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