
Cala’ del Sasso 4444 gradini della Valstagna – Chiesa Sasso
di: Salvatore Stringari e Paola Gardin
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 16-04-2017
Cima: nessuna cima raggiunta
Gruppo Montuoso: Altopiano di Asiago
Cartina: Tabacco foglio 050 Altopiano dei Sette Comuni Asiago Ortigara
Sentiero numero: CAI 778-778/b
Tipologia sentiero e Difficoltà: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Quota di partenza: 200 m.s.l.m.
Quota raggiunta: 945 m.s.l.m.
Dislivello: m. 745
Tempi di percorrenza*: 2 ore comprese foto
Giro: anello
Punti di appoggio: no
Acqua/Sorgenti: no
Località: Valstagna Val Frenzela (2^ tornante)
Copertura cellulare: si parziale
Parcheggio/i: si anche camper
Partecipanti: autori
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
giornate con meteo non favorevole alle escursioni ma per fortuna alcune finestre di bel tempo ci lasciano percorrere questa bellissima via. Vi lascio un breve cenno storico di questo itinerario scelto per Pasqua (perché il Natale lo fai con i tuoi ma la Pasqua con chi vuoi). Nel 1300 gli scambi commerciali erano difficoltosi e tutta la pianura, non solo Venezia, aveva bisogno del legname che lungo il Fiume Brenta viaggiava fino a destinazione. Per Valstagna il taglio e la discesa dei tronchi a valle erano l’unica fonte di reddito e appunto nell’anno 1398, sotto la signoria di Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano, venne costruita questo esempio di alta ingegneria rendendo percorribile la valle del Sasso, che costituiva la via più breve per scendere dall’Altopiano di Asiago al Canale del Brenta. Si tratta di una lunghissima scalinata, in parte scavata nella roccia, che supera ben 750 metri di dislivello con 4444 gradini di sasso, fiancheggiati da una canaletta selciata concava per la quale venivano fatti scendere agevolmente a valle i tronchi.
la strada del Legno i 4444 gradini della Valstagna
da Belluno in direzione di Trento e poi verso Bassano con la statale della Valsugana fino al semaforo di San Nazario. Al semaforo si va a destra seguendo le indicazioni per Valstagna e Foza. Si attraversa il ponte sul Brenta e all’incrocio con la strada “Destra Brenta” proveniente da Oliero svoltare a sinistra e dopo poche centinaia di metri nell’abitato di Valstagna si trovano indicazioni in loco per la Val Frenzela e Foza. Entriamo nello stretto canyon della Val Frenzela attorniati da alte pareti rocciose. Arriviamo così al 2° tornante dove la strada, famosa per l’infinita serie di paurosi tornanti scavati nella roccia, inizia a salire decisamente e in 11 Km porta a Foza. (Ci ripromettiamo di farla in un secondo tempo.) Proprio sul tornante a destra c’è un’area di sosta dove lasciare l’auto o anche un camper (m. 200 s.l.m.). Noi sostiamo per la notte nel parcheggio ma prima facciamo una visita al grazioso paesino di Valstagna.
Il mattino seguente a piedi imbocchiamo la strada sterrata sul lato destro del torrente Frenzela (cartello con indicazioni) e dopo circa 1 Km arriviamo ad uno spiazzo con un gazebo, sulla sinistra inizia il sentiero. Lasciamo il fondovalle velocemente per l’accentuata pendenza, salendo la scalinata dei 4444 gradini che in alcuni punti si immerge nell’orrido canyon largo appena qualche metro. Arriviamo ad un primo bivio con il sentiero “Alta Via del Tabacco” a sinistra che porta a Oliero e successivamente con quello “dei Mori”, a destra, che faremo al ritorno. Noi continuiamo a salire tra strette pareti e cenge, tutto il percorso è ben segnalato e descritto da diverse tabelle che indicano località o punti di interesse.

Saliamo lungamente per tornanti, sorretti spesso da muri a secco, superiamo un altarino di sant’Antonio e alcune sculture in legno messe lungo la via. La salita sembra non finire mai quando d’improvviso sbuchiamo in un idilliaco prato in mezzo ad una radura di abeti. Raggiungiamo quindi la borgata di Sasso, frazione di Asiago, a 945 m.s.l.m. dopo circa 2:00 di cammino. Transitiamo davanti al museo della Grande Guerra di Sasso e facciamo una visita, è molto ben fornito di cimeli, poi una breve e veloce visita alla chiesa, ma oramai è ora di scendere. Iniziamo la discesa per il sentiero dei Mori che incrociamo poco fuori del paese (dalla chiesa si trovano indicazioni) che scende ripido e panoramico sulla Calà del Sasso, alcuni begli scorci sono visibili lasciando di poco il sentiero, ci raccordiamo oramai quasi a valle con la gradinata della Calà e da qui raggiungiamo il parcheggio ripercorrendo la strada del mattino.
Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Gardin
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Correzione testo di Paola G.
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