
alle Piramidi di Segonzano e alla Cascata del Lupo
di: Salvatore Stringari
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 19-06-2021
Cima: nessuna
Gruppo Montuoso: Lagorai Costalta Croce
Cartina: Tabacco Foglio 063 Altopiano di Pinè Valle di Cembra e dei Mòcheni
Segnavia: 406 – 406-b E5
Tipologia sentiero e difficoltà*: (E.) Sentiero Escursionistico
Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Tempi di percorrenza*: In giornata (noi 6 ore, con le soste)
Quota partenza: 604 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1010 m.s.l.m
Dislivello: 406 m.
Giro: Anello
Acqua, sorgenti: sì (portarsi comunque una bottiglia di acqua)
Località: Segonzano, Stedro
Punti di appoggio: solo alla partenza o se si raggiunge Piazze
Copertura cellulare: parziale
Parcheggio/i: sì
Tappe del percorso: Piramidi di Segonzano, Quaràs, Masi Saili, Masi Làite, località Strente, (Strada della Val Regnana), Cascata del Lupo, strada della Val Regnana e strada provinciale 71, parcheggio Piramidi
Partecipanti: Paola, Daria, Sal.
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
Oggi con Daria e Paola porto a termine un vecchio progetto, la Cascata del Lupo, ma prima di raggiungerla ci dedichiamo alla visita delle Piramidi di Segonzano, un’opera della natura, un luogo ricco di torri, pinnacoli, canne d’organo di terra, un deposito morenico risalente all’ ultima glaciazione. Col tempo le piogge e l’erosione hanno creato e modellato questo spettacolo effimero, forse destinato a crollare… sempre in continua mutazione, solo la crescita della vegetazione dà segno di un rallentamento dell’erosione, ma nasconde in parte le piramidi di terra e sassi. Partiamo da Trento, giunti poco prima di Segonzano per la strada Provinciale 71 parcheggiamo al Centro Visitatori e Ufficio Turistico da dove, per tre euro a testa, possiamo iniziare la visita.
Piramidi di Segonzano
Le numerose indicazioni in loco ci permettono di orientarci bene, la prima parte del percorso è immersa nel verde e quindi ci viene quasi preclusa la vista sulle Piramidi di Terra, solo portandoci in alto ai vari punti panoramici possiamo avere la vista del sito e delle torri che svettano contro il cielo. Percorso il primo settore ci portiamo con continui saliscendi ai settori 2 e 3, molto più panoramici, da dove riusciamo a scattare le foto e ammirare i pinnacoli, coperti da un caratteristico “cappello”, un masso che li protegge dall’erosione…

almeno finché non cade, lasciandoli alla mercé di pioggia e vento. Salendo le lunghe scalinate arriviamo ad un punto attrezzato con panche e tavoli in legno dove facciamo una breve pausa picnic, il caldo è estenuante e ci aspetta ancora una lunga camminata.
Il posto è raggiungibile anche dalla frazione di Stedro per una comoda stradina asfaltata. Fino a qui circa 2 ore
alla ricerca della Cascata del Lupo
Dopo una buona pausa abbandoniamo le piramidi, saliamo per il sentiero che poi si raccorda con la stradina asfaltata e ci portiamo a Quaràs, piccola e graziosa frazione del comune di Segonzano, dove ha inizio il sentiero 406-b e sentiero Europeo E5.
Questa zona è famosa per la coltivazione di mirtilli e frutti di bosco, infatti i pendii sotto le case sono coperti da serre. Facciamo rifornimento di acqua freschissima alla fontana del paese prima di riprendere il percorso, che passa tra una casa e l’altra.
Dopo poco ci troviamo a camminare nel bosco per una bella mulattiera e raggiungiamo il bivio 406 al Mas dei Saili m. 1010 dove troviamo la prima indicazione utile per la Cascata del Lupo.

Scendiamo sempre immersi nel bosco, passiamo un crocefisso di legno e continuiamo a camminare in discesa tra colorate fioriture e enormi alberi di castagno, fino a oltrepassare i ruderi di alcune case contadine diroccate, in questo tratto il sentiero non è curato ed è invaso da alte erbe.

Giunti a Masi Làite, un piccolo agglomerato di case di pietra di cui rimangono solo i muri perimetrali, troviamo una cappella del 1885, restaurata nel 1987 da benefattori, e una piccola fontana priva d’acqua.

Il sentiero ritorna una mulattiera ben acciottolata e contornata da muretti a secco. Inevitabile pensare a quanto lavoro ci sia voluto per lastricare e delimitare tutto il percorso, ora con molti tratti danneggiati, e alle persone che hanno per lungo tempo abitato e coltivato questi luoghi dove, dopo decenni di abbandono, rimangono dimore devastate e muri di pietra che servivano a livellare e contenere la forte pendenze di questi monti. Scendiamo ancora nel bosco, cominciando a sentire il rumore del rio Regnana che scorre in fondo al vallone, fino a raggiungere la strada del Val Regnana. Fin qui un paio d’ore, escluse le soste, occorrono altri 20 minuti per raggiungere la cascata. Risaliamo per un pezzo la strada asfaltata arrivando al depuratore, proseguiamo ancora e, al bivio, sulla sinistra troviamo le indicazioni per la Cascata del Lupo, prendiamo la stradina di una proprietà privata che rasenta una casa e continua nel bosco. La strada a destra sale alla frazione di Piazze, ma è chiusa per lavori.
La stradina sterrata e leggermente in salita ci porta in breve in fondo ad una forra muschiosa, dalle alte pareti verticali di porfido da cui piomba la cascata, il fragore aumenta man mano che ci avviciniamo. La cascata precipita per 36 metri da Piazze, e viene alimentata dal Lago delle Buse che si trova a una quota di 1089 metri, a Brusago. La leggenda racconta che qui vi morì un grosso lupo, che ha dato il nome al luogo.

Oggi ci sono parecchie persone ad ammirarla, anche famiglie con bambini, arrivarci è comodo, vista la vicinanza alla strada.
Chi invece ama fare qualche passo in più, può raggiungere la cascata prendendo il sentiero che parte da dietro la chiesa di Piazze, sull’Altopiano di Piné, e scende per gradoni di roccia e radici fino in fondo alla forra, con qualche corrimano che agevola la discesa (circa venti-trenta minuti di percorso). Esiste anche un sentiero scosceso che scende dal sovrastante paese di Bedollo, ma al momento è segnalato chiuso.
Per il rientro non facciamo il percorso dell’andata, ma scendiamo per i 4 km della strada della Val Regnana (all’ultimo chilometro si può tagliare per stradina) giungendo nuovamente al parcheggio del Centro Visitatori e al Risto-Bar, dove ci beviamo una buona birra.
Autore/i: Salvatore Stringari
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E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione integrazione testo di Paola Marini Gardin.
© Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi
Un’escursione stupenda! Le piramidi mi ricordano in parte quelle di Zone. 😊
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Grazie Endorsum… Zone? dove si trova?
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sul lago d’Iseo, in provincia di Brescia 🙂
https://it.wikipedia.org/wiki/Riserva_naturale_Piramidi_di_Zone
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Bellissima escursioni, luoghi stupendi! Vivere vicini a quei posti è come essere sempre in vacanza!! ❤
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sempre in vacanza… nel fine settimana… 🙂 Ciao Vitty, grazie 🙂 un abbraccio
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