196 il Monte Totoga


Monte Totoga
Monte Totoga cima © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Monte Totoga

di: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin

Scheda Tecnica Riassuntiva

Data: 28-01-2017

Cima: Monte Totoga 1720 m.s.l.m.
Gruppo Montuoso: Vette Feltrine
Sotto gruppo: Vette Feltrine
Cartina: Tabacco Foglio 023 Alpi Feltrine Le Vètte Cimònega
Segnavia: C.A.I. 345
Tipologia Escursione e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Quota di partenza: 985 m. s.l.m.
Quota da raggiungere: 1720 m. s.l.m.
Dislivello: 735 m.
Tempi di percorrenza*: 5 ore (con calma)
Giro: A/R
Punti di appoggio: Bivacco al Rifugio S. Gualberto m. 1570
Acqua, sorgenti:
Località: Passo Gobbera
Copertura cellulare:
Parcheggio/i: sì a Passo Gobbera
Partecipanti: Salvatore e Paola

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

Paola ha già percorso questo itinerario e questa volta è lei a guidarmi su questi sconosciuti sentieri. Partiamo da Belluno e proseguiamo in direzione Primiero per la Statale del passo Rolle fino a prendere a sinistra la galleria che passa sotto il monte Totoga che porta a Canal San Bovo, dove si gira a destra per Zortea e poi per il Passo Gobbera, m. 985, punto di partenza.

al Monte Totoga

è un escursione invernale quella che vi descriviamo, cominciamo a camminare alle 9:30, fa ancora freddo ma è una bella giornata di sole. Dopo la Chiesa, prendiamo la stradina che sale fino a una antica fornace. Prendiamo a sinistra per strada militare leggermente in salita aggirando le rocce ai piedi del Monte Totoga, qui prendiamo appunto del sentiero alla nostra sinistra che scende ripido in direzione della chiesetta di san Silvestro, che ci poniamo come meta al ritorno e dopo poco al bivio prendiamo il sentiero 345 sulla destra. La segnaletica è in rifacimento, mancano i cartelli, tuttavia ci sono alcuni segnali “artigianali”. Dopo il breve tratto pianeggiante, buono per riscaldare i muscoli, arriva il conto da pagare: la mulattiera è ripida, sale nel bosco di faggi e poi di abeti, fino a arrivare ad un bivio segnalato che porta al Belvedere, un “balcone” per davvero a picco sulla valle e che ci offre una magnifica visione sul Primiero verso il passo Rolle, le Pale di san Martino, il passo Cereda e via via fino alle Vette Feltrine, al Pavione. Trascuriamo altre indicazioni per continuare in direzione del Rifugio Forestale San Gualberto m. 1570 che raggiungiamo.

Monte Totoga
Monte Totoga © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

È una casa forestale e non una locanda gestita ma offre una stanza  aperta a tutti con caminetto dove poter riscaldarsi e/o far da mangiare e grazie ad una scala esterna volendo si può usufruire del piccolo ma accogliente, anche se spoglio, bivacco in caso di emergenza. Per il momento noi posiamo gli zaini e ci incamminiamo verso gli Stòli, le grotte che ospitavano l’artiglieria italiana nel 1915, alcune postazioni di cannoni, con le torce visitiamo queste gallerie poste su due piani che poi si aprono con enormi finestroni sulla valle del Primiero. Dopo aver ammirato il paesaggio torniamo fuori e saliamo per il sentiero che si inerpica ripido, spostando cumuli di foglie di faggio, fino alla cima del Totoga e alla sua croce a 1705 metri. Abbiamo raggiunto la vetta dopo circa tre ore tranquille, scattando foto e puntando il dito verso le varie cime, sognando progetti che forse un giorno coroneremo.

Monte Totoga
Monte Totoga postazioni © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

 Ritorniamo al Rifugio e qui seduti vicino al fuoco ci rilassiamo cuocendo sulle braci le salsicce che mangiamo con il pane del companatico, la birra della Menabrea e grappino finale. Dopo aver spento il fuoco e fatte le pulizie ci avviamo per il ritorno, scendendo rapidamente per lo stesso sentiero di salita. Arriviamo al bivio per la Chiesetta, ora sulla nostra destra. Il sentiero è ripido e a picco ma protetto da un parapetto metallico e in breve raggiungiamo l’antico eremo. La Chiesetta è stata costruita su uno sperone roccioso, tante volte l’abbiamo ammirata dal basso e sembrava irraggiungibile invece il “raccordo” fatto da noi poi si collega al ripido SAT 346 che sale dal basso e poi continua in falsopiano fino al passo Gobbera. Il luogo, molto suggestivo, è un balcone sulla valle che si stende 300 metri più in basso. Ultime foto poi riprendiamo il sentiero SAT 346 e scendiamo verso il passo Gobbera arrivando comodamente al punto di partenza, vicino al parcheggio.

In tutto 5 ore di cammino e tanta soddisfazione, il Totoga offre anche tanti altri sentieri e punti di partenza diversi, per esempio da Imer o dalla valle del Vanoi e anche una bella strada militare a tornanti, opera di ardita ingegneria militare, che porta agli Stoli ed è adatta alle mountain bike, 12 km circa di strada scavata nella roccia.

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione testo di Paola Gardin.
© Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

4 pensieri riguardo “196 il Monte Totoga

  1. Bellissima escursione, con dei panorami eccezionali su tre valli diverse (Canal San Bovo, Primiero e val Schener) e sulle di Pale S.Martino, ben dispiegate allo sguardo in tutta la loro estensione, dalla Vezzana al Sass Maor.
    Notevole la grande galleria militare ricca di diramazioni, ciascuna con una finestra a strapiombo sulla valle. Bello il sentiero, ombroso e solo a tratti ripido.
    Le segnalazioni del sentiero sono state rifatte e sono molto chiare. All’andata abbiamo scelto il sentiero che porta in cima senza passare per i prati di Totoga: purtroppo si attraversa una parte di bosco distrutta dalla tempesta Vaia, ma si è poi ripagati da un bellissimo punto panoramico. Al ritorno siamo scesi verso i prati di Totoga Alta; fra i Prati e il “Bivio delle doi strade” c’è un tratto di sentiero reso poco agevole dalla crescita di arbusti; ma siamo comunque riusciti a passare, facendoci strada con un bastone.
    Grazie per l’accuratezza descrizione del percorso, che ci è ststa utile, e soprattutto per averci fatto scoprire questa passeggiata poco frequentata (anche in una domenica di luglio) ma bellissima!

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