440 Lago del Trasimeno Isola Polvese


Isola Polvese
Isola Polvese © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Parco Regionale del Lago Trasimeno e Isola Polvese

di: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin

Scheda Tecnica Riassuntiva

Data: 21/22-05-2019

Città: San Feliciano
Provincia: Perugia
Regione: Umbria
Tipologia: Viaggio in Camper
Punti di appoggio: Camper
Località: San Feliciano – Isola Polvese
Copertura cellulare:
Aree di Sosta o Parcheggio/: sì solo parcheggio e scarico (a maggio)
Partecipanti: Autori

In  Viaggio:

il 21-05 lasciamo Castiglione e col nostro camper ci spostiamo di pochi chilometri verso sud-est, compiendo metà giro del Lago Trasimeno. Arriviamo a San Feliciano, un piccolo paese di pescatori, e come il solito facciamo un giro esplorativo. Dal parcheggio, vicino al porticciolo, prendiamo per il lungo lago da cui vediamo l’Isola Polvese, la nostra meta di domani. Passeggiamo tra i vicoli del borgo, alcune reti da pesca, circolari (detti “giacchi”) sono stese ad asciugare, ogni casa ha fuori dall’uscio tanti vasi con bellissimi fiori. Il centro storico è proprio piccolo ma grazioso con le case fatte di mattoncini, i vicoletti e le scalette che portano alla sommità dove sorge la chiesa dedicata a San Feliciano. E sul sagrato tanti gatti coccoloni ci accolgono, sembrano aspettare qualcuno che evidentemente porta loro il cibo ogni sera. Questo è un paese che deve amare i gatti, oppure sono i felini, che vedremo aggirarsi ovunque, che amano il paese dei pescatori…

Isola Polvese

La mattina del 22-05 prendiamo il traghetto per l’Isola Polvese, la più estesa delle tre isolette del Trasimeno. Sull’imbarcazione salgono tre chiassose scolaresche in gita scolastica, accompagnate da maestre che oramai devono aver fatto il callo alla confusione. Il viaggio è breve e attracchiamo al molo, nei secoli passati l’isola era abitata, ora è un’oasi naturale e la sede del Parco Scientifico Didattico. Purtroppo non possiamo avere una visita guidata, le guide sono tutte occupate con i bambini in gita. Ma è bello girare anche da soli passeggiando tra i canneti, gli ulivi secolari, le fioriture di maggio.

Isola Polvese
Isola Polvese © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Andiamo a vedere la Rocca, le rovine della fortezza medioevale dove si riparavano gli abitanti in caso di assedio, è posta su un rilievo che degrada verso il lago e ha alle spalle le colline fitte di ulivi. Sono rimaste le mura esterne con le torri, collegate da un camminamento. A fianco, quasi nascosta c’è la chiesetta di San Giuliano che purtroppo è chiusa, non ne possiamo vedere gli affreschi. Seguiamo i sentieri in lungo e in largo per tutti i settanta ettari di estensione dell’isola, arriviamo alla sommità ( circa 313 metri, questa è anche l’isola più alta delle tre) e ai ruderi della Chiesa di San Secondo, risalente all’anno Mille.

Isola Polvese
Isola Polvese © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Accanto al complesso del Monastero degli Olivetani, restaurato e consolidato che ospita un centro di ricerca ambientale. Nei secoli passati c’erano numerosi edifici religiosi, l’isola Polvese, anticamente abitata da etruschi e romani, ha sempre assicurato tranquillità e protezione agli isolani. Tutt’attorno vediamo l’uliveto secolare che un tempo dava reddito alle varie abbazie. Però non dobbiamo rimpiangere il passato, la ricchezza dell’isola, sottomessa alla potente città di Perugia, era ottenuta sfruttando il lavoro dei poveri contadini, che per legge non potevano né fare un lavoro diverso da quello dei loro avi, né abbandonare l’isola. Tra i vecchi alberi l’erba è altissima e le edere ricoprono molti ulivi, però nella parte alta dell’uliveto qualcuno sta ripulendo e falciando. Ancora oggi da queste antichissime piante si ricava un olio extravergine molto ricercato. Passiamo vicino al lecceto di San Leonardo e poi proseguiamo fino alla fattoria-ostello Il Poggio, un’antica proprietà del conte Citterio, restaurata con criteri ecocompatibili. Scendendo verso il porticciolo passiamo a vedere il giardino delle piante acquatiche, ricavato in una vecchia cava di arenaria, nel mezzo di un prato con alberi di ulivo. Sarà per la cattiva stagione, tutto è un po’ trascurato, forse più avanti giardino e uliveti avranno un aspetto migliore.

Nel pomeriggio riprendiamo il traghetto, torniamo a san Feliciano e, visto che il tempo è migliorato, completiamo il giro del lago e poi facciamo ritorno a Gubbio. L’area sosta camper di San Feliciano è un parcheggio, vicino alla darsena di San Feliciano, dotato del solo scarico per le acque grigie, niente carico acqua né corrente anche se sono presenti le apposite colonnine. Fortunatamente noi abbiamo sostato gratuitamente, forse solo in stagione è richiesta la tariffa esposta sui cartelli e sono offerti più servizi.

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione testo di Paola Marini Gardin.
© Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

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