238 Monte Punta (o Ponta)


Monte Punta
Monte Ponta il Pelmo © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

al Monte Punta 1952 m.s.l.m.

di: Salvatore Stringari e Paola Gardin

Scheda Tecnica Riassuntiva

Data: 09/07/2017

Cima: Monte Punta 1952 m.s.l.m (Ponta in dialetto)
Gruppo Montuoso: Pelmo
Cartina: Tabacco Foglio 025 Dolomiti di Zoldo Cadorine e Agordine
Sentiero numero: CAI 492- 499 497
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Tempi di percorrenza*: totale 4 ore, in giornata
Quota di partenza*:
1425 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1952 s.l.m.
Dislivello: 527 m.
Giro: Anello
Punti di appoggio: no
Acqua/Sorgenti: in paese arredato da splendide fontane
Località: Brusadaz Costa
Copertura cellulare:
Parcheggio/i: sì pochi posti
Partecipanti: Paola e Sal

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

È una cima facile adatta a tutti. Situata nel centro della Val di Zoldo offre una splendida visione di tutti i gruppi dolomitici che circondano la valle: Civetta, Pelmo, Antelao i principali, poi il Sasso di Bosconero, il Monte Rite, la Moiazza, S. Sebastiano. Da Forno di Zoldo si raggiunge la località Rutorto per poi prendere la stradina che si inerpica fino a Brusadaz, con possibilità di parcheggio, poi indicazioni per Costa dove è presente un altro parcheggio.

Monte Punta

partiamo da Brusadaz, un piccolo paesino con bellissimi, tipici “Tabià” in legno dove troviamo parcheggio. Sfuggiti ai 30 gradi della città qui troviamo 12 gradi centigradi e dobbiamo vestirci! Dopo un centinaio di metri arriviamo a Costa 1425 m.s.l.m, altro bel villaggio, usciamo dal paese e prendiamo la mulattiera-sentiero CAI 492 verso Col Salera, 1623 m.s.l.m. che raggiungeremo in un’ora guadagnando solamente 200 metri. Infatti il sentiero parecchie volte perde quota, in compenso dopo aver incontrato un piccolo rivo e un capitello giungiamo al bel prato del Mas de Sabe, una costruzione tipica molto antica posto in posizione panoramica. Proseguiamo nel bosco incontrando ai lati del sentiero cumuli di grandine che poi ritroveremo per tutto il percorso, chicchi grossi come palline! Attraversiamo diversi valloni fino ad una spalla, incontriamo il sentiero che sale da Iran e iniziamo ora la vera salita fino appunto al Col de Salera (1623 m.s.l.m.). Da qui imbocchiamo la mulattiera che proviene da Forno di Zoldo, a volte in buono stato altre scomparsa sotto piccole frane ma sempre facile e sicura. Alcuni cartelli segnalano la presenza di opere militari e della trincea che segue quasi tutto il perimetro del monte. Siamo fuori dal bosco e dopo diversi piccoli tornanti raggiungiamo il Monte Ponta o Punta a m. 1952 in circa due ore.

Monte Ponta
la Cima Monte Ponta con il Pelmo © Copyright By Salvatore Stringari| La Traccia, Escursioni e Viaggi

Dalla cima la splendida visione sulle cime ci lascia senza fiato, il Pelmo con la sua mole cattura immediatamente i nostro sguardo che poi spazia su Antelao e Sorapis, dagli Sfornioi al Bosconero, Mezzodì, Pramper, San Sebastiano, Tamer, Moiazza e Civetta… e più lontano ancora. Ci piacerebbe fermarci, siamo proprio su una “punta” e sotto di noi riconosciamo alcuni paesi del fondovalle, Zoppè di Cadore, Fornesighe, poi i rifugi Coldai e Venezia…ma temiamo che il bel tempo possa rapidamente cambiare e non vorremmo ricevere legnate di grandine sulla testa! Scendiamo lungo la cresta, il percorso è ben segnalato, più ripido del sentiero di salita, seguendo le indicazioni per Costa torniamo al punto di partenza con un bel giro ad anello. E’ ancora molto presto, il tempo nonostante le previsioni piovose si mantiene bello e così in auto da Brusadaz saliamo all’agglomerato di Coi, posto su un’altura, che ci invita a ristorarci alla sua fontana. Anche qui bei fienili in legno e vista stupenda del Pelmo. Mangiamo un panino all’ombra della chiesa, coccoliamo un gatto affettuoso e dopo un’ultima occhiata ai monti ritorniamo alla statale della Val Zoldana e a casa.

nota …dice la guida dei monti d’Italia, del Pelmo e Dolomiti di Zoldo secondo Giovanni Angelini e Pietro Sommavilla: <omissis>… nelle Carte IGM foglio di <Forno di Zoldo> è segnato <M. Punta> ma nel linguaggio comune dialettale si dice soltanto Ponta (su ‘n Ponta) o Spiz de Ponta quasi ad accentuare l’aspetto appuntito della cima… <omissis>

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Gardin
Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione testo di Paola Gardin.
© Copyright By Salvatore Stringari| La Traccia, Escursioni e Viaggi

non fate i timidi...lasciate un commento!

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.