
Sentiero dei Cippi
di Salvatore Stringari e Paola Gardin
Data: 26-5-2018
Scheda Tecnica Riassuntiva
Cima: Punta Incudine
Gruppo Montuoso: Altopiano dei Sette Comuni Marcesina
Cartina: Tabacco foglio 050 Altopiano dei Sette Comuni
Segnavia: 869- 869B CAI
Tipologia sentiero: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche). Sentiero Italia
Quota partenza: 1370 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1600 m.s.l.m
Dislivello: m. 230
Tempo*: 4 ore
Giro: Circolare
Punti di appoggio: Rifugio Barricata e altri locali se in stagione della zona
Acqua, sorgenti: no
Località: Marcesina
Copertura cellulare: sì parziale
Parcheggio/i: a lato strada e Piazzale Lozze
Partecipanti: Paola e Salvatore
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
l’Altopiano di Asiago è uno dei posti più incantevoli che conosciamo anche se io e Paola abbiamo iniziato a frequentarlo da poco tempo; oggi torniamo a Marcesina intenzionati a salire sul monte Ortigara, una meta sognata da tempo che siamo pronti a realizzare.
Marcesina e il Sentiero dei Cippi
parcheggiamo al bivio per il monte Ortigara, ma prima di salire vogliamo avere informazioni sullo stato della strada sterrata che non conosciamo, solo più tardi ci accorgeremo di averne fatta un pezzo in auto per andare ai Castelloni di San Marco, ma al momento la memoria ci difetta.
Iniziamo con una breve passeggiata per stradina, il Rifugio Marcesina, poco distante, è chiuso ma il proprietario gentilmente ci dà alcune informazioni, secondo lui la strada è percorribile in camper fino a Piazzale Lozze, certo è un po’ dissestata ma ci passano anche le corriere turistiche! Rassicurati, facciamo un giretto per la zona, da lontano intravediamo una chiesetta. La raggiungiamo. Scopriamo che il piccolo edificio inizialmente era stato dedicato dal suo costruttore al santo di cui portava il nome, san Giovanni, poi il figlio Lorenzo lo cambiò dedicandolo al proprio santo. Accanto troviamo i resti di un ex- Cimitero Militare, un’altra delle tante tracce della Grande Guerra ma ecco segni ancora più antichi: il confine del 1752 tra la Repubblica di Venezia e l’Impero Austriaco, il sentiero dei Cippi che non possiamo fare a meno di seguire… il Monte Ortigara sarà lì anche domani! Voluto nel 1752 per porre fine alle sanguinose dispute tra le parti avverse, segna ancor oggi il confine tra il Veneto e il Trentino.

Il sentiero, che fa parte di una gigantesca opera che segnava i confini dei due Stati, attualmente segue il sentiero 869 partendo da Frizzon (Enego) e arriva al Cippo n. 1 (16 km), poi ritorna indietro seguendo il sentiero 869 B dal Cippo n. 1 a Frizzon (17 km), alcuni tratti sono in comune. Noi lo abbiamo iniziato nella zona paludosa delle torbiere di Marcesina al Cippo n. 13-N, seguiamo i cippi numerati e i sassi con le croci scolpite trottando per i boschi e toccando un cippo dopo l’altro consapevoli di essere sull’antico confine tra i domini della Serenissima Repubblica di Venezia e quelli dell’Impero Austro-Ungarico. Incrociamo una strada forestale e arriviamo al Rifugio Barricata, poi via via per stradina e per sentiero che sale e scende nei boschi e fra i massi fino al Cippo N. 1-A sulla sommità del Gigomalo, passando poco distante dal Labirinto naturale dei Castelloni di san Marco.
Il confine è segnato da un grosso masso a forma di incudine a picco sulla Valsugana (monte Anepoz= Incudine) dove anticamente furono poste due formelle in pietra, una con il Leone di san Marco, l’altra con lo scudo di Maria Luisa d’Austria. Purtroppo le formelle originarie sono andate perdute, ma sugli incavi sono state poste due bellissime formelle in metallo, che ripetono le stesse effigi che ammiriamo insieme al panorama sotto i nostri piedi.

Torniamo per lo stesso sentiero, tagliandolo e abbreviandolo in qualche punto, fino al Rifugio Barricata (solito pranzo frugale con gran tagliere misto e birra) e poi al punto di partenza. Come al solito stanchi ma felici riprendiamo la strada per il rientro al camper dove ceniamo, prepariamo il sacco per domani e infine andiamo a dormire. Il mattino seguente raggiungiamo Piazzale Lozze, ma questo lo potete leggere a breve se ci seguite.
Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Gardin
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Correzione testo di Paola G.
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