
A forcella Lodina
di: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 19-06-2016
Cima: Forcella Lodina
Gruppo Montuoso: Duranno Dolomiti Friulane
Cartina: Tabacco Foglio 021 Dolomiti Friulane e D’Oltre Piave
Segnavia: 374/A.
Quota di partenza: 805 m.s.l.m.
Quota da raggiungere: 1840 m.s.l.m.
Dislivello: m. 1000
Tipologia sentiero difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Tempi di percorrenza*: 3 ore. in giornata
Giro: A/R
Punti di appoggio: Agriturismo Passo S. Osvaldo
Acqua, sorgenti: non rilevate portare acqua
Località: Passo S. Osvaldo (PN)
Parcheggio/i: Sì
Partecipanti: autori
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
Forcella Lodina è un’ampia sella erbosa che separa il monte Lodina dalla lunga dorsale delle Cime Centenere, l’attraversano i sentieri CAI n.374 e 374/a che mettono in comunicazione la valle del Vajont con la val Compol. Siamo partiti con l’intenzione di fare una brevissima escursione, cioè raggiungere la cascata del rio Saleduogna, circa due o trecento metri di dislivello, ma ci siamo lasciati prendere la mano…o i piedi, per ulteriori 700 metri. Ma iniziamo da sabato. Ci troviamo io e Paola per due giorni di relax alla diga del Vajont, era da un po’ che volevamo andarci con il camper più che altro per arrampicare alla falesia di Erto/Casso. Il meteo non aiuta, promette tempo instabile. Il primo giorno arrampichiamo, il secondo giorno decidiamo per una piccola escursione nei paraggi. Per raggiungere il Passo S. Osvaldo ci sono due opzioni: da Belluno per Longarone fino alla Diga del Vajont, proseguire oltre Erto sulla strada regionale 251 fino al passo, poco prima dell’Agriturismo S. Osvaldo ci sono i cartelli segnaletici sulla sinistra della strada; la seconda se si proviene da Pordenone per Barcis, Cimolais, Passo S. Osvaldo. Noi lasciamo il camper nel piccolo parcheggio a lato della strada S.R. 251, proprio da qui partono una serie di sentieri.
a Forcella Lodina,
Come premesso la nostra meta era raggiungere la cascata di Saleduogna, ma poi, vista la poca importanza di questo salto (non ci sono indicazioni in loco, mentre la tabacco 021 segna questa cascata a poca distanza dall’inizio del sentiero CAI 374/a), decidiamo di salire fino alla sorgente del rio Lodina, segnata sempre sulla cartina, ma non troviamo indicazioni nemmeno per questa! I sentieri sono invece ben segnati da tabelle in legno del parco Dolomiti Friulane. Notiamo nei prati i bellissimi Gigli di San Giovanni, nel sottobosco varie specie di orchidee e altri fiori. Un camoscio fugge tra gli alberi. Continuiamo, per non buttare via la giornata, fino alla Forcella Lodina. Così nasce per caso questa escursione di 1000 metri con discesa sotto il temporale! Il lungo e erto sentiero che porta alla forcella sale ripido per quasi 800 metri dentro un bosco meraviglioso di Faggi, Carpini, Noccioli e qualche abete, fino a 1350 metri circa di quota, quando all’improvviso il bosco svanisce e davanti a noi si apre una stupenda pala erbosa e le due cime più imponenti del Gruppo, Cima Fortezza alla nostra sinistra e il monte Lodina sulla destra.

Attraversiamo il “Pian dei Giai”, alcuni paletti indicano il sentiero che volge decisamente verso la cima del Lodina per poi tagliare la forcella nel mezzo della “Pala Carnere” dove il sentiero è più facile, ma sempre in salita. Raggiungiamo così tra inghiottitoi e morbida erba la forcella. Qui ci godiamo il panorama sul Duranno e la cima dei Cantoni. Rapida visione di un altro camoscio che sparisce alla vista in un baleno. Da questa sella sarebbero possibili altri itinerari: la salita al monte Lodina (m. 2020), la discesa in Val Compòl passando per casera Lodina e poi in val Cimoliana oppure attraverso forcella Duranno raggiungere il rifugio Maniago e scendere in Val Zemola e poi a Erto. Per gli ultimi due itinerari bisognerebbe posizionarsi con due auto.

Purtroppo ci sta per raggiungere dalla val Cellina un temporale, il tempo di ritornare al “Pian dei Giai” e giù acqua sulla testa in questo giugno piovoso del 2016… Pioggia fino al Passo, poi naturalmente il cielo si rasserena e torna il bel tempo!
Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Gardin
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Correzione testo di Paola G.
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