826 sicurezza delle escursioni in montagna




Data: 20-08-2025

di Salvatore Stringari,

AVVISO URGENTE
Voglio Ricordare ai lettori che non uso strumenti quali G.P.S o altre diavoleria per tracciare la salita e la discesa i km i dislivelli negativi. Il dislivello va verificato personalmente.
Tuttavia, lascio un esempio. Dichiarando di aver fatto 800 metri di dislivello, questi vanno moltiplicati x 2. Il risultato è 1600. Ma da sempre è stato calcolato da punto A il punto di quota minore al punto B quota massima. Avvalendomi esclusivamente di carte topografiche (cartine), io ho sempre calcolato il punto A come quota di partenza. Successivamente, dalla carta topografica, determino il punto maggiore raggiunto quindi il punto B come quota di arrivo. Non considero la discesa. Presumo che il rientro a casa comprenda la discesa. Pertanto, il dislivello di discesa spetta a voi comprenderlo nel racconto. Sappiamo che le ore di percorrenza non sono uguali per tutti, e che il C.A.I. calcola 400 metri a ora per un escursionista allenato. Chi si avvicina alla montagna per la prima volta, deve valutare se affidarsi alle guide alpine. In alternativa, può scegliere gli Accompagnatori di media montagna. Io ho un esperienza di 50 anni di montagna. Io per le mie escursioni uso un altimetro e una bussola. Li abbino appunto alle carte topografiche. Da queste rilevo dati importanti quali lunghezza, eventuali dislivelli, nomi delle cime e il luogo dove mi trovo.

da cosa parte la sicurezza secondo voi? Per me, tutto inizia con la consapevolezza che il rischio zero in montagna non esiste. Molte volte, il pericolo più grande arriva dall’essere impreparati.

Sono consapevole che neanche questo articolo avrà un grande successo. È come tutti quelli che ho già scritto sulla sicurezza in questo Blog. Lascio comunque anche questo. Non ho nuovi racconti e non posso fare nuove escursioni a causa dell’operazione alla colonna vertebrale. Mi tiene ancora prigioniero in casa. Posso fare solo brevi camminate fino al vicino parco. Scrivo questo articolo.

Dopo l’articolo “Montagna Assassina” pubblicato poco tempo fa su questo blog oggi sono qui con alcuni dubbi. Innanzi tutto: In questo Blog trovate principalmente racconti di escursioni in montagna. Nonostante l’alta attenzione nel raccontarvi, nel modo più possibile corretto, i racconti qualche errore può essermi sfuggito. I racconti variano dal facile al difficile. Alcuni sono estremamente difficili. Io riesco a gestire queste difficoltà con anni di frequentazione della montagna. Ci sono anche storie di lunghi o brevi viaggi.
Voglio premettere che i vostri commenti e suggerimenti sono sempre ben accetti. Tuttavia, desidero anche sottolineare che in montagna si può morire!

Poi mi chiedo:
ma chi legge come interpreta il mio racconto?
quanta esperienza di montagna ha; chi mi legge?
quanto rispetto ha per la montagna e i luoghi che visita?
vorrei soprattutto soffermarmi su questa domanda:
Conosce tutti i gradi di difficoltà?

Ho molti altri dubbi. Naturalmente, io vorrei da voi una risposta a questi miei dubbi. Nei commenti, non fate i timidi e lasciate anche delle domande se vi va. Cercherò di darvi risposta!

Valutare? è importantissimo!

valutiamo con estrema attenzione ogni nostro passo. Anche un semplice scivolone a volte può trasformarsi in una tragedia. Dipende da dove accade. Si deve riflettere anche sulla nostra capacità e resistenza, quindi allenamento ad affrontare determinati itinerari. I tempi di percorrenza e le difficoltà dipendono dalla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica. in che cosa consiste la pratica e la preparazione psico-fisica? nel conoscere l’ambiente alpino. Avere la capacità di progressione in ogni tipo di terreno. È essenziale sapersi muovere in ambiente alpino. Anche la capacità di orientamento è fondamentale.

Soprattutto con il giusto abbigliamento e le giuste calzature. Le scarpe da ginnastica e le ciabatte sono da escludere sui sentieri, anche facili, perché possono essere mortali.

la montagna, i sentieri.

I sentieri vanno dal semplice, difficoltà storico o turistico. Ci sono sentieri per Escursionisti, Escursionisti Esperti. Alcuni sono per Escursionisti Esperti Attrezzati. Questi percorsi variano dal facile all’estremamente difficile. Esistono anche quelli per Esperti Escursionisti Alpinisti. Serve sempre e comunque un buon allenamento per i lunghi attraversamenti, come per le (AV) Alte Vie. È evidente che per questi servono pratica e allenamento e anni di frequentazione della montagna e sapersi orientare. mi spiace dirlo agli influencer no il fine settimana per un selfie non ti rende esperto, ma inconsciamente imprudente. Servono anni di salite e discese. Bisogna affrontare i temporali senza chiamare il soccorso. Solo così puoi essere preparato almeno ad affrontare questo pericolo.

le ferrate:

Classificate escursionisti esperti attrezzati: le ferrate. Anche per questa tipologia di escursionismo si parte dalla ferrata facile. Si arriva a quelle che sono estremamente difficili. Sono necessari almeno 4 fondamentali elementi. È essenziale dominare il grado di difficoltà. I dpi fondamentali sono: Casco, imbrago, kit da ferrata e scarponi. Anni di frequentazione sono necessari per acquisire esperienza.

Arrampicata:

Troverete in questo blog anche alcune vie di arrampicata dal 1° al 6° grado. Per fare questa tipologia di sport serve frequentare una scuola di arrampicata. Le vie di arrampicata sono estremamente difficili. Richiedono l’uso di specifici DPI. I dispositivi di protezione individuale devono essere usati correttamente. In alcuni casi, è necessaria una manualità veloce per risolvere problemi improvvisi in altri l’abitudine. Sono necessari corde, imbraghi, casco, chiodi, martello da roccia, i “rinvii” e molto altro. Ma credo che queste vie siano specifiche e sono solo per arrampicatori che padroneggiano almeno il 6° grado.

Ghiacciai

Ho salito, attraversato e arrampicato i ghiacciai. Questo richiede un’ulteriore preparazione psico-fisica e tecnico pratica, perché il ghiacciaio è un elemento vivo. Sì avete capito bene! il ghiacciaio è vivo. Si muove impercettibilmente. Tuttavia, crepacci profondi possono aprirsi anche improvvisamente a pochi passi da noi. Possono anche essere nascosti, aumentando il rischio e il pericolo di caderci dentro. A volte possono crollare. Anche qui serve un’attrezzatura e i DPI specifici. Occorrono scarponi e vestiario adeguato alle basse temperature. Servono i ramponi a nove o più punte. Non ho mai usato i ramponcini o catenelle. Ritengo indispensabili i ramponi. Poi servono anche i chiodi da ghiaccio. Per la propria sicurezza è necessaria una corda ed essere in almeno due persone. È necessario saper usare la corda, nodi compresi. Sono indispensabili imbrago e piccozza. I cani vanno assicurati alla corda di cordata in mezzo a due alpinisti, non lasciateli liberi. Questo non è tutto. Questi strumenti sono solo alcuni dei dpi fondamentali da avere nello zaino. Bisogna indossarli dal momento che ci si approccia ad un ghiacciaio, soprattutto saperli usare correttamente. Fare un corso ghiaccio con il CAI serve a conoscere l’uso e per fare esperienza almeno le basi. Oppure rivolgetevi e fatevi accompagnare dalle Guide Alpine, specialmente se non siete esperti di montagna, con un’esperienza pluridecennale.

Il Blog:

Tutti i racconti che trovate sul blog sono stati percorsi da me e per un periodo anche con Paola Gardin. Abbiamo una conoscenza pluridecennale di montagna. Siamo abituati a temporali improvvisi a valutare le nuvole ed altre improvvise difficoltà da affrontare. Mai ci siamo trovati in situazioni in cui abbiamo dovuto chiamare il soccorso alpino. Perché? Valutiamo prima di partire ogni via di fuga. portiamo con noi la Carta topografica del luogo che visitiamo. Sappiamo che il pericolo Zero non esiste in montagna. Controlliamo ogni possibile bivacco, anche spartano, nelle vicinanze, segnalato sulle mappe, valutiamo tutto o quasi a tavolino. Poi partiamo! Spero di non essermi dimenticato nulla. Io vado in montagna da moltissimi anni; da 53. Ho maturato un controllo del equilibrio e del vuoto. Non soffro di vertigini. Ho la capacità di camminare anche per tutta la giornata su ogni tipo di terreno. Ho un buon senso di orientamento e sono allenato. tutto questo può non bastare e ne siamo pienamente consapevoli.

il mio consiglio?

Vi ricordo solamente che; se non siete ESPERTI Escursionisti o ALPINISTI, è importante informarsi. Come?

…con le Guide Alpine

Chiedete di essere accompagnati dalle Guide Alpine unico organo autorizzato ad accompagnare in montagna gli escursionisti. Se non avete esperienza di montagna, è altamente consigliabile farlo. Anche se il blog e i racconti vi invogliano a partire subito!

Autore/i: Salvatore Stringari
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© By Salvatore StringariLa Traccia, Escursioni e Viaggi

4 pensieri riguardo “826 sicurezza delle escursioni in montagna

  1. Caro Salvatore, prima di tutto voglio augurarti una completa guarigione così da poter tornare al più presto alle tue amate escursioni.
    Io non so assolutamente niente di montagne…ma immagino i pericoli e le sfide di chi rischia di affrontarle. Certamente si deve essere coscienti di questo, anche, se i pericoli ci sono dappertutto, anche nelle propie case…come la mia, con una scala lunga e dritta a due piani, quante volte ho rischiato di flagellarmi…anche con il solo cambio di scarpe.
    La montagna poi…devi amarla molto, per conquistarla, non è per molti.
    Un caro abbraccio Salvatore. 💕

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  2. ciao Caterina, grazie per gli auguri di una completa guarigione, non vedo l’ora di poter tornare alle mie montagne e alle attività di tutti i giorni. Quanta verità nelle tue parole. La montagna devi amarla e capirla ad ogni passo, mentre sali, la montagna è come il mare e i pericoli sono simili il mare e la montagna esigono il rispetto altrimenti si prendono quello che vogliono… e grazie per esser passata e aver lasciato una tua traccia… io purtroppo è un pochino che non seguo le novità,

    un abbraccio a te a rileggerci, però passo spesso da te… nel tuo blog…

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