
Lago di Calaita, al Spiz del Doch 1835 m.
di: Salvatore Stringari Paola Marini Gardin
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 01-02-2015
Cima: Spiz del Doch
Gruppo Montuoso: Lagorai
Cartina: Tabacco foglio 022 Pale di San Martino
Cartina: Kompass foglio 626, Catena Lagorai Cima d’Asta
Segnavia: 350 351 356/a CAI/SAT
Tipologia sentiero e difficoltà: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Quota partenza: 1621 m.s.l.m.
Quota raggiunta: 1835 m.s.l.m.
Dislivello: m. 200
Tempi di percorrenza: in giornata
Giro: A/R
Punti di appoggio: Rifugio lago di Calaita
Acqua, sorgenti: non rilevate
Località: Val di Lozen, Lago di Calaita, Spiz del Doch
Copertura cellulare: sì
Parcheggio/i: sì
Partecipanti: Salvatore, Paola Maurizio Maria
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino, capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
dal Lago di Calaita,
facile e poco faticosa escursione nel parco Naturale di Paneveggio – Pale di San Martino. Inoltrandosi nella Val di Lozen si trova una dorsale boscosa che separa due importanti valli, quella del Vanoi e quella del Cismon. Balcone panoramico sulle Pale.
Sulle cartine più vecchie non è segnalato il sentiero 356. A, ma sul sentiero sono presenti numerosi cartelli con le indicazioni. Siamo venuti da Feltre, e imboccata la Valle di Primiero, alla rotonda, prendiamo la strada per Canal San Bovo, con la lunga galleria sotto il Monte Totoga. Prima di raggiungere il paese seguiamo sulla destra le indicazioni per il lago di Calaita e l’omonimo rifugio. Piccolo parcheggio dove lasciamo l’auto. Seguendo la dorsale è possibile raggiungere anche la cima di Bedolè. Segnata C.A.I./S.A.T. Iniziamo a camminare, ciaspole ai piedi, sulla neve della stradina-pista lungo la sponda sinistra del lago, fino a raggiungere la “Forcella di Calaita ” a 1663 m s.l.m. Cartello con indicazioni. Volgiamo a destra per sentiero segnato perdendo un po’ di quota per poi prendere il sentiero che inizia a salire sulla dorsale boscosa dove gli abeti alti formano una navata naturale: sembra di stare in una di quelle grandi cattedrali delle nostre città. In breve usciamo dal bosco e raggiungiamo un primo pulpito panoramico da dove si gode una magnifica vista che spazia dalle Pale di San Martino fino alle Vette Feltrine.

al Spiz del Doch
Continuando sulla dorsale raggiungiamo prima il “Col Santo” a quota 1783 e poi, sempre nel bosco, perdendo rapidamente e brevemente quota, per poi risalire per ritornare sul filo di cresta, dove raggiungiamo un altro punto panoramico, l’ante-cima dello Spiz. Altri dieci minuti circa ci separano dallo “Spiz del Doch” quota m. 1835, cima segnalata da un cartello S.A.T./C.A.I. Da tutta la dorsale si può avere un’ampia visuale su tutte le montagne circostanti.

Il cartello presente sullo Spiz ci indica che si può proseguire alla volta della cima Bedolè, raggiungibile in un’ora e dieci minuti, da dove è possibile scendere a Imer: noi facciamo ritorno a Calaita percorrendo a ritroso il sentiero appena percorso (ma un bel giro ad anello non sarebbe male…)
Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
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Correzione testo di Paola Marini Gardin.
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