62 Ferrata Sallagoni

Rio Sallagoni
Castel Drena © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Ferrata Sallagoni

di: Salvatore Stringari 

Data: 15-02-2008

Scheda Tecnica Riassuntiva

Città: Drena 
Tipologia sentiero e difficoltà*: Vie ferrate o attrezzate* Escursionisti Esperti Attrezzati (E.E.A) Itinerario che conduce l’alpinista su pareti rocciose o su creste e cenge, preventivamente attrezzate con funi e/o scale senza le quali il procedere costituirebbe una vera e propria arrampicata. Richiede adeguata preparazione ed attrezzatura quale casco, imbrago e dissipatore E.E.A – itinerario per escursionisti esperti con attrezzatura. Poco difficile : PD, tracciato più articolato con canali e camini, con passaggi verticali e a tratti esposto; normalmente attrezzato con cavo o catena, con pioli e/o scale metalliche fisse.
Tempi di percorrenza*: in giornata 3 ore
Giro: Anello
Quota di Partenza: m.s.l.m 200
Quota da raggiungere: m.s.l.m 393
Dislivello: 193 m.
Punti di appoggio: a Drena
Parcheggio: sì nelle vicinanza della partenza
Acqua, sorgenti: no non rilevate portare acqua
Costo della visita: Gratuito
Tappa del percorso: parcheggio, ferrata, Drena, parcheggio 
Partecipanti: Autore da solo

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

Ferrata Sallagoni 

oggi voglio fare la ferrata Sallagoni da Trento percorrendo la strada statale 45 bis raggiungo Dro e da qui prendo la provinciale 84 e vado in direzione di DRENA arrivo nei pressi del campo da tamburello e parcheggio la macchina, dove si trovano anche delle panche in legno per il picnic.
Dal parcheggio mi dirigo a piedi su strada sterrata che costeggia gli ulivi. Arrivo in breve ad una una galleria del Enel e lasciata sulla sinistra la galleria si scende per un 250 metri circa la strada sterrata fino ad arrivare a un edicola-capitello qui si gira decisamente a sinistra per entrare in un prato ed all’imbocco della ferrata del Rio Sallagoni. 
Ora indosso l’imbrago il casco e parto. Il primo tratto della ferrata a sviluppo verticale non presenta forti difficoltà, quindi si ha il tempo anche ammirare il panorama e le cascatelle del rio. Arrivo però in breve nel tratto più difficile ma non impossibile alcuni metri di parete esposta ma sempre protetto e facilitato dagli scalini in ferro e dalla corda metallica che scorre sopra la nostra testa, (un po’ alta) questo è il passaggio più difficile da superare. Da questo punto in poi la ferrata si presenta di facili passaggi e in poco tempo si arriva alla fine è stato anche creato un “ponte tibetano” con 3 corde che i più coraggiosi possono affrontare legati e in sicurezza. Per raggiungere il castello proseguo ora sul fondo del torrente con poca acqua dove un altro tratto di corda metallica facilita la salita in mezzo al verde e alla roccia. Passo sotto un caratteristico sasso che sembra appoggiato apposta alla montagna da una grande mano.

Rio Sallagoni
Rio Sallagoni © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Attraversando il torrente su un ponte in legno il sentiero ora si fa un po’ più ripido e si arriva al castello. Il rientro alla macchina lo faccio percorrendo per un tratto la provinciale il sentiero di rientro taglia un primo tornante della provinciale appena sotto il castello vicino alla panca di legno con tavolo, rimessi i piedi sulla strada percorro alcuni metri trova un altro sentiero sulla sinistra che scende nel bosco e che in breve mi riporta sulla stradina sterrata percorsa per raggiungere l’attacco della ferrata. Da qui in un paio di minuti  raggiungo la macchina.

Nota:
i “ponti tibetani” si differenziano dalle passerelle pedonali.
l ponti Tibetani
 sono solitamente a 3 corde, 2 passamani e una per i piedi, quindi da fare assolutamente assicurati imbrago e cordino di protezione
in caso di caduta (oscillano parecchio in presenza di un solo escursionista). si transita uno alla volta.
I Ponti Passerella ben protetti con un piano camminabile “normalmente” protetti, se posti in alto sulla valle possono comunque oscillare in presenza di vento. Si possono attraversare anche in più persone

Autore/i: Salvatore Stringari
Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
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