430 Il castello del Catajo


Villa del Cataio
Villa del Cataio © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Il castello del Catajo

di: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin

Scheda Tecnica Riassuntiva 

Data: 18-04-2019

Città: Battaglia Terme
Priovincia: Padova
Regione: Veneto
Tipologia: viaggio tra i castelli e le ville
Punti di appoggio: Camper
Località: Battaglia Terme (PD)
Copertura cellulare:
Aree di Sosta o Parcheggio/: sì, su prato solo sosta per visite segnalato.
Partecipanti: autori

Il Viaggio in dettaglio:

Il castello del Catajo

e ci spostiamo di villa in villa…nel pomeriggio da Strà andiamo verso i Colli Euganei alla scoperta del Castello del Catajo, un imponente insieme di edifici in cui sono uniti caratteri di castello medioevale e di villa rinascimentale, attorniato da magnifici giardini con tanto di peschiera. E’ considerato la reggia dei Colli Euganei e fu costruito a partire dal XVI secolo (anno 1570) da Pio Enea I degli Obizzi (che pare diede il nome al cannone d’assedio, l’obice) presso Battaglia Terme, in provincia di Padova. La parte più antica è detta Castel Vecchio e fu in seguito ampliata a più riprese dai discendenti che resero la dimora più sontuosa (ospitò anche la corte imperiale austriaca). Con i nuovi palazzi arrivò ad avere la bellezza di 350 stanze.

Entriamo dal portale d’ingresso, la visita al castello è affidata a competenti giovani ciceroni, possiamo fotografare l’esterno ma all’interno non è possibile scattare foto. A sinistra vediamo il Cortile dei Giganti, che visiteremo dopo. Di fronte all’ingresso ecco la Fontana dell’Elefante con Bacco che cavalca l’animale, saliamo le scale costruite con cordoli adatti alla salita a cavallo e ci troviamo al piano nobile e alla terrazza con una bella vista sui dintorni e sui Colli Euganei. La nostra guida ci conduce nel primo salone, tutto affrescato, sopra il camino è raffigurato l’albero genealogico degli Obizzi, partiti soldati di ventura e diventati nobili e potenti. In questa e nelle altre sale è dipinta la storia della famiglia, le battaglie vittoriose, le gesta in terra e in mare, i matrimoni prestigiosi. La ragazza che ci accompagna è molto simpatica e preparata e ci illustra storia e leggende del Castello cui non manca il fantasma. Qui nel novembre del 1654 fu brutalmente assassinata Lucrezia degli Obizzi, il cui spirito pare si aggiri ancora nelle sale. Dopo aver visitato gli interni e un altro grandissimo terrazzo scendiamo le scale poste nel nucleo più antico del castello, i gradini sono scavati nella roccia del colle. Arriviamo di nuovo nel Cortile dei Giganti, le mura che lo cingono erano affrescate, ora si vedono solo dei labili disegni.

Villa del Cataio
Villa del Cataio © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Questo grande spazio era dedicato agli spettacoli e allo svago, poteva essere completamente allagato per giocose battaglie navali. Usciamo dal portale e ci ritroviamo nei giardini, la visita al parco è libera, passeggiando per i viali vediamo due magnolie secolari e una sequoia, esemplari tra i più antichi d’Europa, roseti e fioriture varie salvati recentemente dopo anni di incuria. Il parco è vastissimo e pieno di alberi, siepi, fontane e sculture, la cosa più bella è però è la grande peschiera del 1500, anticamente usata per l’addestramento dei soldati per le battaglie navali, ora riflette la bianca immagine del Castello circondato dal verde dei boschetti. Ci avviamo a lato del laghetto lungo un viale fiancheggiato da magnolie da un lato e alberi di tasso dall’altro, ci chiediamo se sia un caso o se vogliano alludere alla vita e alla morte. Non tutto il complesso del Catajo è visitabile, molti sono i piani, gli edifici e le zone ancora da ristrutturare, il Castello ha subito nei secoli varie vicissitudini: estinta la famiglia degli Obizzi passò agli Arciduchi di Modena che fecero costruire l’ala detta Castel Nuovo, poi passò agli Asburgo che purtroppo asportarono tutte le ricche collezioni di quadri, armi, strumenti e raccolte archeologiche. Dopo il 1918 fu assegnato allo Stato Italiano come riparazione dei danni di guerra e messo all’asta, i nuovi proprietari lo trasformarono in un’azienda agricola.
Nuovamente messo all’asta è stato acquistato nel 2016 da un privato che finalmente ha iniziato i lavori di ristrutturazione degli immobili e del grandissimo parco. Una volta lasciato il Castello ritorniamo al nostro camper e cerchiamo un’area sosta attrezzata, la più vicina è a Battaglia Terme è lì che faremo la nostra prossima visita.

Note: il nome Catajo non fa riferimento al Catai, la favolosa Cina di Marco Polo, ma significa Ca’ del Tajo “Tenuta del Taglio” cioè luogo tagliato in due dallo scavo del Canale Battaglia che porta da Padova le acque del Bacchiglione. – il nuovo proprietario del Castello è Sergio Cervellin cui dobbiamo essere grati, oltre che per aver restaurato e aperto al pubblico il maniero, anche per l’invenzione del moccio Vileda. Per scoprire di più sul Catajo visita il sito:  Castello del Catajo 

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
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Correzione testo di Paola G.
© Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

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