029 tentativo Cima Fravort




Data: 27 Gennaio 1996

di Salvatore Stringari,

Fravort e Gronlait

20 anni sono passati dall’ultima volta che sono stato in Panarotta … oggi invece raggiungo da Trento, il Parcheggio della Panarotta, è questo uno dei punti di partenza per il Fravort. Lasciata l’auto, ho indossato le ciaspole. Attraverso le piste da sci, imbocco la forestale. La seguo diagonalmente e pianeggiante fino ad arrivare alla Località la Bassa. Intanto il vento inizia a soffiare. Soffia, e ancora soffia. Più mi alzo di quota, più il vento soffia. È la mia prima volta sul Fravort e lui mi respinge. 

L’escursione in dettaglio:

il Fravort il vento 

Lotto contro il vento che solleva la neve e la spinge contro il mio volto. Taglia quel poco che sporge del volto, coperto dagli occhiali e dal cappuccio della giacca a vento. Ho provato con tutte le mie forze, ma più avanzo, più aumenta il vento. Mi sono piegato alla sua forza. Ho strisciato sulla neve, ma nulla da fare. Il vento mi ha respinto.

il vento 

La prima montagna a respingermi è la Presanella ben 4 volte. Ho aspettato una finestra di bel tempo. Solo così potevo salire e raggiungerla. La seconda montagna, a respingermi è il Monte Bianco ben tre volte e mai più tentato. La terza montagna invece ci ha provato, la Cima del Castore. Il pericolo di dover andarmene senza raggiungerlo è stato elevato. Ma il vento non era così forte lì sul Castore. L’unico problema che ho avuto è stato alla macchina fotografica. Per il freddo non ha funzionato. Così non ho neanche una foto.

Il Fravort e il vento

Oggi a respingermi è il Fravort, la mia quarta montagna, che al primo tentativo mi respinge. Raffiche di vento a 150 km orari, scopro poi alla sera ascoltando il meteo,

un eccezionale ondata di bel tempo con vento in quota.

Un vento così forte ti piega. Ti butta a terra. La montagna di “casa” mi ha respinto, ma ritornerò. Il vento però ha tenuto lontane le nuvole. Una volta raggiunto un luogo meno ventato, ho potuto ammirare le montagne. Fanno da cornice al Fravort e al Gronlait. C’era anche il maestoso Brenta, il Carè Alto, l’Adamello e la Presanella. Devo dire che chi ama andare in Lagorai lo fa con cognizione di causa. Il panorama è unico. Oserei dire che è impareggiabile. Si possono osservare ben delineati i profili delle montagne. 

Fravort e i ricordi

Rientrato a casa, mi viene in mente questo ricordo. Ho iniziato a scrivere il racconto di questa giornata. Ricordo che sulle piste della Panarotta avevo fatto i miei primi passi con gli sci da discesa. Con degli amici, mi hanno lasciato un paio di ore sulle piste per bambini. Poi loro sono andati a sciare. Io sono rimasto a provare a stare in piedi con queste assi ai piedi, gli sci. Solo alle 12 sono venuti a riprendermi, per portarmi a fare una “pista”.

e mi dicono: ok andiamo, e io rispondo: andiamo dove? seguici… un parola!

la mia prima pista

Tento di scendere stando in piedi, ma ad ogni cunetta cado. Ricordo che era una bella giornata calda e soleggiata. I sciatori scesi durante la mattinata avevano reso la pista una gobba e una fossa alternate. Dignitosamente arrivo alla base. Felice e contento, scopro che è una pista classificata difficile, “una nera”. Quel giorno ho fatto la mia prima discesa sulla pista nera, ma questo è successo circa 20 anni prima. Ecco perché il Fravort oggi si è arrabbiato con me, per il ritorno dopo 20 anni.

Dove sei stato, avrà pensato, torna a valle… e cosi ho dovuto fare… quel giorno si è anche rotta la macchina fotografica per le forti raffiche di vento… 

Rispetta la montagna! Lasciale i suoi fiori! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!

Autore/i: Salvatore Stringari
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