
Valle delle Sfingi
di: Salvatore Stringari e Paola Gardin
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: dal 22 al 24-11-2019
Cima: nessuna
Gruppo Montuoso: Monti Lessini
Cartina: Tabacco Foglio 059 Monti Lessini Lessinia
Segnavia: CAI 251, 253 poi tracce
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Quota partenza: 1204 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1239 m.s.l.m
Dislivello: m. 35
Tempi di percorrenza*: 1 ora circa
Difficoltà*: Facile Escursione
Giro: Anello
Punti di appoggio: Camper
Acqua, sorgenti: non rilevate
Località: Bolca, Camposilvano Veronese, Molina,
Copertura cellulare: sì
Parcheggio/i: sì (Area camper, Campeggio e Agriturismi a Camposilvano, in stagione)
Tappe del percorso: Belluno, Bolca (VR), Camposilvano (VR), Molina (VR)
Partecipanti: Autori
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
Il viaggio in dettaglio:
Valle delle Sfingi
partiamo da Belluno col nostro camper nella tarda mattinata di venerdì 22 novembre, questa volta avremo un piovoso “fine settimana lungo” a disposizione per il nostro viaggio in Lessinia. Scendiamo lungo la valle del Piave, passiamo Quero e Valdobbiadene e ci troviamo in pianura, inganniamo il tempo inventando come si chiamino gli abitanti dei paesi dai nomi più curiosi indicati dai cartelli stradali: Bigolino, Ponteggio, Covolo, Croce del Gallo, Vallà, Vancimuglio… Passata Vicenza ci dirigiamo verso Arzignano e Chiampo avvicinandoci nuovamente ai monti, arrivati a Vestenanova, puntiamo alla nostra prima meta, Bolca, dove vogliamo visitare il Museo dei Fossili. Scendiamo sotto la pioggia battente, purtroppo il Museo è chiuso, anche se dall’orario appeso fuori dalla porta e dal sito che avevamo visionato in partenza, dovrebbe essere aperto dal venerdì alla domenica. Poco male, andiamo alla seconda base, il paesino di Camposilvano, sperando di essere più fortunati. Parcheggiamo nello spiazzo davanti al Museo Geo-paleontologico, siamo soli e c’è un bel silenzio, qui ceniamo e dopo cena solita partita a carte (vince Sal 6 a 2). Piove tutta la notte.

Sabato mattina ci svegliamo presto, la giornata è nebbiosa ma almeno ha smesso di piovere e facciamo l’unica escursione del viaggio, l’anello della Valle delle Sfingi. Dal parcheggio del Museo partono diversi sentieri, ci tenterebbe la visita al rifugio Lausen, ma la minaccia di pioggia ci fa scegliere la meta più vicina. Prima su strada e poi su sentiero – mulattiera, tra visioni nebbiose di pascoli, boschi e casere raggiungiamo la valletta dove le rocce erose, sparse o raggruppate nella bella conca prativa, evocano silenziose e misteriose sfingi.
Museo Geo-paleontologico
La nebbia a volte ostacola la vista, ma a sorpresa regala anche scorci fantastici.

L’ultimo roccione è il “Fungo”, solitario monolite lungo la stradina sterrata di ritorno, dove ci raggiunge un cane festante, Dora, seguita dal suo padrone. Raggiungiamo la strada e torniamo a Camposilvano dove facciamo una sosta al Rifugio Corte 300, il cui gestore ci parla con entusiasmo delle bellezze della sua Lessinia. Ritorniamo al parcheggio e facciamo visita al museo, bello e molto curato. Ammiriamo i fossili esposti che ci danno un’idea dell’evoluzione nelle varie ere geologiche, le ammoniti, alcune gigantesche, gli animali e le piante fossili, i rettili marini Lo scheletro completo di un orso delle caverne ci sovrasta con i suoi tre metri di altezza, è stato scoperto negli anni 50 nei Covoli di Velo e per fortuna è estinto da un pezzo, perché con lo stesso biglietto visitiamo anche il Covolo di Camposilvano e non sarebbe simpatico l’incontro con l’Ursus Spelaeus. Dietro il Museo parte il sentiero che porta prima in salita e poi in discesa al grande anfiteatro roccioso, un’enorme caverna profonda 80 metri con la volta in parte crollata.

In fondo si apre una grotta carsica, ma evitiamo di scendere oltre, rocce e muschio sono scivolosi. Nella grotta e lungo il percorso sono stati trovati oltre ai fossili ammonitici, dei resti risalenti alla preistoria dell’umanità, all’epoca romana e longobarda. Tutte queste scoperte e l’allestimento del museo sono dovuti all’opera di un uomo, Attilio Benetti (“El Tilio” 1923-2013), che nonostante avesse potuto frequentare solo le classi elementari, diventò un esperto paleontologo, speleologo, geologo e naturalista, molto ricercato, grazie alla sua intelligenza, passione e curiosità. Nel tardo pomeriggio ci dirigiamo verso Molina, ultima tappa, vogliamo avere un’idea del territorio della Lessinia in cui vogliamo tornare in futuro, col tempo migliore. La strada si inerpica e si snoda in zone montane, dentro e fuori valli boscose, alla fine arriviamo nel bel borgo di Molina, che vale la pena di visitare. Il 24 novembre, domenica, tanto per cambiare piove. Andiamo a vedere l’entrata del Parco delle Cascate di Molina scendendo per una mulattiera acciottolata, il parco naturalmente è chiuso, ma facciamo una breve passeggiata sul sentiero sopra il suo perimetro, costeggiando la forra selvaggia e rumoreggiante. Per il ritorno a Belluno scendiamo dall’altopiano della Lessinia verso Verona, sfioriamo Vicenza e poi sempre per strade normali (no autostrada) ritorniamo a casa.
a Bolca oltre al Museo dei Fossili si possono visitare le vicine Cave della Pesciara e provare a scalpellare le rocce calcaree in cerca di fossili, per orari e costi consultare Museo Fossili Bolca Museo Geo-paleontologico di Camposilvano ”Un viaggio sulle tracce di epoche passate,tra rocce e grotte della Lessinia. Scoprendo ammoniti, impronte di dinosauro, orsi delle caverne e antichi villaggi preistorici” Museo Camposilvano Museo Paleontologico e Preistorico di Sant’Anna d’Alfaedo “Un museo dove possiamo ammirare reperti fossili risalenti a milioni di anni fa e manufatti preistorici del Paleolitico, del Neolitico e dell’Età del Ferro” Museo Sant’Anna di Alfaedo Parco delle Cascate di Molina, situato a sud est del borgo omonimo, si estende su una superficie di 80.000 mq e comprende l’ultimo tratto della Valle di Molina, caratterizzata da pendii boscosi ripidi e scoscesi e dalla ricchezza delle acque che formano cascate, nicchie e catini Parco delle Cascate
Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
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Correzione testo di Paola G.
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