
Orrido di Ponte Alto
di: Salvatore Stringari e Paola Gardin
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 23-09-2017
Città: Trento
Provincia: Autonoma di Trento
Regione: Trentino A.A.
Tipologia Sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico Tematico: E’ un itinerario a tema specifico prevalente (naturalistico, glaciologico, geologico, storico, religioso) di chiaro scopo didattico formativo. Usualmente attrezzato con apposita tabellatura e punti predisposti per l’osservazione è comunemente adatto anche all’escursionista inesperto e si sviluppa in aree limitate e ben funzionali, molti all’interno di parchi o riserve (generalmente è breve e privo di difficoltà tecniche T oppure E)
Tempo di percorrenza*: 50 Minuti
Giro: A/R
Punti di appoggio: in loco
Acqua, sorgenti: no
Costo della visita: solo su prenotazione 5 € con la guida
Partecipanti: con la guida
Difficoltà: Facile
L’escursione in dettaglio:
Orrido di Ponte Alto
La visita guidata dura circa 50 minuti, noi ci siamo andati il 23-9-2017 e la consigliamo a tutti. Il costo è di 5 euro (cifra esagerata secondo Salvatore, equa per Paola). Il percorso è in sicurezza e permette di vedere la forra nel suo punto più spettacolare.
La guida dà molte spiegazioni, geologiche e storiche e illustra come è stato ideato il progetto di difesa della città dalle inondazioni. Visita interessante, oltre a percorrere la gola si può raggiungere il retro della cascata attraverso una scala a chiocciola scavata nella roccia.
La Storia:
La nostra visita alla forra del torrente Fersina, che attraversa a sud la città di Trento per confluire nell’Adige, è stata un’esperienza bellissima, non abbiamo molto da aggiungere a ciò che spiega il sito: EcoArgentario.
Un breve estratto:
Questo orrido, vicinissimo alla città di Trento, è stato riaperto da poco al pubblico dopo una chiusura di vent’anni e lavori di messa in sicurezza durati 5 anni. Le prime opere di ingegneria idraulica risalgono al 1537 con una “serra” o briglia per controllare le esondazioni alta 20 metri. L’ultima ricostruzione è quella del 1850 ad opera dell’Impero austro ungarico con una struttura alta 43 metri e spessa 6 metri e una “contro serra”. Il torrente Fersina è stato interessato fin da tempi antichi da imponenti opere idrauliche per regimarne il corso e per sfruttare la potenza delle sue acque. Nel 1537 il Principe Vescovo di Trento Bernardo Clesio fece costruire una prima serra, un’imponente briglia che aveva lo scopo di trattenere verso monte i detriti trasportati dal Fersina durante le piene, evitando che arrivassero fino alla città dove potevano creare intasamenti al flusso e cospicui danni. La serra originale era di legno, alta circa 20 metri. Tra la prima costruzione e il 1850 la serra venne più volte demolita dalla furia delle acque e sempre ricostruita o riparata. L’aspetto attuale è dato dalla ricostruzione realizzata dall’Amministrazione dell’Impero austroungarico nell’ambito di un piano anti-alluvioni che interessò i principali affluenti dell’Adige. La nuova serra è costruita con grossi conci squadrati in pietra, ha uno spessore di 6 metri alla base e 3 metri alla sommità ed è alta 40 metri.

L’enorme struttura è in realtà interrata per circa i 2/3 della sua altezza totale nei sedimenti alluvionali che nel frattempo si sono accumulati per lo sbarramento della Serra Madruzza, costruita in quegli anni circa 80 m a valle di Ponte Alto. Quest’ultima supera i 40 m di altezza e è costruita con giganteschi blocchi squadrati di pietra locale. Attraverso una scaletta a chiocciola scavata nella roccia del versante destro, si può accedere ad un “balcone” sotto il piano di deflusso del torrente, trovandosi come all’interno di una cascata.
Info e prenotazioni dal lunedì al venerdì (la prenotazione è obbligatoria solo per i gruppi): A.P.T. Trento Monte Bondone Valle dei Laghi Tel: 0461216000-
Gli orari di visita del sabato e della domenica dalle 10:00 alle 18:00. Fonte: ecoargentario
Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Gardin
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Correzione testo di Paola G.
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