
Ferrata Sotto Tenente Fusetti
di: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 20-07-2019
Cima: Sas de Stria
Gruppo Montuoso: Dolomiti Ampezzane
Cartina: Tabacco foglio 03 Cortina d’Ampezzo e Dolomiti Ampezzane
Segnavia: CAI 424 e sentiero non censito
Tipologia sentiero e difficoltà*: Escursionisti Esperti Attrezzati (E.E.A) Itinerario che conduce l’alpinista su pareti rocciose o su creste e cenge, preventivamente attrezzate con funi e/o scale senza le quali il procedere costituirebbe una vera e propria arrampicata. Richiede adeguata preparazione ed attrezzatura quale casco, imbrago e dissipatore E.E.A – itinerario per escursionisti esperti con attrezzatura. Poco difficile – PD = tracciato più articolato con canali e camini, con passaggi verticali e a tratti esposto; normalmente attrezzato con cavo o catena, con pioli e/o scale metalliche fisse.
Tempi di percorrenza*: in giornata
Quota partenza: non rilevata m.s.l.m
Quota da raggiungere: non rilevata m.s.l.m
Dislivello Ferrata: 204 m. complessivo
Giro: anello
Punti di appoggio: al passo Val Parola e passo Falzarego
Acqua, sorgenti: nessuna
Località: Passo Val Parola
Copertura cellulare: sì
Parcheggio/i: sì
Partecipanti: Salvatore e Paola
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
Questa nuova ferrata datata 2018, costruita dagli Alpini in memoria del Sotto Tenente Mario Fusetti, che combatté e morì sul Sas de Stria.
L’avvicinamento a questa ferrata è di grande interesse storico, non possiamo mancare questo appuntamento e oggi lo onoriamo.
La ferrata non ha, al momento, alcun cartello indicatore al Passo Valparola, per raggiungere il punto di attacco dal Passo si può prendere verso est il sentiero che porta alla Galleria Goiginger percorrerla e uscire per raggiungere la selletta del “Sas de Stria”.
Questo è l’itinerario che seguendo le postazioni di artiglieria puntate verso la cengia Martini prosegue girando verso nord ovest per il sentiero Gilberto Salvatore fino al suo punto più basso dove si trova un sasso con l’indicazione dell’attacco (circa un’ora).
Ci sono altri due accessi: il primo è raggiungere direttamente la selletta del Sass di Stria per il sentiero 424, che parte accanto alla palestra di roccia sotto la parete sud est del Sas, quindi proseguire per il sentiero G. Salvatore come sopra.
Il secondo va invece verso ovest, partendo dal Forte “Entra i Sas” (o “Tre Sassi”) al Passo Valparola si scende per percorso storico sentiero 23 Sentiero Italia (SI) fino alle postazioni Edelweiss e da qui si segue la traccia a sinistra in direzione del Sentiero Gilberto Salvatore fino a trovare il sasso con l’indicazione della ferrata (circa mezz’ora). Il sentiero non presenta particolari difficoltà.
ATTENZIONE alcuni tratti benché segnalati, non sono ancora stati inseriti nelle carte topografiche.
Ferrata Sotto Tenente Mario Fusetti (M.O.V.M.)
saliamo dal Falzarego verso il Passo Valparola, lasciamo l’auto in una piazzola nei pressi del sasso che è una postazione militare del 1914/18 (parcheggio Falesia), qualche centinaio di metri prima del Forte Entra i Sas. Saliamo alla piccola sella del Sass di Stria, a quota 2000 m. circa, per il sentiero 424 che sale ripido su ghiaioni e roccette, tralasciando la Galleria Goiginger, già percorsa l’anno scorso. Guardando in alto, vediamo con un po’ di invidia alcuni scalatori che arrampicano sulla verticale parete sud del Sas de Stria. Troviamo anche un nutrito gruppo di escursionisti che, saliti davanti a noi, cercano invano sulla sella un cartello che indichi l’attacco della ferrata, ma è inutile cercare perché non esiste proprio! Tentiamo di convincerli a raggiungerla girando verso ovest, ma decidono di scendere nuovamente al Passo Valparola, percorrere la galleria Goiginger (la cui uscita è qui sotto!) che secondo loro porterebbe alla ferrata. Buona fortuna, non ci rammarichiamo granché: meno affollamento per noi sulla ferrata! Anche noi siamo sorpresi di non trovare indicazioni, un po’ dubbiosi percorriamo il sentiero Gilberto Salvatore prima in quota e poi sempre in discesa, alla nostra sinistra vediamo il Castello di Andraz, il Col di Lana e il Sief e davanti a noi il Gruppo dei Sett Sas.

Aggiriamo in senso orario la parete occidentale del Sass di Stria, scendendo fino al punto più basso, rendendoci conto che saremmo potuti arrivare da ovest in meno tempo. Infatti è solo a questo punto che troviamo su di un sasso l’unica indicazione per la via. Ci ha preceduto una famigliola con due bambini e dopo di noi arrivano man mano altre persone, la ferrata è bella, molto protetta e abbastanza semplice da fare anche per chi non ama il vuoto. Del gruppo nessuna traccia, lo diamo per disperso. Il primo tratto è un traverso diagonale, direzione sinistra, che porta a una terrazzino esiguo; il secondo tratto è verticale, ma facile e termina su cengia detritica; il terzo è verticale appoggiato e va a raggiungere un traverso a destra, segue poi una traccia di sentiero in cengia esposta con vuoto a destra (ci sono sempre i cavi); il successivo passaggio è verticale e ancora appoggiato che con un traverso sinistro porta al tratto finale della via ferrata con due tratti verticali, uscendo sul pianoro a circa metà del percorso che porta alla cima, in corrispondenza di alcune croci in legno.

Tutta la ferrata è molto ben attrezzata, la parete è un po’ marcia nella parte centrale per cui bisogna stare attenti a non far precipitare i sassi. Arrivati alla fine, decidiamo di andare anche in cima al Sas de Stria dove troviamo la croce di vetta spezzata che giace di traverso sulle rocce. Non ci sembra vandalismo, ma l’effetto delle intemperie. Ci soffermiamo poco, il panorama è superbo, ma una gran folla ricopre ogni centimetro della cima, la maggioranza è costituita da entusiasti e chiassosi ragazzini in gita parrocchiale, saranno più di cinquanta.
Questa vetta l’avevamo già raggiunta e raccontata su questo blog, per cui non descriviamo in dettaglio il rientro. Scendiamo per il sentiero-trincea, ricco di postazioni e gallerie, fino al forte Tre Sassi, senza raggiungerlo (merita una visita per chi non c’è mai stato) e puntiamo verso l’auto.
Da qui raggiungiamo il Castello di Andraz che oggi troviamo aperto, sono le 14.30 circa per cui abbiamo tutto il tempo par fare una visita.
Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
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Correzione testo di Paola G.
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