
al Rifugio Pussa
di: Salvatore Stringari e Paola Gardin
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 30-10-2017
Cima: nessuna
Gruppo Montuoso: Dolomiti Friulane
Cartina: Tabacco Foglio 021 Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave
Segnavia: non censito
Tipologia sentiero e difficoltà*: strada da fare in M.T.B (bicicletta) o a piedi
Quota partenza: 577 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 940 m.s.l.m
Dislivello: 363 m. in 14 km
Tempi di percorrenza*: 2.30
Giro: A/R
Punti di appoggio: Malga Settefontane e Rifugio Pussa
Acqua, sorgenti: sorgente solfurea al rifugio Pussa
Località: Claut, Val settimana, Putha (puzza)
Copertura cellulare: a Claut: si dentro la valle: no
Parcheggio/i: si
Partecipanti: Paola e Salvatore
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
lo scorso settembre avevamo tentato di percorrere la Val Settimana con la bici, ma eravamo partiti la sera tardi e a tre quarti del percorso l’oscurità e le premesse di cattivo tempo ci avevano fatto rinunciare. Avevamo lasciato quindi un “paletto” e siamo andati a riprenderlo.
e ritorniamo in Val Settimana
dalla tranquilla area sosta di Claut (siamo gli unici camperisti) ci portiamo in Val Settimana inforcando le nostre bici. Vogliamo raggiungere il Rifugio Pussa (o Putha in clautano) posto in fondo alla valle che è percorsa e scavata nei millenni dal torrente Settimana. La lunga strada, prevalentemente asfaltata e in parte sterrata ci conduce sempre più addentro alla selvaggia, franosa, superba valle, con continui saliscendi, ma ci pesano di più le salite, anche se non troppo ripide (insomma è falsamente in piano). Quasi all’inizio del percorso spicca il curioso “Tree Village” un camping con le casette sugli alberi, ma vediamo anche parecchie case e casere, sia abbandonate che in uso, cascate, frane, ghiaioni, il tutto sormontato da sconosciute e bellissime cime. Ogni tanto un ponte gettato sul tumultuoso torrente, che per un bel tratto però scompare sotto le ghiaie, ci permette di passare dall’una all’altra sponda. Tutti i ponti e le località con casere sono segnalate da cartelli con relativi toponimi. Particolare il “Ponte del Gobbo” posto vicino ad una casa abbandonata con lo stesso nome e ad un piccola croce in ferro che lo ricorda.

A circa 8 km dall’inizio facciamo una breve sosta nei pressi di Malga Sette Fontane, chiusa ma provvista di bivacco, dove avevamo fatto dietro-front la volta scorsa. Ci domandiamo il perché di questo nome, non vediamo fontane ma solo un bel ruscello che si getta nel Settimana, ma forse il paesaggio è cambiato nel tempo. Accanto al torrente, una “calchera” ben conservata ci rammenta ancora una volta il duro lavoro dei tempi passati. Finalmente, dopo l’ennesima curva, arriviamo dopo circa 14 km (non per niente la valle è lunga…una Settimana) alla singolare costruzione triangolare del Rifugio Pussa anche questo col solo bivacco usufruibile. Poco prima del Rifugio abbiamo notato una bella forra e quindi andiamo in avanscoperta: un cartello indica “Sorgente Solforosa” e in effetti l’acqua odora di uova marce e così ci spieghiamo il nome Pussa! Breve sosta panino, oggi fa abbastanza freddo dato che il sole qui a mezzogiorno non è ancora sorto e mai si farà vedere. Torniamo indietro, ogni tanto non possiamo fare a meno di fermarci attirati dalla vista di cascatelle o di sentieri e allontanandoci di poco dalla strada scopriamo la possibilità di nuovi itinerari prossimi venturi, suggeriti dai numerosi cartelli segnaletici.
Ma questo farà parte del futuro…buona montagna
Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Gardin
Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione testo di Paola G.
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