Data: 22-03-2023
di Paola Marini Gardin,
Casera Pescòl,
oggi il nostro gruppo di 11 “diversamente giovani” più la piccola mascotte Mia parte per fare quella che pensiamo una semplice camminata ad anello parziale: ci troveremo invece a dover affrontare più di un imprevisto.

Da Belluno ci rechiamo in auto verso il Cadore, lasciamo un’auto a Olantreghe di Ospitale e le altre due a Termine di Cadore, m. 462, la più piccola frazione di Ospitale che conta una trentina di abitanti, dove c’è un piccolo parcheggio.
Scheda Tecnica Riassuntiva
Casera Pescòl
Cima: nessuna cima raggiunta
Gruppo Montuoso: Bosconero Val Tovanella
Cartina: Tabacco foglio 025 Dolomiti di Zoldo Cadorine Agordine
Segnavia: C.A.I, 495
Quota di partenza: 462 m.s.l.m.
Quota da raggiungere: 1.166 m.s.l.m (1.260 m.s.l.m.)
Dislivello: 765 m.
Tipologia sentiero: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Tempi di percorrenza*: 9 ore circa o in giornata
Giro: anello parziale
Punti di appoggio: Casera Pescòl
Acqua, sorgenti: no, portare acqua
Località: Termine di Cadore, Olantreghe
Copertura cellulare: sì
Parcheggio/i: sì a Termine di Cadore
Tappe del percorso: Termine di Cadore, sent. CAI 495, Carbonil, Col de le Tosate, Casera Pescòl, sentiero CAI 495, Col, Le Olte, Olantreghe.
Partecipanti: 11 e mezzo: Carmen, Paola Z., Amy, Federica, M. Grazia, Vally, Silvano, Isidoro, Domenico, Claudio, l’autrice e la cagnolina Mia.
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
Termine di Cadore, Olantreghe
Il nostro amico Silvano ricorda di aver fatto il percorso parecchi anni fa senza problemi, un anziano signore del posto ci avverte però che, oltre alla tempesta Vaia, anche il recente temporale deve aver provocato parecchi danni al bosco. Gli escursionisti sono avvisati… ma partono ugualmente. Andiamo in direzione del Cimitero e saliamo per la stradina in mezzo ai boschi che per un tratto coincide con la Via Claudia Augusta, i colori del fogliame sono più autunnali che primaverili, calpestando mucchi di foglie secche passiamo la loc. Carbonil, m. 478, e poi raggiungiamo il Col de le Tosate, m. 776. Continuiamo a seguiamo la sterrata – strada militare CAI 495 per Casera Pescòl, che il cartello dà a un’ora e cinquanta. Ad un certo punto imbocchiamo il sentiero che si stacca a sinistra, segnato da un ometto di pietra, che si inoltra nel bel bosco di faggi.

Camminiamo in salita immersi nel fogliame e di seguito troviamo il primo intoppo, il sentiero è franato e dobbiamo arrangiarci in arrampicata libera sulla disagevole scarpata per raggiungere il tratto superiore, dove ritroviamo la stradina. Il pezzo facile presto si restringe bruscamente passando per alcuni tratti di cengia rocciosa, attrezzati con cordini precari su cui è meglio non fare affidamento, superiamo tutto incoraggiati dalla bella vista sulla Valle del Piave. Raggiungiamo un punto panoramico segnalato da una croce di ferro e continuiamo a salire cominciando ad aggirare il fianco nord est del monte, finalmente su sterrata più larga, ammirando le cime ancora innevate che si ergono davanti a noi. Tiriamo un sospiro di sollievo, ma inoltrandoci nel bosco che dai faggi passa ad una folta abetaia, ecco il guaio segnalatoci dal gentile vecchietto: un largo tratto di abeti devastati dal vento, dobbiamo faticare non poco per destreggiarci tra gli schianti, aiutandoci l’un l’altro come possiamo. La cagnolina Mia, anche se con gli occhi ci domanda dove diavolo l’abbiamo portata, è quella che se la cava meglio, con la sua piccola taglia può passare sotto gli ostacoli!

Alla fine ne usciamo e in breve raggiungiamo Casera Pescòl m. 1.166, dove troviamo una comoda panchina al sole e ne approfittiamo per la meritata sosta pranzo. Nell’ampia radura, un tempo pascolo, sorgono due baite mentre della stalla restano solo i ruderi. La cartellonistica illustra fauna e particolarità del posto e segna alcuni itinerari possibili (Casera Fason, Tartana, Davestra…). Dopo la pausa panino noi proseguiamo per il sentiero CAI 495 in direzione Podenzoi-Busnich per fare l’anello che ci porterà a Olantreghe di Ospitale di Cadore.

Cominciamo a salire a lungo nel bosco, per fortuna meno intasato dagli schianti, al primo bivio tralasciamo il sentiero di sinistra per Fason-Pian dei Boi e continuiamo sulla destra, camminando finalmente in falsopiano per raggiungere i pascoli sommitali, raggiungiamo Col, m. 1260 e continuiamo a seguire le indicazioni per Podenzoi, che il cartello indica a un’ora e mezza. Scendiamo per la ripida mulattiera ricoperta di foglie che nascondono sassi insidiosi, scartiamo le successive deviazioni per Casera Pian dei Boi e poi per Casera Busnich e continuiamo a scendere lungamente per il percorso malagevole, che ha provato le forze residue di alcuni di noi.

Finalmente in località Le Olte a m. 770 incontriamo un cartello giallo che oltre a riportare posti dai nomi curiosi e accattivanti (Col Tabaril, Spiz de l’Albero, Forcella Pezei, Casera Varapiciola, Brentolòì de la Rui, (nomi che fan nascere la voglia di scoprire luoghi a me sconosciuti) ci regala la sospirata meta a soli 15 minuti di distanza. Raggiungiamo la frazione di Olantreghe e i nostri autisti si fiondano nell’auto per andare a recuperare le altre vetture a Termine di Cadore.

L’escursione, iniziata alle 8.30 e terminata alle 17.30 circa causa ostacoli vari, è stata un po’ lunga e faticosa, però anche molto bella e soprattutto effettuata con i compagni ideali, affiatati, simpatici e molto allegri!
Nota importante:
Il sentiero raccontato è un sentiero Escursionistico ma per le difficoltà incontrate diventa un sentiero Sentiero Alpinistico: (E.E.) o sentiero Escursionistico per Esperti (E.E.) Sentiero che si sviluppa in zone impervie e con passaggi che richiedono all’escursionista una buona conoscenza della montagna, tecnica di base e un equipaggiamento adeguato. Corrisponde generalmente a un itinerario di traversata nella montagna medio alta e può presentare dei tratti attrezzati.
Autrice: Paola Marini Gardin
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento qui sotto?
© By Paola Marini Gardin. | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Immagini e luoghi meravigliosi.
Buona serata Sal
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie Silvia, una buona settimana a te, Sal
"Mi piace"Piace a 2 people
Grazie infinite Sal
"Mi piace"Piace a 1 persona
Immagine evocativa
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie Enrico
"Mi piace"Piace a 1 persona