774 Sentiero dell’Arco e Bivacco dei Loff da Cison




Data: 22-04-2023

di Paola Marini Gardin,

Sentiero dell’Arco e Bivacco dei Loff da Cison,

Oggi grazie ad un mio amico affronto una spettacolare escursione al Bivacco dei Loff salendo dal versante trevigiano. Parto in auto da Belluno e passando per Trichiana, il Passo di San Boldo e Tovena arrivo a Cison di Valmarino dove mi aspetta Domenico.

Con l’auto di Domenico attraversiamo il paese e proseguiamo verso il Bosco delle Penne Mozze, dove c’è un parcheggio nel Piazzale degli Alpini, ma lo superiamo e lasciamo l’auto dove finisce la stradina asfaltata.

Scheda Tecnica Riassuntiva

Cison di Valmarino

Cima: Col de Moi m.s.l.m. 1.358, Cima di Vallon Scuro m.s.l.m. 1.286
Gruppo Montuoso: Prealpi Trevigiane
Cartina: Tabacco foglio 068 Prealpi Trevigiane e Bellunesi M. Cesen Col Visentin
Segnavia: Sentiero del Pissol (senza numero), Arco , CAI 2313 Col de Moi, CAI 2314 Cima Vallon Scur, Bivacco ai Loff, ritorno per il CAI 987  Sentiero dell’Asta
Tipologia sentiero e difficoltà*:
Sentiero Alpinistico: (E.E.) – o sentiero Escursionistico per Esperti (E.E.) Sentiero che si sviluppa in zone impervie e con passaggi che richiedono all’escursionista una buona conoscenza della montagna, tecnica di base e un equipaggiamento adeguato. Corrisponde generalmente a un itinerario di traversata nella montagna medio alta e può presentare dei tratti attrezzati.
Tempi di percorrenza: circa 6 ore comprese le soste
Quota partenza: 261 m.s.l.m.
Quota da raggiungere: 1.268 m.s.l.m.
Dislivello: m. 1.100
Giro: anello km. 8,2
Punti di appoggio: sì a Cison di Valmarino, bivacco dei Loff non gestito
Acqua, sorgenti: portare acqua
Località: Cison di Valmarino
Copertura cellulare: sì, anche internet
Parcheggio/i:
sì dove finisce la strada o al Bosco delle Penne Mozze (Piazzale degli Alpini)
Tappe del percorso: poco oltre il Bosco delle Penne Mozze m. 450, Sentiero del Pissol (senza numero), al bivio Sentiero dell’Arco, Forcella Foran m. 1.128, Col dei Moi m. 1358, Cima Vallon Scuro m. 1.286, Bivacco ai Loff m. 1.140, CAI 987Sentiero dell’Asta, Bosco delle Penne Mozze.
Partecipanti: Paola e Domenico

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

Cascata del Pissandol

Da questo punto partono due ripidi itinerari per salire in alto, noi trascuriamo il CAI 987 “Sentiero dell’Asta” che conduce al Bivacco ai Loff in un’ottimistica ora e mezza e prendiamo a sinistra l’altrettanto erto “Sentiero del Pissol” così chiamato perché alla sua base si trova una piccola cascatella (Pissol, Pissa, Pissandol = pisciatella d’acqua in dialetto). Il cartello promette il Bivacco in due ore, ma noi ne allungheremo il tragitto, iniziamo seguendo l’indicazione “Sentiero del Pissol” scartando in seguito a sinistra il sentiero per la “Val del Diavol”. Saliamo inesorabilmente, non c’è tregua, il percorso è fatto a gradoni e salti su roccia, non me lo sarei aspettata in ambiente prealpino, questo è un vero sentiero dolomitico!

È anche molto panoramico e rallegrato ai lati da fiori di tanti colori, ma si impongono su tutti i gruppi di azzurre genziane e di bianchi narcisi. Al bivio tralasciamo a destra il sentiero che ci condurrebbe al Bivacco ai Loff e seguiamo a sinistra l’indicazione “Arco” arrivando ad un inaspettato e magico foro nella roccia, facilmente accessibile, ma sempre con la dovuta prudenza.

Scattiamo diverse fotografie all’arco e un paio di selfie, il posto è molto suggestivo, un belvedere da dove ammirare il panorama a strapiombo sulla pianura. Proseguiamo verso Forcella Foràn continuando a salire per il nostro sentiero roccioso, scartiamo a destra il sentiero CAI 991 che porta sempre al Bivacco ai Loff, tranquilli, intendiamo raggiungerlo in seguito! Proseguendo finalmente in cresta arriviamo a Forcella Foràn, m. 1.128, che si affaccia a sud sulla Val de Foràn, dove scendono due sentieri: 1072 che porta a Valmareno e 1071 a Ortesea Basse – Praderadego. Il panorama è bellissimo, siamo su uno spartiacque, da una parte vediamo lo sviluppo dei sentieri che risalgono le Prealpi, le vallate, i laghi di Revine, il susseguirsi di colline, monti, gobbe che paiono dorsi di giganteschi animali, il nastro del Piave che serpeggia luccicando nella pianura infinita verso il mare e dall’altra le meravigliose Dolomiti, la vallata feltrina e bellunese, i monti dell’Alpago…

Sulla forcella c’è una panchina che ci permette una brevissima sosta per la merenda e altri cartelli per le diverse direzioni, verso ovest 2313 “Col de Moi”- Praderadego,  verso nord 2314 “ Casera Vallon Scur- Cozzolin”, verso est 2314 “Cima Vallon Scur”, ma quello che leggiamo con più curiosità, che purtroppo resterà insoddisfatta,  è il 2313-A  “Napoli- Praderadego”. Ancora non ho idea se “Napoli” indichi una località o una pizzeria in quota. Noi abbiamo concordato in mattinata il nostro itinerario perciò proseguiamo in salita a sinistra (direzione ovest) per il 2313 puntando alla rotonda e prativa cima del Col de Moi, m. 1.358 che sembra a portata di zampa, ma prima di arrivare alla sua croce metallica, c’è l’anticima e la cima pare allontanarsi invece che avvicinarsi. Sopra di noi volteggia un parapendio, lo guardiamo sorvolare i rilievi prealpini con un po’ di invidia… più tardi ne vedremo molti altri, ali colorate che punteggiano l’azzurro del cielo. Giungiamo alla meta e dopo le foto ridiscendiamo a Forcella Foràn per poi salire nuovamente, stavolta a est per il sentiero 2314, arrancando verso Cima Vallon Scuro m. 1.286, segnata da una più modesta croce di legno.

Bivacco dei Loff

Con questa seconda croce di vetta prealpina ci accontentiamo, scendiamo alla sella che la separa dal Crodon del Gevero, rinunciando a salirne la sommità: ormai lo stomaco brontola e preferiamo scendere per le serpentine del sentiero che dalla sella conduce al Bivacco ai Loff, m.1.140, posto proprio sotto al Crodon del Gevero (Gevero =lepre) e addossato alla sua roccia. Il piccolo bivacco è accogliente e sempre molto frequentato (a proposito, “Loff” significa “Lupo” in dialetto) e vi si ammira un panorama spettacolare sulle Prealpi e la pianura veneta fino al mare. Troviamo diversi altri escursionisti, alcuni arrivati dal Passo San Boldo, altri da Casera Vallon Scur e qualcuno dal Sentiero dell’Asta. Facciamo quattro chiacchiere con i presenti, scambiandoci notizie sui vari percorsi, la breve sosta ci serve anche per divorare con gusto i nostri panini.  

* Cison di Valmarino, in Valsana, è un borgo caratteristico ai piedi della dorsale delle Prealpi Trevigiane-Bellunesi, noto soprattutto per il prestigioso e antichissimo castello dei conti Brandolini (ora Castelbrando – Colomban), che fu del Gattamelata il noto condottiero raffigurato nella statua equestre del Donatello, in piazza del Santo a Padova. Da sempre riferimento strategico per la vallata, ai suoi piedi passava la strada militare romana “Claudia Augusta Altinate”. * tratto da Wikipedia

Per il rientro, scegliamo la ripida e panoramica discesa per il Sentiero dell’Asta, dove troviamo un solo breve passaggio su lastre rocciose, dotato di cordino, che necessita un minimo di accortezza. Seguiamo il nostro percorso tralasciando a sinistra il sentiero che porta l’accattivante nome di “Sentiero Costa del Vent” e tenendo la destra per il “Sentiero dell’Asta –Peroz- Cison” torniamo al punto di partenza.

Note:
il “Bosco delle Penne Mozze” è stato inaugurato l’8 ottobre 1972, è facilmente raggiungibile da Cison di Valmarino sia per rotabile che per un bel sentiero lungo il torrente Rujo, la “Via dell’Acqua”. Si tratta di un memoriale immerso nella natura delle Prealpi Trevigiane e si estende su una vasta area. Ogni caduto alpino, nato in provincia di Treviso, è ricordato con una stele e una pianta, ci sono poi numerosi cippi, monumenti e le targhe di altre sezioni alpine d’Italia. La “Via dell’Acqua”, descritta in questo blog al n. 521, è ben indicata con tabelle e cartelli, inizia dalla piazza del paese di Cison di Valmarino, passa il “Ponte dei Sassi”, risale costeggiandolo il torrente Rujo con un bel percorso nel bosco e arriva fino al Bosco delle Penne Mozze. L’itinerario è piacevole e interessante, abbellito da diverse sculture e adatto anche ai bambini.

Autore/i: Paola Marini Gardin
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12 pensieri riguardo “774 Sentiero dell’Arco e Bivacco dei Loff da Cison

    1. Ciao Paola. P purtroppo io non ci sono stato, sono ancora bloccato dal dolore alla schiena questo è un articolo pubblicato da Paola Gardin, comunque si sembra impegnativo conosco parzialmente la zona ci sono stato alcune volte oltre ad essere bella ci sono sentieri impegnativi che purtroppo non sono riuscito ancora a percorrere e che sto scoprendo grazie ai racconti di Paola G

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