749 da Fiera di Primiero al Passo della Gobbera




Data: 01-11-2022

di Salvatore Stringari,

da Fiera di Primiero al Passo della Gobbera

la sera del 31 ottobre dopo il lavoro parto da Trento e raggiungo Fiera di Primiero, invitato da un’amica. Mi fermo in uno stallo fuori paese. È troppo tardi e non è possibile andare in campeggio. Con l’aiuto della mia amica che conosce la zona, trovo un parcheggio vicino al centro dove abita. Sono le 23 circa quando riesco a sistemarmi per andare a dormire.

Scheda Tecnica Riassuntiva

da Fiera di Primiero al Passo della Gobbera,

Cima: alle pendici del Monte Bedolè.
Gruppo Montuoso: Lagorai Tognòla Scanaiòl.
Cartina: Tabacco foglio 022 Pale di San Martino.
Segnavia:
C.A.I / S.A.T. 357 e 346 per il rientro.
Tipologia sentiero e difficoltà:* Sentiero Escursionistico Turistico: (T) o turistico, Itinerario di ambito locale su carrarecce, mulattiere o evidenti sentieri. Si trova vicino a paesi, località turistiche e vie di comunicazione. Questo tipo di sentiero è ideale per passeggiate facili di tipo culturale o turistico-ricreativo. Nella scala di difficoltà CAI è classificato come T – itinerario escursionistico – turistico.
Tempi di percorrenza:* 4 ore tranquillamente
Quota partenza: 720 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1000 m.s.l.m
Dislivello: m. 270.
Giro: anello.
Acqua, sorgenti: sì fontane anche se è sempre consigliato portarsi acqua.
Località: Fiera di Primiero.
Punti di appoggio
: Fiera di Primiero, Passo Gobbera.
Copertura cellulare: sì.
Parcheggio/i: sì in diversi punti di Fiera di Primiero
Tappe del percorso: Fiera di Primiero, sentiero C.A.I./S.A.T. 357 Piani di Molaren, 820 m., località Noal m. Il percorso prosegue lungo il sentiero per il ponte pedonale sospeso di San Pietro. Si attraversano Maciodi, Rizzol, Croseta, Solan e Solan Grant. Si passa il grande Faggio e il mini borgo di Col. In discesa si raggiunge il passo della Gobbera. Poi si arriva a Sforzeleta. Si prosegue verso Chiesetta di San Silvestro e i masi di Imer. L’itinerario include anche Imer, Mezzano e infine Fiera di Primiero.
Partecipanti: Salvatore e un amica

Nota: * I tempi di percorrenza e le difficoltà dipendono dalla propria preparazione psico-fisica. Tale preparazione include quella tecnico pratica e la conoscenza dell’ambiente alpino. Influiscono anche le capacità di progressione, movimento e orientamento in ambiente alpino.

L’escursione in dettaglio:

Fiera di Primiero

Domani ci troveremo nel luogo prefissato. Faremo un percorso panoramico e tranquillo che traversa lungamente in quota. Utilizzeremo le numerose stradine e sentieri che collegano le località sparse sul monte Bedolè. Un tempo, queste vie erano usate per la fienagione grazie alla buona esposizione al sole del suo fianco meridionale.

il 1 novembre siamo in partenza per la: “Via Nuova” Questo sentiero numerato C.A.I / S.A.T 357 è chiamato anche “Via Nuova” e parte dalla Pieve di Fiera di Primiero a 720 m.s.l.m. Prendiamo la stradina sterrata che gradualmente ci porta ai piani di Molaren. Al bivio tralasciamo il sentiero che sale al monte Bedolè. Proseguiamo con vista sulle Pale di San Martino e le Vette Feltrine. Verso la località Noal percorriamo un breve tratto in discesa fin dove imbocchiamo il sentiero alla nostra destra.

Saliamo più ripidamente e arriviamo al ponte pedonale sospeso di San Pietro. Questo ponte supera l’omonimo torrente che scende impetuoso dal Bedolè. Il ponte è alto 30 metri. È lungo 66 metri. Fu costruito nel 2021. Ha 4 funi portanti del diametro di 45 mm. Le biciclette vanno spinte a mano. Le moto sono vietate. Faccio alcune foto al ponte. Poi lo attraversiamo godendoci il panorama sulle Vette Feltrine. Seguendo le numerose indicazione poste ad ogni bivio dalla locale sezione della S.A.T Primiero e San Martino proseguiamo fino a raggiungere i Maciodi, 875 m. A un successivo bivio troviamo invece un cartello abbattuto. Spero sia stato abbattuto dalle intemperie e non da qualche animale a due gambe. Però possiamo sempre incolpare un orso, cosi avranno la scusa per poterne abbattere altri. Raggiungiamo comunque la località Rizzol, 880 m.s.l.m dove proseguiamo verso il Passo della Gobbera.

passo della Gobbera

Raggiungiamo la Croseta, 900 m.s.l.m dove è posto un piccolo crocefisso. Proseguiamo diritti. Vediamo sempre la nostra meta in lontananza. Ci vorrà ancora un po’ di tempo per raggiungerla. Proseguendo, vediamo stagliarsi all’orizzonte la sagoma della bellissima chiesa di San Silvestro. Dal basso della valle, si nota su uno sperone di roccia. La chiesa pare irraggiungibile. Provenendo da Feltre l’ho vista diverse volte dopo aver passato il lago di Schener. Andando verso Fiera di Primiero, non pensavo si potesse arrivarci comodamente dal Passo Gobbera. Giungiamo ad un bel capitello dedicato a San Giacomo. Proseguendo nel bosco arriviamo a Solan. Ancora nel bosco su strada asfaltata raggiungiamo Solan Grant a quota 1000. Sul prato verde a lato della strada sorge, nella bellissima distesa di prati, il Grande Faggio. Questo è il punto più alto di questo giro, lungo ma molto facile e comodo. Adesso prendiamo una stradina sterrata e raggiungiamo il piccolo borgo di Col. Ci sono quattro case e una fontana. Una strada ci porta alla nostra meta, il Passo della Gobbera. Questo era quanto progettato per oggi con la mia amica. Mentre camminavamo, abbiamo pensato di poter arrivare anche alla chiesetta di San Silvestro. È mezzogiorno, quindi facciamo una sosta. In un Bar del Passo, io prendo una birra e la mia amica un caffè. Ci facciamo preparare due panini che mangeremo una volta raggiunta la chiesetta.

Chiesetta di San Silvestro

Riprendiamo la marcia e andiamo a incrociare il sentiero 346, dal Passo della Gobbera a 985 m.s.l.m. Scendiamo per un caratteristico viottolo con il muro di sasso. Continuiamo in discesa per la Val delle Scandole. Seguendo il sentiero che si snoda nel bosco, raggiungiamo la Sforzeleta a 970 m.s.l.m. Da qui sempre in discesa arriviamo alla chiesetta. Ci ero già stato quando con Paola avevamo raggiunto il Monte Totoga (escursione già descritta in questo blog). Ma oggi avevo voglia di ritornarci. Questo nido d’aquila è troppo bello. Offre il panorama sulla Valle di Schener da una parte. Dall’altra parte, si vede la Valle del Primiero e le Pale di San Martino. Dopo la pausa pranzo riprendiamo il cammino. Decidiamo di scendere verso i Masi di Imer. Attraversiamo il bellissimo bosco della Val dei Gardizzi con il sentiero 346. Raggiungiamo quindi prima i Masi e poi Imer. Successivamente arriviamo a Mezzano e rientriamo a Fiera. Camminiamo sempre tranquillamente per vie e strade interne prive di traffico.

Stupenda giornata trascorsa tra prati, malghe, antichi borghi e masi oramai quasi dimenticati, qualcuno sapientemente recuperato e usato come abitazione, ma i fienili e le stalle sono quasi scomparsi del tutto, anche se qualcosa sopravvive…    

con la collaborazione di Paola Marini Gardin.

Autore/i: Salvatore Stringari
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