525 Sentiero Monte di San Salvatore


Sentiero Monte San Salvatore
Monte San Salvatore © Copyright By Paola Gardin. | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Sentiero di San Salvatore

(Troi de San Salvador)

di: Paola Gardin

Scheda Tecnica Riassuntiva 

Data: 05-05-2020

Cima: monte San Salvatore
Gruppo Montuoso: Schiara
Cartina: Tabacco foglio 024 Prealpi e Dolomiti Bellunesi
Segnavia: non censito CAI; segnavia privati e associazioni per la promozione del territorio
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Quota partenza: 374 m.s.l.m.
Quota da raggiungere: circa 800 m.s.l.m.
Dislivello: m. 426
Tempi di percorrenza*: 4 ore in giornata
Giro: Anello
Punti di appoggio: paesi di Mas e Peron
Acqua, sorgenti: no
Località: Mas di Sedico (Belluno)
Copertura cellulare:
Parcheggio/i: sì davanti alla Chiesa di Mas
Tappe del percorso: Mas, Troi de San Salvador, Sasso de San Salvador, Col delle Pere, Peron, Mas
Partecipanti: alcuni amici

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

Sentiero di San Salvatore

Questa è un’escursione ad anello di poche ore alle pendici del Monte Peròn, a bassa quota, adatta al periodo primaverile. Da Belluno prendiamo la strada provinciale agordina e parcheggiamo davanti alla chiesa di Mas di Sedico, dove inizia la nostra escursione.
Il tempio, dedicato a Santa Maria del Cammino, è di recente costruzione, ma non è brutto come tante moderne chiese. La sua forma richiama quella di una barca, il tetto quello di quattro vele, il campanile in metallo e cemento è doppio, uno con tre campane e l’altro con tre croci. L’interno è spazioso, con belle vetrate colorate.

(Troi de San Salvador)

Iniziamo il nostro giro avviandoci lungo la strada asfaltata che sale in direzione del monte Peròn, deviamo subito a sinistra seguendo il sentiero “ Don Claudio Sacco”, con una breve salita raggiungiamo il sommo di una collinetta boscosa dove, su un sasso poco discosto da un bivio, è posta la statua di un eremita benedicente.
Prendiamo il sentiero verso destra che si snoda in mezzo a un bel boschetto fino a sbucare nuovamente sulla strada a “Passo Cervo” in prossimità di una cappella.
Dopo una breve discesa sulla strada in direzione Peron, imbocchiamo il sentiero di San Salvatore (“San Salvadòr” in dialetto locale) nei pressi di una fontana-lavatoio, incontriamo alcune case abbandonate, in parte ancora in buono stato e altre oramai ruderi.  Andiamo sempre verso sinistra, trascurando al bivio sia il sentiero che sale diritto per la Chiesetta di San Giorgio (un altro luogo di eremitaggio), sia quello a destra per la frazione “Comùi Alti”.
Saliamo in mezzo al bosco, il sentiero è piuttosto ripido ma mai difficile, poi proseguiamo in costa, in mezzo ai ghiaioni, le enormi frane di ghiaie che caratterizzano le pendici del monte Peron, sullo stesso “troi” che San Salvadòr, secondo la leggenda, trovava sempre sgombro dai rovi e dai sassi.

Sentiero Monte San Salvatore
Monte San Salvatore © Copyright By Paola Gardin. | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Andiamo avanti, il panorama è bellissimo, sotto di noi si apre tutta la piana della valle del Cordevole che si perde fino all’orizzonte dove le Prealpi venete e il Monte Tomatico ci appaiono azzurrini. I paesi sono sparsi in mezzo a verdissimi prati, unica nota stonata le cave delle Masiere da cui proviene un rumore di scavo continuo. Vediamo la Certosa di Vedana e il vicino borgo di San Gottardo con la sua chiesa, la tradizione narra vi siano custodite le ossa di San Salvatore che fu uno dei primi vescovi del bellunese, capitato in questo luogo per sfuggire alle persecuzioni contro i cristiani. Proseguiamo e raggiungiamo il masso con la croce, eretta sul luogo dove si racconta vivesse da eremita il Santo, pregando sopra il sasso e dormendo sotto, in un piccolo anfratto.

Sentiero Monte di San Salvatore
Monte San Salvatore © Copyright By Paola Gardin. | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Facciamo una pausa perché il posto lo merita, siamo sotto le aspre, grigie pareti del monte Peròn, verso valle invece ammiriamo nuovamente la piana, scorgiamo il laghetto di Vedana poco distante dalla Certosa, i rilievi selvaggi dei Monti del Sole con il Pizzocco che spunta sopra di tutti, l’imbocco della valle del Mis con le due sentinelle piramidali ai lati, lo Spiz Vedana e il Monte Sperone. Continuiamo lungo il sentiero che a un certo punto scende, a una curva seguiamo a destra una traccia poco evidente (c’è un mezzo-ometto di sassi) che con diversi saliscendi, corre lungo i fianchi nord-occidentali del Peròn. Dopo esserci fermati per il pranzo a sacco in una piccola radura sul percorso, riprendiamo il cammino e raggiungiamo il Col de le Pere, un colle erboso che si affaccia verso nord, con una magnifica vista sull’Ospizio di Candaten, La Stanga, il corso del Cordevole, il Monte Coro e Cima Soracase.

Monte San Salvatore
Monte San Salvatore © Copyright By Paola Gardin. | La Traccia, Escursioni e Viaggi

La traccia proseguirebbe in mezzo ai boschi fino a incrociare il sentiero della Val Madonetta, ma noi torniamo indietro e raggiunto il sentiero principale continuiamo a scendere verso l’abitato di Peron. Passando tra le ghiaie e i sassi di tutte le dimensioni, non possiamo fare a meno di pensare ai racconti dei vecchi, che tra leggende e reminiscenze storiche parlano di uno spaventoso terremoto che fece franare il monte Peron, lasciando a testimoni gli enormi blocchi disseminati per centinaia di metri che formano le Masiere di Vedana. La leggenda vuole che il disastro fosse una punizione divina per l’avidità e la durezza di cuore degli abitanti del luogo, che avendo negato ospitalità a Gesù e San Pietro furono seppelliti con l’intero paese. Scienza e storia hanno riscontrato due diversi avvenimenti, un’enorme frana caduta dal Peron alla fine dell’ultima glaciazione e un terremoto del 1114 che provocò invece il crollo del Piz di Vedana. Sia come sia, è inevitabile ogni tanto dare uno sguardo al Monte Peròn, le cui pareti fratturate incombono sui paesi di Mas e Peròn che giacciono tranquilli ai suoi piedi. Raggiunte le case del paese di Peron e la strada asfaltata, saliamo in direzione di Passo Cervo fino a riprendere il sentierino dedicato a “Don Claudio Sacco” sulla destra.
Lo percorriamo e stavolta, arrivati al sasso con la statua dell’eremita, proseguiamo diritti fino a raggiungere una piccola chiesa, costruita sullo sperone di roccia a strapiombo sulla strada agordina e il Cordevole. Dalla chiesetta, dedicata a Sant’Antonio, in breve la stradina scende a Mas e ritorniamo alle nostre auto nel piazzale della chiesa parrocchiale.

Autore/i: Paola Gardin
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Pubblicato da Salvatore Stringari
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