528 Malga Stia da Gares


da Gares a Malga Stia
Gares © Copyright By Paola Gardin. | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Da Gares a Malga Stia

di: Paola Gardin

Scheda Tecnica Riassuntiva

Data: 17-05-2020

Cima: nessuna cima raggiunta
Gruppo Montuoso: Pale di San Martino 
Cartina: Tabacco foglio 022 Pale di San Martino 
Cartina: Tabacco foglio 015 Marmolada Pelmo Civetta Moiazza 
Segnavia: per comoda stradina forestale sentiero CAI 754 oppure (E) Escursionistico 
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Quota partenza: 1396 m.s.l.m 
Quota da raggiungere: 1785 m.s.l.m 
Dislivello: m. 388 
Tempi di percorrenza*: 3 ore
Giro: A/R
Punti di appoggio: Garès a m 1381, Malga Stia 1783 m.
Acqua, sorgenti: sì fontane
Località: Gares 1381 m.s.l.m
Copertura cellulare:
Parcheggio/i: sì a Gares
Tappe del percorso: Gares, Malga Stia e ritorno
Partecipanti: Paola, Silvano, Roberto.

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

Partiamo da Belluno alle 7.40 con il tempo ancora incerto, passiamo Agordo e a Cencenighe voltiamo a sinistra in direzione di Canale d’Agordo, il paese natale di Paga Giovanni Paolo I^. La nostra audacia viene premiata, lasciata la brumosa Valbelluna il sole ci accompagnerà per il resto della giornata. Entriamo a Canale e proseguiamo per la strada che, lasciate le ultime case, si inoltra in Val di Garès, una magnifica valle di origine glaciale che frequento e amo fin da quando ero piccola. I sette chilometri di stradina asfaltata corrono tra prati e boschi, fortunatamente solo in parte colpiti dalla tempesta Vaja, risalendo il corso del torrente Liera, toccando nuclei di case isolate: Ferrade, La Sota, Campion, Pian de Sabion, Lastei, Palafachina e Pian delle Giare. Arrivati in fondo alla valle saliamo a destra fino al piccolo borgo di Gares, con le tipiche case di pietra, i vecchi e storici Tabià (fienili), la bella fontana e la graziosa chiesetta della Madonna della Neve.

Malga Stia

Iniziamo il percorso a fianco della chiesa su stradina asfaltata che si interrompe sul greto del torrente, lo guadiamo su una provvisoria e scivolosa trave. Adesso c’è poca acqua, ma a suo tempo deve aver fatto uno sconquasso a giudicare dai massi trasportati e dalle rive devastate. Lasciamo a destra la stradina bianca e imbocchiamo a sinistra il ripido sentiero in mezzo al bosco di abeti e larici.

da Gares a Malga Stia
Gares © Copyright By Paola Gardin. | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Siamo un po’ fuori allenamento, due mesi di fermo-covid pesano parecchio, quando incrociamo nuovamente la stradina decidiamo di seguirla, è più lunga e noiosa, ma assai meno pendente. Saliamo i tornanti passando per porzioni di bosco colpite da Vaja, grandi abeti sradicati o troncati a metà, uno sfregio che noi non vedremo mai riparato, però lo più, parte delle piante si è salvata. Cominciamo a vedere, a sud, la barriera vulcanica che da Cima Pape corre fino a Cesurette e al Col Negher, che spicca scuro contro il bianco delle nevi che ancora ammantano l’Altopiano delle Pale di San Martino. Sopra a tutto, al centro, si erge il magnifico Agnèr con le sue pareti verticali.

da Gares a Malga Stia
Pale di San lucano © Copyright By Paola Gardin. | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Finito il bosco, cominciano i pascoli e arriviamo con calma, in un’ora e mezza, alla malga, il posto è davvero stupendo, un ripiano verdissimo sotto la scura mole del Cimon di Stia, con una vista sull’Agnèr che da sola riempie gli occhi di bellezza. La Malga, ora agriturismo, è ancora chiusa, speriamo che anche quest’anno possa riaprire per la stagione.
Vicino c’è una lunga stalla, sulle pareti esterni numerosi pannelli descrivono la lunga storia di questo alpeggio, l’unico a essere ancora monticato in questa valle, le particolarità della flora e della fauna del luogo e altro ancora.

da Gares a Malga Stia
Malga Stia © Copyright By Paola Gardin. | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Siamo tentati di continuare per il sentiero e salire fino a Forcella Stia, sarebbe bello affacciarci di là, verso il Mulaz! Un’occhiata al ripidissimo tratto che sale verso l’intaglio ci fa rimandare alla prossima volta il nostro proposito, per oggi ci fermiamo qui, passeggiando tra i prati dove spuntano magnifiche orchidee e genziane, sotto lo scuro Cimon di Stia e i dolomitici Campanili dei Lastei di Focobon, seminascosti dalle nuvole. Per il ritorno, dopo la pausa panino, facciamo un tentativo prendendo il sentiero per Punta Scalet, che ci riporterebbe a Gares con un percorso ad anello.

da Gares a Malga Stia
Malga Stia verso la forcella © Copyright By Paola Gardin. | La Traccia, Escursioni e Viaggi

L’inizio è promettente, una bella mulattiera che prima passa in mezzo ai prati ancora fioriti di crochi, dove avvistiamo un paio di marmotte, poi scende in una ripida valle, diventando uno stretto sentiero. Arrivati in vista di un canalone ancora pieno di neve, sotto cui sentiamo scrosciare un torrente, la traccia si perde e decidiamo di tornare indietro verso la Malga. Scendiamo comodamente per la stradina e alle 13.16 siamo al parcheggio del piccolo borgo di Gares. Per oggi ci salutiamo, siamo contenti per la bella giornata e per aver ripreso a far funzionare le nostre gambe.

Notizie: il borgo di Gares sorse per ospitare i minatori occupati nelle le cave che si trovano sulle pendici del Sass Neghèr, di fronte al villaggio. Le miniere restarono in attività dal 1450 al 1748, poi furono abbandonate. Nella valle di Garès in periodo invernale si snoda per 5 km una pista per lo sci di fondo, in ambiente bellissimo. Altri possibili itinerari: una stradina forestale, percorribile anche in mountain bike, parte da Canale d’Agordo, metri 976, risale a fianco del torrente Liera fino in fondo alla valle, località Pian de Le Giare (1333 m.) Baita Capanna Cima Comelle. Salendo a Gares si può continuare sulla stradina più impegnativa (10 tornanti) che portano a Malga Stia. Da Malga Stia, metri 1785, prendendo il sentiero CAI 752 si può raggiungere la panoramica forcella Stia, metri 2190 (una buona ora di salita), continuando per il sentiero CAI 722 con altre 3 ore di cammino si arriva al Rifugio Volpi al Mulaz. Dal Pian delle Giare- Capanna Cima Comelle (1333 m.) al Rifugio Rosetta (2581 m.) per la Val Delle Comelle (orrido delle Comelle, sentiero attrezzato, cascata con salto di 70 metri). Da Capanna Cima Comelle (1333 m.) si può valicare in Valle di San Lucano a Col di Prà, metri 866, per Forcella Cesurette (1801 m.) Viaz del Bus, itinerario molto suggestivo, da Capanna Cima Comelle metri 1333 alla cascata delle Comelle, orrido delle Comelle, Viaz del Bus (tratti attrezzati), Casera Valbona, discesa Capanna Cima Comelle.

Autore/i: Paola Gardin
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Pubblicato da Salvatore Stringari
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