459 Sentiero degli Abeti Giganti


Sentiero Abeti Giganti
Sentiero degli Abeti Giganti © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Sentiero degli Abeti Giganti

di: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin

Scheda Tecnica Riassuntiva

Data: 03-08-2019

Cima: Prati di Val di Stua
Gruppo Montuoso: Pale di San Martino Vette Feltrine
Cartina: Tabacco foglio 023 Alpi Feltrine Le Vètte Cimònega
Segnavia: non censito
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Quota partenza: 1135 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1412 m.s.l.m
Dislivello: m. 277 totale dislivello 400 m.
Tempi di percorrenza*: in giornata (5 ore)
Giro: Anello
Punti di appoggio: nessuno
Acqua, sorgenti: sì, ma è meglio portarsi acqua
Località: Val Piana
Copertura cellulare: sì parziale
Parcheggio/i: sì a Val Piana Casa Forestale
Partecipanti: Paola, Carmen, Waltraud, Salvatore, Silvano

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

Ritorniamo in Primiero per percorrere il Sentiero degli Abeti Giganti, dalla rotatoria di Imèr saliamo per la strettissima strada della Val Noana fino a prendere, sulla destra, la stradina che porta a Valpiana (cartello “Sentiero Abeti Giganti”). Arriviamo alla Casina della Forestale, m.1135, costruita in una piccola radura, accanto c’è una fontana, ma un cartello segnala che l’acqua non è potabile. Parcheggiamo nello spiazzo adiacente, dove ci attende un vecchio boscaiolo con ombrello e accette.

Sentiero degli Abeti Giganti

prima di descrivere il percorso spieghiamo che il boscaiolo provvisto del tipico “Zapin” una sorta di piccone appuntito per governare la “bòra” = uno spezzone dell’Albero pulito dai rami, è una bella statua di legno!

Chiarito questo, dallo spiazzo seguiamo il comodo sentiero, tutto ben segnato ad ogni incrocio, che ci porta attraverso la magnifica foresta della Val Noana con i suoi alberi monumentali risparmiati da Vaia, il tornado di ottobre 2018.
Ci immergiamo tra le grandi piante di abeti, larici, tassi e faggi centenari e anche se il bosco prevale su gran parte dell’itinerario, non mancano i punti da cui ammirare il panorama sulle Pale di San Martino. Ci sono due percorsi ad anello, uno più breve e uno più lungo, noi scegliamo il secondo e ne vale la pena. Seguiamo i vari saliscendi nel bosco, il dislivello è modesto, circa 400 m per 8,5 Km, possiamo ammirare in silenzio i ciclopi vegetali, diversi cartelli indicano altezze, età, volumi in metri cubi, ma quello che ci affascina non sono i numeri, ma la bellezza, l’eleganza, la potenza di questi colossi che traggono vita dalla terra e dall’aria dal sole e che ci sopravvivranno. Camminiamo tra i tronchi “alti e schietti” degli abeti bianchi o rossi che come colonne sembrano sorreggere la volta del cielo, passiamo accanto al grande e contorto albero di tasso, la cui età è stimata in più di ottocento anni, percorriamo un bel dosso di faggi da cui scendiamo per arrivare a una piccola pozza d’acqua dal nome suggestivo, la Posa de l’Ors. Il nostro pensiero va trentino M49, che però non ci omaggia della sua presenza e a cui auguriamo una lunga vita in libertà.

Sentiero degli Abeti Giganti
Sentiero degli Abeti Giganti © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Dopo la lunga passeggiata nella foresta finalmente sbuchiamo sui pascoli attorno a Malga Coston in Val de Stua, m. 1412 s.l.m. In questo ambiente meraviglioso, con la vista sulle Pale di San Martino le vacche pascolano libere e tranquille, senza paura di aggressioni di orsi o lupi visto che attorno non ci sono pastori e cani a guardia, ma solo un filo a 12 volt. Su questi prati ci concediamo una pausa-panino, saliamo fino al punto panoramico, sulla sommità del colle, con una panchetta e un pannello illustrativo. Il panorama su Lagorai, Pale di San Martino, Piz de Sagròn, Sass de Mura, Vette Feltrine, Pavione è bellissimo e lo apprezziamo ancora di più per il fatto di essere i soli viandanti. L’unico nota dolente è data dalla vista del Col Bedolè, devastato dalla furia di Vaia, il bosco è stato annientato. Dopo la sosta scendiamo per stradina silvo pastorale davanti alla Malga, torniamo nel bosco giungendo alla località Pian Signor 1046 m.s.l.m, una radura dove sorge la Baracca dei Boscaioli, testimonianza dei tempi, dal Medioevo all’Ottocento, in cui questi boschi venivano sfruttati per produrre carbone, necessario per il funzionamento delle fonderie. Una bella fontana ci assicura acqua freschissima, da qui torniamo in breve al punto di partenza.

Riprendiamo le auto, prima di tornare a casa facciamo una deviazione a Canal San Bovo per una sosta con birre e buonissime fette di strudel al Bar-Ristorante “Alla Fornace”.
Fine di una giornata magnifica!

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione testo di Paola G.
© Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

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