
Lago di Chiemsee
di: Salvatore Stringari
Il viaggio in dettaglio:
Eccomi con un racconto nuovo ma un viaggio fatto qualche mese fa. Il 29 settembre alle 7 del mattino parto in auto da Trento con tre amiche, prendiamo l’autostrada A 22 raggiungiamo Bolzano e poi il confine a Innsbruck, attraversiamo l’Austria e entriamo in Germania alla volta del Lago Chiemsee, in Baviera. Giungiamo a Priem e lasciata l’auto in parcheggio raggiungiamo la stazione, qui è possibile fare il biglietto per il treno e il battello. Saliamo sul trenino a vapore con le panche in legno che dal 1887 collega il piccolo centro con le sponde del lago.
L’isola Herreninsel,
Data: 29 settembre 2018
Sul molo ci aspetta il battello che ci porterà sulla più grande delle tre isole, la Herreninsel, o l’isola degli uomini. All’arrivo ci rechiamo alla biglietteria per prenotare la visita al palazzo. L’isola è attraversata da sentieri naturali ma la vera attrazione è appunto il palazzo Herrenchiemsee che pur essendo stato completato solo per metà, è l’ultima e più sfarzosa reggia fatta costruire dal re Ludwig II, oggi ospita il museo a lui dedicato. Attraversiamo il parco e i giardini reali molto belli e grandiosi, con la grande fontana al centro e ai lati altre due e sullo sfondo il palazzo reale che si mostra in tutta la sua bellezza. Dobbiamo attendere il nostro turno per la visita guidata, solo in tedesco o inglese, a noi, italiani, viene consegnato un foglio A/4 con brevi spiegazioni delle sale che andremo a visitare.

Siamo saliti per la scalinata sud che ci immette nell’appartamento dedicato a Versailles, sul cui modello è stato ispirato questo palazzo. Passiamo per la Sala della Guardia, le due Anticamere e arriviamo alla Camera da letto di rappresentanza, rivestita interamente di rosso e oro, un richiamo al Re Sole. Dopo la Sala del Consiglio percorriamo la magnifica Galleria degli Specchi che ci ha particolarmente affascinato e stupito con le sue 23 finestre lungo tutta la facciata che dà verso il giardino a cui corrispondono, di fronte, altrettanti specchi. Candelabri, lampadari, dipinti completano la magnificenza della lunga sala, ma tutti gli ambienti visitati sono sontuosi, riccamente decorati e arredati. Poi ci dirigiamo verso l’appartamento privato di Re Ludwing anche se questi lo occupò solo per pochissimi giorni. La stanza è blu, con un gran letto lungo quasi due metri e mezzo, il sovrano era molto alto di statura. Poi accediamo allo studio, in stile roccocò e non più barocco, alla Sala da Pranzo con uno spettacolare lampadario in porcellana e il particolare tavolo che veniva sollevato con un meccanismo da una stanza sottostante e appariva nella sala completamente apparecchiato. Arriviamo a una scalinata, rimasta incompleta come del resto 50 delle 70 stanze progettate, infatti la costruzione di questo palazzo fu molto dispendiosa, costò più degli altri due castelli precedenti messi insieme e il re dovette rinunciare a terminare i lavori. Poi visitiamo la sala del monta carico, il meccanismo che alzava e calava il “tavolo magico” e richiudeva il pavimento della sala da pranzo soprastante, infine la stanza da bagno con una vasca in marmo che conteneva 60.000 litri di acqua (l’indispensabile per un bagnetto regale…) e lo spogliatoio, collegato tramite una scaletta a chiocciola alla camera da letto blu. Re Ludwing, dopo aver speso una somma enorme per realizzare quest’opera, iniziata nel 1878 e interrotta nel 1885 morì in circostanze ancora non chiarite, annegato nel lago di Starberg nel giugno del 1886. Dopo la scorpacciata di bellezza barocca ci fermiamo a mangiare nel ristoro. Poi ci rechiamo a visitare l’ex convento agostiniano dove ammiriamo alcune splendide sale, il museo e la pinacoteca. Nelle stanze è ospitata anche una mostra fotografica sulla Prima Guerra Mondiale, purtroppo le descrizioni sono scritte solo in tedesco, alla faccia dei turisti di altre nazionalità europee…

l’isola Fraueninsel,
La tappa successiva è l’isola Fraueninsel, o isola delle donne, qui si trova il monastero benedettino dell’VIII secolo, tutt’ora convento di suore, con il suo campanile gotico.
L’isoletta è molto diversa dalla precedente, è abitata, il villaggio è molto pittoresco, immerso nel verde dei prati e degli alberi e circondato dalle acque del lago, un luogo tranquillo e affascinante nonostante la grande presenza turistica. dopo aver girato tutta l’isoletta terminiamo il nostro tour facendo rientro con il battello. Da qui facciamo il rientro a Prien in battello che solca il lago nell’ora del tramonto: i raggi radenti del sole rendono la traversata ancora più suggestiva. E’ stata una giornata piena e bellissima, è valsa la pena di affrontare il viaggio per visitare queste isolette e i loro tesori d’arte e bellezze naturali.
concludo con una nota personale, qui mi sono sentito poco europeo, come ho più volte puntualizzato, l’uso della sola lingua tedesca per le visite guidate e i pannelli esplicativi, eppure questo luogo è visitato da spagnoli Cinesi Giapponesi tanto per citarne alcuni e altre nazionalità di tutto il mondo.
Anche i lettori elettronici del biglietto con il codice a barre specificava “italienisch” in tedesco… Siamo in Europa, ma quale Europa?
Autore/i: Salvatore Stringari
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione integrazione testo di Paola Marini Gardin.
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