206 Il Ponte dell’Orco


Ponte dell'Orco
Ponte dell’Orco © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Monte Lefre, il Ponte dell’Orco

di: Salvatore e Paola Marini Gardin

Scheda Tecnica Riassuntiva

Data: 08-04-2017

Cima: Monte Lefre
Gruppo Montuoso: Valsugana Tesino Monte Lefre
Cartina: Tabacco Foglio 058 Valsugana Tesino Lagorai Cima d’asta
Segnavia: C.A.I 329 mulattiera non censito
Quota di partenza: 480 m.s.l.m
Quota raggiunta: 700 (600) m.s.l.m
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Dislivello: m. 220
Tempi di percorrenza*: 1.30 solo andata
Giro: A/R
Punti di appoggio: no
Acqua/Sorgenti: si sul percorso da Ivano Fracena
Località: Ivano Fracena (Ospedaletto)
Copertura cellulare:
Parcheggio/i:
Partecipanti: autori

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

qualche ora a disposizione nel pomeriggio dopo il lavoro e organizziamo velocemente questo magnifico e interessante percorso. Il Ponte dell’Orco è raggiungibile da Ospedaletto nei pressi del campo sportivo oppure da Ivano Fracena- (Fracena). La Valsugana riserva delle belle sorprese allontanandosi di poco dalla grande strada a scorrimento veloce e vi si trovano archi naturali, chiese ed eremi con storie e leggende antiche…

il Ponte dell’Orco

Partiamo dalla parte sud est del paese con alle spalle il castello di Ivano Fracena e ci inoltriamo sulla bella mulattiera che attraverso prati e boschi, leggermente in salita, porta al monte Lefre (direzione sud, sud-est).
Dopo circa mezz’ora a quota 629 m.s.l.m troviamo un bivio dove è segnalato il Ponte dell’Orco. Il sentiero porta verso la più selvaggia val Bronzale, i tratti in cengia sono protetti da staccionate, un po’ vissute, sempre in costa fra rocce e canaloni, poi inizia a perdere quota ( circa 100 m ) passando nei pressi di una fontanella che nasce da una sorgente a monte, guardando attentamente scorgiamo vicino anche una panca in legno che si affaccia sulla Valsugana e la sottostante frazione di Ospedaletto.

Ponte dell'Orco
Ponte dell’Orco © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Giungiamo quindi ad un piccolo spiazzo dove un cartello spiega la flora del luogo. Da qui un sentiero scende nel bosco in direzione di Ospedaletto, non è segnato ma intuiamo che è quello che sale più ripidamente e brevemente dal campo sportivo del paese. Una piccola salita nel bosco di larici e in breve e all’improvviso, mentre ci stiamo chiedendo “ma dov’è questo arco?” ci appare il Ponte dell’Orco, maestoso e imponente. Ci avviciniamo lentamente, facendo delle foto che, per la strettezza della forra e la presenza di alberi, non rendono l’idea della magnificenza di questo arco naturale. Si può salirci anche in groppa seguendo l’evidente traccia, facendo attenzione a non cascare di sotto… Alcuni dati del Ponte dell’Orco: altezza: dal suolo 50 metri: ne misura: 72,5 di lunghezza e 4,5 di larghezza (calpestabili), la luce dell’arco interno è di 60 metri e lo spessore minimo verticale dell’arcata è di 12. Una meraviglia.

Ponte dell'Orco
Ponte dell’Orco © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Ritorniamo sui nostri passi e dopo una breve visita, vicino a Ivano Fracena, alla bella e antica chiesetta di San Vendemiano (sec. XVI sede di eremiti da cui si gode un bel panorama) a questo punto vogliamo raggiungere Ospedaletto perché riteniamo ci sia l’altro accesso seppur non segnato sulla carta della Tabacco. E’ oramai sera ma individuiamo il sentiero, quello che sale diritto, che qui è ben segnato con cartelli. In zona anche un’interessante calchera e una bella minuscola chiesa, illuminata, dedicata alla Madonna della Rocchetta, che qui apparve con il fuso in mano ad un pastorello nel 1600 chiedendogli di far erigere il piccolo santuario. Forse è solo tradizione o leggenda, come quella dell’altro pastorello che pur di salvarsi dall’abisso vendette l’anima al diavolo che ordinò ad un orco di gettare in quattro e quattr’otto un ponte di roccia permettendogli di mettersi in salvo col suo gregge, ma in questo tramonto color pesca che illumina e allo stesso tempo nasconde i monti azzurrini tutto diventa poeticamente possibile.

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Gardin
Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione e integrazione testo di Paola Marini Gardin.
© Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

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