491 Monte Serva Busa dei Vedei


Serva Croda de i For
Serva Croda de i For © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Monte Serva Busa dei Vedei

di: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin 

Scheda Tecnica Riassuntiva 

Data: 06-10-2019 

Cima: nessuna 
Gruppo Montuoso: Schiara, Dolomiti Bellunesi 
Cartina: Tabacco foglio 024 Prealpi e Dolomiti Bellunesi 
Segnavia: CAI 517 e sentieri non censiti 
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Alpinistico: (E.E.) – o sentiero Escursionistico per Esperti (E.E) Sentiero che si sviluppa in zone impervie e con passaggi che richiedono all’escursionista una buona conoscenza della montagna, tecnica di base e un equipaggiamento adeguato. Corrisponde generalmente a un itinerario di traversata nella montagna medio alta e può presentare dei tratti attrezzati. 
Quota partenza: 1035 m.s.l.m. 
Quota da raggiunta: 1600 m.s.l.m 
Dislivello: 565 m. 
Tempi di percorrenza*: in giornata 
Giro: A/R 
Punti di appoggio: Rifugio Col di Roanza (chiuso il martedì) 
Acqua, sorgenti: no 
Località: Col di Roanza, Belluno 
Copertura cellulare: sì 
Parcheggio/i: sì pochi posti, al Cargador o lungo la stradina 
Partecipanti: gli autori 

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

il 12 febbraio scorso, con un gruppo di amici, avevamo iniziato questa escursione senza però arrivare alla meta. Noi due avevamo lasciato un “paletto virtuale” che oggi riprenderemo per tentare di portare a termine questo percorso poco frequentato. Per l’avvicinamento da Belluno al punto di partenza del Cargador vi rimandiamo alla descrizione n. 405 del nostro blog intitolata “Monte Serva e Croda dei Fior”.

alla Busa dei Vedei

lasciamo l’auto al Cargador, metri 1035 s.l.m., prendiamo la mulattiera in salita e la seguiamo tutta, trascurando, dopo un centinaio di metri, sia il sentiero 517 sulla sinistra che sale alla vetta del Monte Serva, sia la stradina a destra che scende verso il Pian di Staòl. La forestale termina in un pianoro, a 1177 m.s.l.m. da cui si ha una bella vista sulla Valle del Piave e sulla città di Belluno. Da qui prendiamo la traccia che sale ripida a zig zag il costone del monte, la “Croda del Sal”. Non c’è la neve come nel febbraio scorso, solo erba secca tra cui spiccano i funghi cappelloni, che finiscono nel nostro zaino. Terminata la salita, continuiamo in traversata sempre verso est, seguendo i radi bolli rosso-sbiadito posti sui sassi, lungo il solco del sentiero che corre in quota sotto le “Crode dei Fior” o “dei Fòr” (abbiamo trovato entrambi gli appellativi).

Serva Croda de i For
Serva Croda de i For © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Gli alberi sono radi, qualche abete solitario e, in un unico punto, su un pianoro accanto a dei ruderi, un abete e una betulla vicini. I pendii erbosi che scendono ripidi a valle sembrano meno vertiginosi ora che non sono innevati, il panorama alla nostra destra però è sempre stupendo, spazia fino ai Monti dell’Alpago e al Lago di Santa Croce. Dopo un lungo percorso tra pascoli e vallette, a volte cosparsi di massi e lastre di roccia, la traccia sale verso una piccola sella erbosa, poi scende in una conca sassosa con alcuni alberi di larice. Sulla destra, addossato alla roccia, c’è un ricovero precario, un tettuccio con qualche lamiera malmessa, 1470 m.s.l.m. Siamo arrivati a questa famosa “Busa dei Vedei”, in linea d’aria siamo sopra il paese di Ponte nelle Alpi, vediamo in basso la caratteristica “esse” rovesciata, cioè la doppia curva formata dal Piave per dirigersi verso Belluno. Proseguiamo, lasciamo a sinistra una labile traccia che dovrebbe portare alle malghe del Serva, usiamo il condizionale perché questi posti sono solitari e selvaggi, i sentieri non sono censiti e non si trovano sulla cartina. Passiamo tra alcuni grandi massi e per un ghiaione, aguzzando la vista per scorgere i radi bolli rossi, verso un altro avvallamento. Purtroppo vediamo avanzare la nebbia, sale a coprire il Col d’Anties, poco sotto di noi, a banchi prima radi, poi sempre più compatti. Siamo incerti sul da farsi, da qui il sentiero prosegue verso le rocce.

Croda de i For
Serva Croda de i For © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Saliamo, arrivando al sommo di un costone, una traccia sale decisa per un canalino in direzione nord, l’altra continua verso est scavalcando il costone, non riusciamo però a vedere se è quella che poi scende a Pian di Staol e riporta, volgendosi a ovest, verso il Cargador. Prendiamo la traccia in salita e incominciamo a arrampicare tra le roccette, ma il tempo, già nuvoloso, peggiora e presto un banco di nebbia fitto copre tutto. Altro paletto ci torneremo. Torniamo sui nostri passi, ci fermiamo al riparo delle rocce, vicino al ricovero in lamiera, per il nostro pranzo al sacco, poi riprendiamo il cammino verso il Cargador, consolandoci con un raccolto di cappelloni cui si aggiungono i finferli, trovati più in basso, nel bosco.

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin 
Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione testo di Paola G.
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