
Casera Galvana
di: Salvatore Stringari e Paola Gardin
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 15-06-2019
Cima: nessuna
Gruppo Montuoso: Dolomiti Friulane e D’Oltre Piave
Cartina: Tabacco foglio 021 Dolomiti Friulane e D’Oltre Piave
Segnavia: 374 CAI e 908 CAI
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Quota partenza: 1170 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1613 m.s.l.m
Dislivello: m. 443
Tempi di percorrenza*: in giornata
Giro: Andata / Ritorno
Punti di appoggio: Casera Mela e ricovero Casera Galvana
Acqua, sorgenti: sì sul percorso
Località: Erto
Copertura cellulare: parziale
Parcheggio/i: sì a Casera Mela
Partecipanti: Vito, Ivo, Stella, Silvano, Waltraud, Paola e Salvatore
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento
L’escursione in dettaglio:
ritorniamo sulle Dolomiti d’Oltre Piave con i nostri amici per fare una bella escursione, facile anche se quasi tutta in salita. Da Longarone saliamo verso Erto e da qui prendiamo la stretta stradina che risale la Val Zemola. Parcheggiamo in uno spiazzo poco distante da Casera Mela.
dalla Val Zemola
partiamo da Casera Mela e seguiamo il sentiero 374 CAI che porta al rifugio Maniago fino a Casera Ferrera dove lo lasciamo e prendiamo il sentiero 908 CAI per Casera Galvana. Questa prima parte del percorso si inoltra nella Val Zemola perdendo leggermente quota, il sentiero è agibile nonostante ci siano alcuni tronchi schiantati da aggirare. Guadiamo il torrente “Gè Col de Ter” che qui si innesta nel torrente Zemola e raggiungiamo per ghiaie la sponda opposta. Il sentiero ora si inerpica ripido sulle pendici del Col De Zevita e non molla mai, iniziamo a superare qualche altro schianto e più in alto troviamo due boscaioli che stanno liberando il sentiero dai rami e dalle piante abbattute dalla tempesta del 29 ottobre 2018, a loro va la nostra riconoscenza per il faticoso lavoro. Passiamo un altro piccolo torrente quasi in secca e continuiamo a salire fino a trovare l’indicazione per la nostra meta. Raggiungiamo Casera Galvana, per fortuna intatta e senza danni, mentre tutt’intorno ci sono molti abeti divelti o spezzati.

È ancora presto e prima di fare una sosta da qui raggiungiamo la Forcella Val De Forscia, in meno di un quarto d’ora superiamo l’ultimo dislivello e ci affacciamo verso il Passo di Sant’Antonio. Ci fermiamo pochi minuti, il tempo di guardare verso le catene di montagne che si susseguono davanti a noi, la sella è spazzata dal vento e rinunciamo a salire sulla cima del monte Porgeit, distante un’altra decina di minuti. Ritorniamo alla Casera per la nostra frugale pausa-pranzo al sacco e accendiamo anche il fuoco che ci dà veramente conforto, il vento non cessa di soffiare e le nuvole si addensano nella valle.
Cascata del Pissandol
Decidiamo di tornare, pare che il tempo si metta al brutto, salutiamo i nostri amici boscaioli che ci hanno raggiunto e che da qui proseguono per il sentiero verso il Rifugio Maniago per un sopralluogo. Facciamo il rientro a ritroso sullo stesso itinerario di salita, raggiunto il punto più basso, le ghiaie del torrente, la minaccia del temporale è passata.
Con una deviazione di 10 minuti possiamo così arrivare alla fantastica e fresca cascata del Pissandol, che si getta dall’alto in un bell’anfiteatro di rocce.

Ritorniamo al guado e prima di salutarci ci fermiamo a Casera Mela per il solito giro di birre. Purtroppo i frigoriferi hanno avuto qualche problema e la bevanda è tiepida… ve la sconsigliamo a meno che non vi piacciano le birre calde… Per il resto qui si mangia bene e il posto merita una sosta.
Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
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Correzione testo di Paola G.
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