104 via ferrata Gerardo Sega




Data: 17-05-2009 

di Salvatore Stringari, 

via ferrata Gerardo Sega

Il monte Coalaz è raggiungibile da Trento con la provinciale destra Adige Mori – Avio oppure con l’autostrada A.22 uscita Ala Avio sia per chi proviene da nord che per chi proviene da sud.
Usciti dall’autostrada, raggiungere Avio. Poi si seguono le indicazioni per Monte Baldo. Si imbocca la strada provinciale 208. Dopo 3 km, si trova un piccolo posto per parcheggiare a 307 m s.l.m. È situato poco prima del ponte sul torrente Aviana nella Valle dei Molini.

Scheda Tecnica Riassuntiva 

Via Ferrata Gerardo Sega 

Cima: Coalaz Corno della Gallina 
Gruppo Montuoso: Monte Baldo, Monte Altissimo 
Cartina: Cartina kompass 691 scala 1:25.000 Monte Baldo nord 
Segnavia: 652 O-685 
Tipologia sentiero e difficoltà:* Via ferrata o attrezzata* (E.E.A). Itinerario che conduce l’alpinista su pareti rocciose o su creste e cenge. Queste sono preventivamente attrezzate con funi e/o scale. Senza tali attrezzature, il procedere costituirebbe una vera e propria arrampicata. Richiede adeguata preparazione ed attrezzatura quale casco, imbrago e dissipatore E.E.A – itinerario per escursionisti esperti con attrezzatura.
Difficoltà: Difficile – D = tracciato continuamente verticale. È molto articolato e con tratti esposti. È attrezzato con funi metalliche e/o catene. Contiene vari infissi metallici che richiedono un certo impegno fisico, anche se con l’aiuto di pioli di appoggio.
Quota partenza: m. 307 s.l.m
Quota da raggiungere: m.1166 s.l.m
Dislivello: m. 859 + il rientro
Tempi di percorrenza:* in giornata
Giro: Anello
Punti di appoggio: Nessuno
Acqua, sorgenti: no
Località: Preafessa
Copertura cellulare:
Parcheggio/i: si pochi posti
Tappe del percorso: Valle dei Molini Ponte Aviana Preafessa, Ferrata Coalaz, Corno della Gallina
Partecipanti: Autore in Solitaria

Nota: * I tempi di percorrenza e le difficoltà dipendono dalla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica. Contano anche la conoscenza dell’ambiente alpino e la capacità di progressione e movimento. Infine, la capacità di orientamento è fondamentale. 

L’escursione in dettaglio: 

Via Ferrata Gerardo Sega

Nella ben articolata rete dei sentieri della S.A.T troviamo il suggestivo anfiteatro roccioso della Cascata Preafessa. C’è questo meraviglioso sentiero, il sentiero O 685 Gerardo Sega, che è raggiungibile con il sentiero O 652. Questo sentiero porta alla Madonna della Neve, un’antica chiesa alpina del 1600.

Il sentiero inizia nei pressi di una Calcherà. Subito si affrontano tornanti ripidi per circa un’ora. Questo porta a raggiungere l’attacco della via. Il sentiero è ben segnalato e intuitivo, non ci sono molte deviazioni. Si arriva quindi alla Preafessa 700 m. s.l.m. bivio per il O-685 imboccandolo si arriva ad una cascata nascosta nella vegetazione. Il sentiero ora prosegue in diagonale leggermente in salita fino a un salto di roccia. Poi scende ad un’altra piccola cascata. Si ritorna a salire sempre nel bosco fino a raggiungere l’attacco della ferrata. Eccomi davanti a una parete immensa. Indosso il casco e l’imbrago.

Attenzione!! su questa via ferrata il pericolo di caduta sassi è molto alto. C’è la presenza sulle cenge di ghiaia e sassi. Prestare molta attenzione nel caso che sopra e successivamente sotto ci siano altre persone. Se un sasso, urtato accidentalmente, cadesse, avvisate chi sta sotto gridando: SASSO!!!

La partenza è con una scala in ferro raggiungibile dopo un breve passaggio di arrampicata su facili rocce. Superata la scala, giungo su una cengia. Dopo aver superato un colatoio nel bosco, si giunge ad una seconda cengia. Questa porta a una verticale e strapiombante parete. Giungo ad una cengia che mi permette di proseguire.

Qui solo gli occhi riescono a catturare l’immenso anfiteatro che mi si presenta, con la macchina fotografica non ci riesco. Attraversata la cengia si rientra nel bosco. Trovando ancora un salto di roccia che ci porta su un sentiero friabile. Qui prestare attenzione se sotto ci sono persone la caduta di sassi potrebbe ferire chi sta sotto. Arrivato sotto ad un altro salto di roccia, lo supero con l’aiuto di un cordino. Mi porto verso la fine di questo sentiero. Ancora un paio di salti e sono fuori. Dopo la meritata pausa sulla “cima”, è tempo di rientrare. Non si raggiunge davvero una cima con questa ferrata. L’uscita, a dire il vero, lascia un po’ l’amaro in bocca. Fa nulla, avendo portato un po’ di cioccolata, l’amaro passa. Pausa su un meraviglioso prato…. quota 1180 m. s.l.m.

La discesa

È segnalata da un cartello. La si fa su una mulattiera forestale. Il percorso segue il sentiero O-685 fino al bivio con il sentiero O-653. Tralasciando la tabella per Passo Pozza della Cola ci si incammina su strada forestale. Questa discesa si svolge tra prati verdi e bellissime case da montagna ristrutturate. Si arriva Alla Val dei Rii 1000 m s.l.m. da qui una breve salita ci conduce al santuario della madonna della neve e a villa Arvedi. Si scende ancora verso sinistra. Si passa per una colonia alpina. Si riprende il sentiero O-652 scendendo in una gola al Ponte della Balanza 980 metri s.l.m. Si prosegue su mulattiera fino al Sasso della Vecchia. Poi si continua fino al bivio Preafessa e alla valle dei Molini sul sentiero percorso alla andata.


Nota:
Il percorso si svolge in profonde gole e anfiteatri di roccia meravigliosi. Nonostante ciò, non si esce mai dal bosco, tranne quando si percorrono le cenge.
**
Lungo ma appagante itinerario. Ci vuole sicuramente un buon allenamento per percorrere questo percorso. Non è consigliato a chi soffre di vertigini o a chi non è abituato a lunghe percorrenze. La via ferrata sfrutta i punti deboli della montagna questo significa salire per poi perdere quota e riprenderla successivamente.
I tempi di percorrenza sono individuali rispecchiano l’allenamento e la preparazione personale.

Io ho percorso questo itinerario in 7 ore circa

Buona montagna a tutti,

Autore/i: Salvatore Stringari
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