450 Rifugio Vederna e anello Coste del Vederna


Anello del Vederne
Anello del Vederne il Rifugio © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Rifugio Vederna e anello del Vederna

di: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin

Scheda Tecnica Riassuntiva 

Data: 23-06-2019

Cima: Vederna
Gruppo Montuoso: Pale di San Martino Sud
Cartina: Tabacco foglio 023 Alpi Feltrine – Le Vette – Cimònega
Segnavia: CAI/SAT  736- 733 tracce e non censiti
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Quota partenza: 650 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1584 m.s.l.m
Dislivello: m. 874
Tempi di percorrenza*:in giornata
Giro: Anello
Punti di appoggio: Rifugio Vederna 1324 m.s.l.m
Acqua, sorgenti: sì sorgente Cioda
Località: Imer – Vederna
Copertura cellulare: parziale
Parcheggio/i: sì località Cappuccetto Rosso
Partecipanti: Silvano C., Giuliano C., Amy B., Paola G, Salvatore S.

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

oggi partiremo da Imer in località Cappuccetto Rosso e saliremo al Rifugio Vederna per antiche mulattiere a picco sulla valle e a tratti scavate nella roccia, senza tralasciare la cima per godere del panorama sulle Pale di San Martino e le Vette Feltrine.

Rifugio Vederna e anello del Vederna

partiamo da Belluno, passiamo Feltre e ci dirigiamo a destra verso Fener. Imbocchiamo la stretta Val di Schener e poco prima di Imer, alla rotonda, seguiamo le indicazioni per la località Cappuccetto Rosso dove lasciamo l’auto. Dal parcheggio seguiamo la mulattiera (con divieto di transito) per il Rifugio Vederne e in costante salita in circa mezz’ora raggiungiamo il Capitel della Pausa a 882 m.s.l.m.  Sono i primi 230 metri di dislivello e approfittiamo del punto panoramico con panche e tavolo per bere una tazza di caffè offerto da Giliano. L’edicola è dedicata alla Madonna del Caravaggio ed è stata costruito nel 1913 in sostituzione del precedente capitello oramai cadente. Da qui abbiamo una stupenda veduta su Mezzano e Imer con lo sfondo delle Pale di San Martino, in basso, sotto di noi, la stretta gola della Val Noana. Continuiamo il percorso giungendo a 920 m.s.l.m su di una curva, dove abbiamo ancora una splendida vista sulle Pale, proseguiamo sulla mulattiera trascurando il sentiero che sale a sinistra dalla Val Noana e arriviamo ai Masi di San Paolo a 1011 m.s.l.m. La strada continua a salire più decisamente e giungiamo alla Cascata del Salton che si getta dall’alto di una forra rocciosa. Una piccola fontanella offre acqua freschissima.

Anello del Vederne
Anello del Vederne la mulattiera © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Qui la mulattiera compie una stretta curva a destra (un crocifisso) e poi corre dentro una galleria per alcuni metri prima di uscire in una cengia rocciosa, la percorriamo e ci troviamo sopra alla cascata. Notiamo in alto i resti di uno sbarramento militare “…costruito al Salton dai genieri dell’esercito dopo il 1915 per proteggere l’artiglieria dislocata in Morosna…”. Il ruscello, che ora scorre copioso alla destra del sentiero, ha formato una forra profonda e il cammino diventa più riposante, quasi in piano. Proseguiamo nel bosco, il ruscello ora passa a sinistra e arriviamo a una selletta prativa con una sorgente, la scritta: “Chi beve birra campa cent’anni, chi beve acqua di Cioda non muore mai” ci invita ad approfittare del getto “miracoloso”. In leggera salita raggiungiamo ora un bivio con un altro crocifisso, a destra indicazioni per la “Croce degli Alpini” a sinistra per il Rifugio. Al successivo bivio continuiamo a destra (a sinistra la Val di Mares) e giungiamo al Piano Grande, una vasta conca di verdi prati e pascoli sormontati dal Monte Pavione. Tante piccole casere sono sparse nella prateria, una vista incantevole. In breve raggiungiamo il Rifugio Vederna, sarebbe bello potersi fermare qui qualche giorno e girare per questi luoghi, salire al Pavione, proseguire per le malghe…ma dopo una birra prendiamo la mulattiera per la cima Vederna (cartelli).

Anello del Vederne
Anello del Vederne la Croce degli alpini © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Saliamo in mezzo al bosco e poi sbuchiamo sui pascoli, mandrie di mucche pascolano tranquillamente sui prati mentre un bel branco di cavalli (e una capretta) scelgono l’ombra dei larici e faggi. Arrivati ad una sella i cartelli indicano direzioni vaghe, a occhio saliamo a sinistra fino alla cima prativa della Vederna e facciamo la nostra breve sosta per il pranzo al sacco. Ridiscendiamo e per prati andiamo fino alla Croce degli Alpini, eretta nel 1961 in larice e poi dal 1984 sostituita con un traliccio di metallo e illuminata di notte. È posta su un belvedere verso il Primiero, tutt’attorno ci sono resti di opere della Prima Guerra. Vicino troviamo le indicazioni per il rientro a Imer per il Sentiero degli Alpini. Percorriamo per un centinaio di metri il sentiero in discesa nel bosco, poi scendiamo per un ripido canalone sassoso fino ad un pozzo in cemento. Lasciamo alla nostra sinistra il sentiero per le Caverne del Morosna (tutte testimonianze di guerra) e continuiamo a calare sul ripido versante nord trovando anche qui diversi schianti, lasciati dalla Tempesta Vaia, che però non ci intralciano. Questo percorso ci impegna parecchio, le ginocchia non ci ringraziano di certo, ma siamo contenti di non averlo scelto per salire. Continuiamo sul sentiero che poi passa sopra le Coste di Vederna e alla fine si ricongiunge con il sentiero 736 CAI/SAT dell’andata. Da qui la strada fino al parcheggio è breve.

Ci ristoriamo alla fontanella prima di partire, però non rinunciamo al giro di birre a Ponte Serra (le più golose anche a un buon gelato) questo posto ve lo consigliamo, è anche un ottimo ristorante e un punto di sosta dove fotografare la cascata che precipita nella forra dal bacino artificiale.

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione testo di Paola Marini Gardin.
© Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

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